CAPITOLO SETTANTANOVE

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Il giorno seguente dopo una lunga ed estenuante giornata di lavoro, torno a casa e mi faccio una doccia rilassante. Chris non si è fatto sentire e io mi sono leggermente seccata. Andava tutto bene fino a ieri sera, quando mi ha lasciata in strada e se n'è andato senza dire niente. < gli uomini sono tutti uguali> borbotto, mentre verso i croccantini nella ciotola. Il mio cucciolo arriva scodinzolando e immerge il muso all' interno. Sospiro <bella la vita da cane!> farfuglio e controllo l'orario. Tra poco Chris verrà a prendermi per andare a casa sua e non ho la minima idea di come sarà il suo umore e su come comportarmi a riguardo. Sbuffo e vado a vestirmi di controvoglia. Indosso un vestitino azzurro con una sottile cintura di cuoio marrone in vita, con sandali alti. Mi lascio i capelli sciolti che dondolano sinuosi sulla schiena e mi trucco leggermente. Una volta finito il lavoro, mi spaparanzo sul divano e Fuffy mi sale sulle gambe, appollaiandosi su di me. Gli accarezzo le orecchie e accendo il cellulare. Nessuna chiamata e Chris è in ritardo. Strano! Decido quindi di prendere un taxi. Questa serata si preannuncia un disastro.

Arrivo davanti casa di Chris e prendo un respiro profondo. Mando un messaggio a Sophia, chiedendole di venirmi a prendere e poco dopo, eccola venire verso di me con un sorriso smagliante < pensavo non saresti venuta> esclama, salutandomi < qualcuno si è dimenticato di venirmi a prendere> sbotto furiosa e mi precipito dentro come una scheggia, ignorando le proteste di Sophia. Entro in casa e tutti mi accolgono felici, tranne Christian che se ne sta in disparte, immerso nei pensieri < e da quando siamo arrivati che è così. Cosa gli hai fatto?> sussurra Giorgio al mio orecchio < cosa ho fatto? IO?! È lui che si comporta da psicopatico! Un minuto prima mi sussurra dolci parole d'amore e subito dopo mi lascia sul ciglio di una strada!> sibilo sottovoce con rabbia repressa. Alza le mani in segno di resa e si scansa. Sbuffo < mi dispiace,okay? Solo che questa cosa dei suoi genitori lo sta logorando> farfuglio confusa. Mi poggio una mano sulla spalla < lo so, non preoccuparti. Ci parlerò> lo ringrazio e raggiungiamo gli altri, che nel frattempo si sono accomodati davanti alla televisione, con gli occhi puntati sullo schermo < sei uno schianto comunque!> mi grida Giorgio mentre si siede accanto alla sua ragazza. Io invece sono rimasta in piedi come un'idiota, indecisa su come muovermi. Sospiro e raggiungo il posto libero accanto al mio ragazzo, lasciando dello spazio vuoto tra i nostri corpi. Si alza all' improvviso e ferma il film, toglie il dvd e ne inserisce un altro < per questa sera ho scelto questo film, siete pregati di stare zitti> informa con voce grave Chris e mi rivolge un'occhiata complice che non ricambio. Corruga la fronte, ma ritorno al suo posto. Il film comincia e devo ammettere che è uno dei più terrificanti che abbia mai visto e sobbalzo dalla spavento un paio di volte. Chris nota il mio comportamento e cerca di stringermi a sé, ma senza successo, perché io aumento la distanza tra di noi in modo freddo. < piccola, cosa succede?> mi bisbiglia all' orecchio con fare innocente e io lo fulmino con lo sguardo < sei arrabbiata sul serio> fischia ammirato e ride divertito, mentre io lo guardo sbalordita. Questo ragazzo è bipolare! Si agita sul posto e io non trattengo più la rabbia. Balzo in piedi e mi dirigo a grandi falcate fuori dalla porta, furiosa come non mai. < Elisa, ti prego, parlami> mi blocca per un braccio e io gli mollo un ceffone. < Christian devi smetterla di fare così!> urlo disperata < non puoi dirmi cose dolci e poi abbandonarmi per strada come un cane! Perché non riesci a parlarmi, maledizione! Sono stufa dei tuoi sbalzi d'umore e delle decisioni che prendi senza consultarmi. Non puoi tenerti tutto dentro ed escludermi dalla tua vita. Sono stanca ...> la mia voce si affievolisce e Chris abbassa lo sguardo colpevole < hai ragione, sono uno stronzo. Ma ti prego perdonami > mi supplica < voglio solo tenerti lontana dallo schifo di cui sono circondato> ammette. < ieri sera, in auto, ero ossessionato dal contrasto dei miei genitori nei tuoi confronti. Ero accecato e non ci ho capito più niente. Volevo capire cosa stesse succedendo ai miei e mi sono precipitato di nuovo a casa loro, senza badare a nessun altro. Mi dispiace. Solo quando sono tornato a casa mi sono reso conto che avrei potuto metterti in pericolo, lasciandoti lì> è senza fiato e io mantengo l'impulso di mollargli un altro schiaffo in pieno viso, ma mi limito a chiedergli < cosa hai scoperto?>. Si siede su uno scalino e io lo imito. < mi ricorda qualcosa> sorride con sguardo perso. < già> sospiro < ora raccontami tutto > lo sprono < okay>

POV CHRISTIAN

Prendo un respiro profondo e comincio a raccontare.

Lascio Elisa e mi precipito a casa dei miei. La festa è giunta al termine e la gente si è radunata intorno agli sposi per i saluti. Con la coda dell'occhio vedo i miei genitori che si allontanano dalla folla e si dirigono verso l'interno della villa. Li seguo con passo felpato e veloce, facendo attenzione che nessuno mi veda.

< non posso credere che sia venuta> la voce di mia madre mi fa irrigidire < con che faccia!> mio padre batte un pugno sul tavolo. Stanno parlando di Elisa deduco. < parlottate sempre così tanto, come due zitelle pettegole.> sbotto, mentre faccio il mio ingresso nella stanza < Chris> balzano in piedi all' unisono e mi fissano in attesa < e così che passate il tempo? A spettegolare sulla mia ragazza?> sibilo con tono divertito < cosa avete contro di lei?> resto calmo ma dentro di me sto esplodendo di rabbia. Mio padre si alza e prende dei fogli dalla sua scrivania e me li porge < la tua ragazza è un'assassina, Christian> mi confessa mio padre in tono grave < e tu l'hai portata in questa famiglia!> urla. Prendo i fogli e li leggo attentamente. I fogli documentano il delitto di Camilla e mettono come  prima indagata Elisa, la quale ha trovato il corpo senza vita dell'amica. Studio attentamente il fascicolo, per poi scoppiare a ridere. < lavori con i computer ma non capisci proprio un cazzo> commento. < questi sono dei falsi> glieli lancio < guarda lo stemma. È manomesso, così come il timbro. Sei stato imbrogliato> mi guardano stupiti < cosa?> < Camilla era la migliore amica di Elisa ed è stata uccisa molti anni fa dal suo ragazzo. Il ragazzo è l'assassino.> spiego con sguardo truce mentre restano immobili ad ascoltarmi < chi vi ha dato quei fogli? E perché non me ne avete parlato subito?> grido, facendoli sobbalzare. < è venuto da me un certo Stefano mentre non c'eri. Ha detto di non dire niente perché avrebbe avuto modo di parlare con la polizia ... almeno mi pare> farfuglia e io stringo i pugni lungo i fianchi < Stefano ...> sibilo tra i denti < Christian quella ragazza è un'assassina ...> continua mio padre deciso. È riuscito a fare il lavaggio del cervello ai miei genitori < quel figlio di puttana> quel maledettissimo figlio di puttana!

Elisa rimane senza parole < credono davvero che io abbia ucciso Camilla?> bisbiglia con voce rotta < hanno inventato tutte quelle cazzate per non avermi intorno. Hanno paura di me> realizza scioccata. < non so cosa dire. Ma ti prometto che lo prenderò e la sbatterò in carcere> stringo i pugni lungo i fianchi < come faremo a dimostrare il contrario Chris? Pensi davvero che mi crederanno? E poi ricordiamoci che Stefano ha in mano delle prove compromettenti su di te> ribatte in tono piatto e io mi accascio sul gradino. Mi prendo la testa tra le mani e tiro forte i capelli < che situazione del cazzo!> sbotto. Perché l'hanno fatto? Cosa c'entrano i miei adesso? < Chris non ce la faccio più. Non sopporto questa situazione.> sussurra Elisa con un filo di voce, la stanchezza sul suo volto ne è la prova. È stufa di dover combattere ogni giorno contro qualcosa che non conosce nemmeno. < ti prometto Elisa, che tutto finirà presto>le prometto, prendendole le mani nelle mie e le lascio un bacio sulle labbra per calmarla un po'. Restiamo lì, seduti abbracciati, mentre le accarezzo la schiena con una mano e piano piano si addormenta tra le mie braccia, quindi la prendo e la trasporto delicatamente in camera mia, per farla riposare. Resto a guardarla dormire per non so quanto tempo, con la speranza che questo inferno finisca. Questa situazione sta peggiorando e Stefano si sta rivelando un avversario temibile. Vuole Elisa a tutti i costi e sta facendo di tutto per separarci. Sta applicando una pressione psicologica su di lei e non so per quanto ancora riuscirò a tranquillizzarla. Devo darmi da fare o altrimenti Elisa verrà distrutta e io con lei.


Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora