CAPITOLO SESSANTAQUATTRO

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POV CHRISTIAN

Sono in hotel dopo cinque lunghe riunioni e conferenze stampa e stremato mi stendo sul letto, dopo una lunga doccia rilassante. I miei pensieri si soffermano su Elisa. Controllo il fuso orario. Oggi è il suo compleanno e io sono bloccato in questa merda di posto. Spero che il mio regalo sia arrivato a destinazione e che le sia piaciuto. Immagino la sua faccia e il suo sorriso non appena prendere il cucciolo tra le sue piccole mani. Lo squillo del cellulare mi distrae, quindi mi allungo fino al comodino per prenderlo. Fisso lo schermo <Giorgio?> scuoto la testa e mi porto l'apparecchio all' orecchio < Giorgio?> chiedo insicuro < sono io amico> mi conferma l'altro. Sorrido < allora hai fatto ciò che ti ho chiesto?> gli domando immediatamente < ehi Giorgio come va? Anch' io so bene> mi riprende sarcastico e alzo gli occhi al cielo consapevole del fatto che non può vedermi. Scoppio a ridere < fai sempre la stessa battuta> osservo. Con mio grande stupore non ride, si limita a sospirare pesantemente < Chris, abbiamo un problema> il suo tono mi fa rabbrividire < Elisa sta bene?> < ora sì> dice solamente e io mi siedo composto sul letto con la schiena dritta < cosa intendi per " ora sì"?> ho quasi paura della risposta < Stefano è stato qui poco fa e stava per aggredire Elisa, se non fossi arrivato in tempo> mi racconta. Rimango in silenzio e immobile per qualche minuto, stringendo il telefono nella mia mano <come è stato possibile? Io a quel bastardo lo ammazzo!> ringhio inferocito < ora calmati. È seduta sul divano con gli altri a vedere una commedia romantica> immagino Elisa, seduta sul divano imbronciata e annoiata e un sorriso sincero mi inarca le labbra < che divertimento> esclamo sarcastico. < Chris, quello lì è pericoloso> < non lo sapevo!> sbotto ironico. < Giorgio ho le mani legate> < Chris, se tu spiegassi la situazione ad Elisa, sono sicuro che le capirà> mi consiglia < Giorgio, per ora la situazione è complicata. Quando atterrerò in Svizzera parlerò con Elisa> gli illustro i miei programmi, ma non sembra convinto < senti Chris, io una cosa del genere vorrei saperla> confessa < Giorgio non posso rischiare di perderla per sempre> sospira < qualunque sia la tua scelta potrai contare su di me. Lo sai> sorrido < lo so.>

Dopo aver chiacchierato per un po', chiudo la conversazione con Giorgio e compongo il numero di Elisa. Squilla per un po' e quasi sto per riattaccare, quando una piccola vocina strozzata mi fa trasalire < Chris ...> e finalmente dopo una settimana, le mie orecchie riascoltano la sua voce e il mio corpo si rilassa. < piccola, sono io> confermo con voce dolce. Sento un singhiozzo e il mio petto si stringe < oh Chris> la sua voce è un mormorio strozzato e non posso fare altro che chiedermi come ho fatto a ridurla così. < ehi non piangere. Cosa ti ho detto a proposito?> la rimprovero. < che le lacrime non sono adatte per me> la sento sorridere. < brava. Come stai?> tira su col naso < so cosa vuoi che ti dica, ma penso sia inutile visto che Giorgio ti ha già raccontato tutto> mi riprende e io scoppio a ridere. La sua sfacciataggine! Quanto mi era mancata! < siamo perspicaci> ride < non la metterei così. Diciamo che Giorgio non è molto bravo a nascondere le cose> ammette < hai ragione> concordo. <rispondendo alla tua domanda ... sto bene>sospiro sollevato < se ti fosse successo qualcosa io ...> stringo i pugni e il mio corpo si irrigidisce al solo pensiero di Stefano sulla mia ragazza. < lo so. Ma sto bene adesso. Come va lì?> mi chiede ansiosa di cambiare argomento < Elisa io volevo scusarmi per ...> < è acqua passata Chris. Ho capito che Marta non si potrà intrometterà tra di noi. Fa parte del tuo passato> resto sorpreso < davvero?> < sì. Ti amo Chris e non rinuncerò a te. A noi> rivela in un sussurro. Il mio sorriso si allarga e il mio cuore riprende a battere dopo una settimana < ti amo anch'io piccola. Ti è piaciuto il mio regalo?> le chiedo ansioso di scoprire la sua reazione < tu sei pazzo!> strilla < è adorabile. Dolcissimo. Ora dorme sulle mie gambe> immagino la scena e mi intenerisco < sono contento> < non pensavo te lo ricordassi> confessa < mi sottovaluti> < a quanto pare> dice sfacciata. < che ore sono lì?> controllo l'orologio < sono circa le tre del pomeriggio> ridacchio < oh, eri impegnato? > < non preoccuparti anche se devo ancora abituarmi al fuso orario. Qui è pieno giorno e lì piena notte>scoppia a ridere e sbadiglia < io sono stanca morta. Penso che gli altri se ne siano andati> dice < sei sola quindi?> < sì>risponde < sai cosa ti farei se fossi lì con te?> le chiedo con voce profonda. Trasalisce, poi deglutisce < no, cosa?> inizia il gioco < ti farei stendere sul letto e io mi piazzerei tra le tue gambe. Poi ti spoglierei e tu spoglieresti me> risucchia un respiro e io sogghigno < inizierei a baciarti, lentamente ... > respira affannosamente < scenderei giù fino al ventre. Ti assaggerei e ti farei gemere sotto il mio tocco> inizio a slacciarmi i pantaloni < continuerei a baciarti e ...> qualcuno bussa alla porta, interrompendo il momento di intimità. < Chris dobbiamo andare> è mio padre. Sbuffo infastidito < piccola è mio padre. Devo andare.> si riprende < oh sì> in questo momento sta arrossendo non ho dubbi. < mi chiamerai?> chiede speranzosa < tutte le volte che vuoi> le prometto. < io dovrei andare a dormire> ridacchia e la seguo < allora buonanotte> le auguro dolcemente < buon giorno> scoppio a ridere chiudiamo la conversazione con la promessa di richiamarci.

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