CAPITOLO QUARANTUNO

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POV ELISA

<Christian, chi è?> mi avvicino all'ingresso, saltellando a ritmo di musica. Il mio sorriso cade, non appena i miei occhi scorgono due figure baciarsi appassionatamente. I due notano la mia presenza e Christian si stacca immediatamente < io ... > balbetto imbarazzata < non volevo disturbare> sposto lo sguardo <non è come sembra> Christian cerca invano di giustificare l'accaduto. Alzo lo sguardo <non preoccuparti ho capito ...> i miei occhi incontrano quelli azzurri di una ragazza a me familiare: Marta. <benissimo> completo la frase, in totale shock. Che ci fa lei qui? Non è possibile. Non può essere. È un incubo. Strizzo gli occhi, sperando che sia tutto solo un bruttissimo sogno, ma la ragazza rimane lì, con la mia stessa espressione. <Christian alterna lo sguardo tra me e lei, confuso, disorientato < vi conoscete?>entrambe saettiamo lo sguardo su di lui. Decido di prendere parola, prima che Marta possa parlare < no. Pensavo di conoscerla, ma non è così> fingo un sorriso, raccolgo la mia roba ed esco di corsa da quella casa. Via da quel fottuto incubo ad occhi aperti. Via da quell'orribile scherzo del destino, ma una domanda mi sorge spontanea: Luca lo sa?

Per strada chiamo Alessandra per spiegarle l'accaduto. Risponde dopo pochi squilli < Eli, ciao come stai?> la sua voce squillante, mi trasmette un po' di lucidità mentale. <bene. Non crederai a ciò che ti sto per raccontare> dico senza fiato. < Eli, sicura di star bene? Sembri agitata> commenta preoccupata la mia amica. < ti ricordi quando ti ho parlato di quella ragazza che somigliava moltissimo a Marta?> le chiedo < sì, e io ti ho risposto che era impossibile e che sicuramente la tua mente ti ha giocato dei brutti scherzi. Perché me lo chiedi ora?> ribatte confusa < l'ho rivista> < chi?> < come chi? Quella ragazza> sbotto nervosa < Elisa, non ti sto capendo> sbuffo esasperata < Ale, quella ragazza è Marta. Lei ora si trova qui> < cosa? Non è possibile! Perché si trova lì?> < non lo so. Vorrei tanto saperlo.> < dove l'hai vista?> chiudo gli occhi cercando si scacciare la scena di quel bacio < ero da Christian. Lei è venuta e gli ha stampato un lungo bacio> spiego con le lacrime agli occhi. Dall' altro capo del telefono non sento nessuno < Ale? Ci sei ancora?> < non ci credo ...> mormora < neanch' io. È successo di nuovo ...> sussurro con voce spezzata <Eli, non può essere vero. Insomma Marta è fidanzata> dice < lo so anch'io che è fidanzata, grazie> commento acida < no, non hai capito. Lei è fidanzata ufficialmente. Tra poco lei e Luca devono sposarsi> lascio cadere il telefono tra le mani e cade a terra < Elisa?> la voce gracchiante di Ale mi riporta alla realtà< si devono sposare? Ma hanno ancora vent' anni! E tu come lo sai?> < ma tu non aggiorni mai Facebook?> < ho ben altro da fare> commento acida < Elisa, non so cosa stia succedendo, sinceramente. E tu hai detto a Christian chi è quella ragazza?> < no. Sono andata via> ammetto in un mormorio sommesso. < cosa? Perché l'hai fatto?> < Ale cosa dovevo fare? presentarmi e dire che lei si è scopata il mio primo ragazzo?> sibilo sarcastica< no, hai ragione. Cosa farai adesso?> mi chiede comprensiva < non lo so. Farò finta di niente. Infondo se lo merita> detto questo, chiudo la chiamata e torno a casa a piedi, con la musica che mi rimbomba nelle orecchie.

Durante la settimana ho ignorato tutte le telefonate di Christian e non ho risposto a nessun messaggio. Marta è la sua ragazza? La sua scopamica? Perché a me? Sospiro e mi reco al pub dove c'è Sophia ad accogliermi con un caloroso abbraccio < Elisa, ci serve il tuo aiuto> mi spintona nel retro dove ci sono anche Andrea e Giorgio < ragazzi ciao> li saluto < ciao Eli> mi sorridono <cosa succede?> chiedo < domani è il compleanno di Christian> annuncia Sophia. Cazzo, me n'ero dimenticata! < certo, lo so> mento < allora?> aggiungo, passando in rassegna i loro visi < devi evitare che Christian metta piede qui dentro> ordina Sophia< ragazzi domani sera noi lavoriamo> ricordo loro < domani chiudiamo> dice con fare ovvio Sophia < okay ... e sentiamo dove dovrei portarlo?> < questo è compito tuo> < scusate , ma non può farlo Giorgio o Andrea? Perché io?> < perché sappiamo che ti piace stare con lui> ammicca Sophia < non più>sussurro < cosa?> < niente, vedrò cosa posso fare> sorrido falsamente e torno al bancone, cercando un modo per stare con lui, senza essere imbarazzata. Prendo il cellulare e digito velocemente un messaggio

-Ho sentito che domani è il tuo compleanno! Lo festeggiamo insieme?

-E

Non aspetto molto per una sua risposta

-Eli, pensavo che non mi avresti più rivolto la parola dopo quel pomeriggio.

Che posso dirti? Certo che lo passiamo insieme. Non vedo l'ora ;)

- C

Bene. Ci vediamo domani

-E

- certo. A domani, piccola <3

Reprimo un sorriso e torno a lavoro.

La mattina seguente mi sveglio presto per preparare la torta di compleanno di Christian. Ci vorrà un po' di tempo affinché il pan di Spagna si cuocia, così inizio a prepararmi. dopo aver decorato la torta il telefono mi segnala l'arrivo di un messaggio. È Christian. Scendo le scale con la torta in mano, rischiando più volte di farla cadere. Christian mi vede e mi sorride < buon compleanno> gli porgo la torta e il suo sorriso diventa più amplio, mostrandomi i suoi denti bianchi. < grazie, non dovevi> mi ringrazia. < perché non la dividiamo al centro di recupero?> suggerisco. < hai ragione, andiamo> mi stampa un bacio sulla guancia e ci avviamo. Fissa raggiante la torta, ma non sa che quella per la sua festa a sorpresa e ancora a casa mia, nel frigo e che Sophia l'andrà a prendere più tardi. < volevo scusarmi per domenica. Quella ragazza mi perseguita> sospira pesantemente <non è la tua ragazza?> < cosa? No.> ribatte secco. < non è il mio tipo>aggiunge < e sentiamo, qual è il tuo tipo?>inarco un sopracciglio curiosa < bhè, dev' essere bella, intelligente, determinata, allegra > inizio il suo elenco e io sbuffo divertita < sì , okay, vuoi una ragazza perfetta tu> rido < no, perfetta no. Ma voglio che sia perfetta per me, non ti pare?> mi sorride e io torno a guardare fuori dal finestrino, non aggiungendo altro.

<Eliii> strilla Julia, non appena mi vede arrivare. < bellissima! Dammi un bacio> mi abbasso alla sua altezza e le porgo una guancia. Mi stampa un dolce bacio e mi abbraccia. Questa bambina a soli otto anni vive una situazione familiare piuttosto disastrosa: la madre è una tossica, mentre il padre ... semplicemente non l'ha mai conosciuto. È una bambina molto dolce e socievole. < Chris!> si arrampica sul ragazzo accanto a me, il quale appoggia il vassoio su un tavolo e avvolge la bimba tra le sue braccia. Osservo la scena e quasi mi commuovo. Sono sicura che Chris sarà un padre fantastico a prescindere da chi sarà al suo fianco.< Elisa, mi stai ascoltando?> Christian interrompe il mio flusso di pensieri < scusami> scuoto la testa < tagliamo la torta?> alza un coltello e mi sorride. < certo, ho fame> ricambio il sorriso.< ti ho mai detto che sei una brava cuoca?> Christian si complimenta con la bocca piena < e io ti ho mai detto che sembri un bambino a volte?> chiedo retorica. Prendo un fazzoletto e mi avvicino al suo viso, pulendogli il naso sporco di cioccolato. Chris osserva ogni mia mossa, il suo respiro aumenta e il suo sguardo cade sulle mia labbra. I miei occhi saettano su di lui. Ritraggo la mano imbarazzata < si è fatto tardi> sussurro a pochi centimetri da lui <sì> mormora senza fiato.

< Elisa, dove siete?> urla Sophia al cellulare e sono costretta ad allontanare l'apparecchio dall' orecchio < Sophia non gridare!> bisbiglio sottovoce, mettendomi una mano davanti alla bocca < Chris sta con me. Stiamo arrivando> chiudo la chiamata < Con chi parlavi?> la voce di Chris mi fa sobbalzare dallo spavento e mi metto una mano sul petto < mi hai fatto spaventare> balbetto circospetta per paura di essere stata scoperta. < ehm ... era Sophia, vuole vedermi immediatamente al Pub> invento una scusa più o meno credibile e Chris annuisce senza alcun sospetto < muoviamoci allora> mi apre la portiera e saliamo in auto, dopodiché partiamo e io sento l'ansia aumentare nel mio petto.

< mi pare che sia chiuso> commenta Chris fuori la porta d'ingresso <ehm ... no, forse se tiri ... > tiro la porta verso di me e fortunatamente si apre. Le luci sono soffuse, perciò mi avvicino all' interruttore < Elisa cosa sta succedendo?> mi chiede Christian mentre cerca a tastoni i pulsanti della luce. Accendo le luci e urla soffocante si diffondo < Tanti auguri Chris!> gridano in coro i presenti in sala e il ragazzo sembra sorpreso, ma felice < io ... come diavolo?> si volta verso di me e gli sorrido. Mi abbraccia calorosamente < grazie> sussurra.


Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora