POV ELISA
La settimana passa lenta e noiosa, tra lo stage e lo studio. Mi sono ritirata in casa soprattutto per timore di dover rincontrare Christian. Chissà cosa voleva dirmi quel giorno. "Ti prego lasciami spiegare. Io ti ..." Ma anche a causa della neve che ha bloccato le strade. Non sono abituata a questo gelo: io sono abituata al mare, al caldo e all' assenza della neve durante l'inverno. Scuoto la testa, scacciando quei pensieri Ora sono costretta a recarmi in ufficio almeno mezz' ora prima per poter essere puntuale.Sabato mattina il tempo sembra migliorato ed esco a fare una passeggiata al parco.Il cielo è piuttosto soleggiato anche se ci sono circa dieci gradi e la neve non si è sciolta completamente, rendendo difficile camminare. Mi fermo in una caffetteria per una cioccolata calda. Entro e pago la mia bevanda.
Tra la gente, mi alzo sulle punte dei piedi per cercare un posto libero dove sedermi, ma qualcuno mi spinge e la cioccolata finisce sui vestiti di un ragazzo. < oh mio Dio! Mi scusi, ma mi hanno spinta ... mi dispiace molto> mi scuso freneticamente e il ragazzo si volta < Elisa? > alzo lo sguardo e il volto di Stefano mi fa sorride e sospirare in preda al sollievo < Stefano, che ci fai qui?> < volevo un caffè, ma a quanto pare dovrò accontentarmi della cioccolata> si indica i vestiti e ride. Sposto lo sguardo sul suo corpo ed è ricoperto di cioccolata. < mi dispiace Ste, non volevo> < non preoccuparti> mi interrompe < ho dei vestiti puliti in auto> mi rassicura.
Lo accompagno alla sua auto < sei venuta da sola?> mi chiede, mentre prende i vestiti dall' auto. < sì> rispondo solamente. < Sophia non poteva venire?> < Sophia era impegnata> < con Andrea, scommetto> commenta e si sfila la maglia,mostrandomi il suo petto nudo. Arrossisco violentemente e mi volto, distogliendo lo sguardo < non hai freddo?> gli chiedo < sì, ma ho quasi finito. Puoi voltarti> ridacchia divertito dal mio atteggiamento < non prendermi in giro> lo riprendo scherzando. < posso offrirti un'altra cioccolata?> mi porge gentilmente una mano. Sono indecisa sul da farsi, ma accetto volentieri.
< non posso credere che ci siamo rincontrati qui> commento, mentre sorseggio la mia cioccolata. È davvero buona! < Già. Roba da matti. Chi lo avrebbe detto? A proposito come è andata a finire con quel tizio che stava con te in Francia?> lo guardo confusa e ripercorro mentalmente quella sera < Chi Christian?> annuisce. Faccio un profondo respiro < lasciamo stare. È tutto incasinato> rispondo piatta < si è così arrabbiato?> spalanca gli occhi e la bocca con la tipica espressione incredula < no, no. Si è ubriacato, quindi non ricordava nulla> mento < solo che ...> mi fermo. Non so se sia una buona idea confidarmi con Stefano. Infondo non ci conosciamo molto < puoi parlarmi liberamente. Non sto qui a giudicarti> mi dice, come se mi leggesse nel pensiero < Okay ... ti ricordi quando tu mi hai chiesto se Christian fosse o meno il mio ragazzo?> annuisce < certo, tu mi hai risposto che ti sarebbe piaciuto ma che non era così> ribatte prontamente il ragazzo. < bene. L'altra settimana è stato il suo compleanno> annuisce nuovamente < mentre tutti ballavano ho notato che Christian non c'era e sono andata a cercarlo> < questa cosa non promette bene> osserva Stefano < va'avanti> mi incoraggia. Ingoio il groppo in gola < l'ho trovato in bagno con una tipa> dico tutto d'un fiato < cosa? Mi dispiace tanto> sorrido amara < ma non è finita qui> < che vuoi dire?> < gli ho confessato tutto> gli racconto l'intera vicenda e lui mi ascolta senza fiatare, commentando di tanto in tanto.
< si è messo a ridere?> esclama incredula, attirando qualche occhiata. Annuisco < era ubriaco> cerco di giustificarlo. Sono patetica! < ubriaco o meno, non doveva permettersi di comportarsi in quel modo con te! Insomma gli hai organizzato una festa fantastica, gli stai sempre vicino e lui che fa? Ti da' della puttana! Come cazzo si è permesso?> urla, guadagnandosi occhiatacce. Gli faccio segno di abbassare la voce e lui si guarda intorno imbarazzato, poi torna a sedersi. < ormai è acqua passata. Ha espresso chiaramente il suo punto di vista. Devo andare avanti. Per me stessa> la mia voce si affievolisce e lui mi osserva comprensivo < sai cosa facciamo? Stasera mariniamo il lavoro e usciamo solo io e te> scuoto la testa ridendo< non possiamo> < chiamerò Sophia e le spiegherò tutto. Capirà> sospiro sconfitta < okay> sorride trionfante e continuiamo a chiacchierare.
< quindi tu e Stefano andrete a cena?> Sophia dopo la chiamata di Stefano, ha chiamato me, come era prevedibile, per sapere tutti i dettagli < sì> rispondo distrattamente, mentre cerca di spennellare lo spalto sulle unghie, tenendo il cellulare tra la spalla e l'orecchio < insieme?> sbuffo < insieme> confermo < e perché?> Sophia continua a tempestarmi di domande da un'ora e sto cominciando ad irritarmi < Sophia, cosa vuoi dire?> la riprendo stanca < niente, solo che ...> < solo che ...?> la incoraggio < solo che pensavo fossi innamorata di Christian> quel nome mi fa rabbrividire < sai che lo sono Sophia ...> farfuglio < cazzo!>impreco quando la boccetta dello smalto si rovescia sul letto <scusami?> Sophia ha un tono inviperito < non era per te ... comunque, Sophia è solo una cena tra amici. Vuole che io mi diverta> alzo gli occhi al cielo sapendo che non può vedermi < per te può essere così, ma non credo che lui sia d'accordo con la tua versione> commenta Sophia con tono saccente < anche se lui la pensasse diversamente ... cosa ci sarebbe di strano? Se lui fosse interessato a me? > chiedo, alzando le spalle < ma a te piace Christian> ribatte convinta. Ma cosa le prende? <da quando sei una sostenitrice di Christian? Pensavo che non ci volessi insieme> le ricordo < è vero, ma la gente può cambiare idea ...> il suo tono non mi convince < hai parlato con lui?> realizzo irritata < no, sto solo dicendo che forse è stato tutto un malinteso ...> < Sophia!> protesto < cosa hai fatto?> < io? Assolutamente niente. Ora devo andare, baci!> mi attacca il telefono in faccia, mentre io continuo a chiamarla. Osservo il display del cellulare incredula < quella ragazza deve imparare a non ficcare il naso> borbotto alla stanza vuoto, e intanto continuo il mio lavoro, piuttosto disastroso, con lo smalto.
< Elisa!> una voce in lontananza mi fa voltare e Stefano alza una mano per farsi riconoscere: in effetti è irriconoscibile con i suoi pantaloni neri e una camicia bianca ricoperti da un cappotto elegante. < Stefano> mi avvicino a lui. Ci fermiamo a pochi metri di distanza. Rimane immobile ad osservarmi, o meglio ammirarmi, da capo a piedi e le mie guance iniziano a tingersi di rosso. < Elisa sei ... sei bellissima> si complimenta imbarazzato. Il mio sguardo saetta sul suo volto < anche tu stai bene > ridacchio nervosa < andiamo?> mi porge un braccio e io mi appoggio a lui, anche se non provo quella sensazione di protezione e calore che solo Christian sa procurarmi; ormai ho riposto le mie speranze in un cassetto. Chris non sarà mai il ragazzo giusto per me, non verrà da me con un mazzo di rose, non mi dirà mai che vuole stare con me,perciò devo andare avanti e se questo significa passare del tempo con Stefano, così sia. Prendo un profondo respiro. Che la serata abbia inizio.
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Il destino ci ha fatto rincontrare
RomanceChris ed Elisa, due ragazzi con vite apparentemente diverse, si incontrano quando la ragazza decide di trasferirsi lontana da casa, a causa di alcune vicende accadute e che la ritrovano come protagonista. Tra i due scoppia subito una forte antipati...