CAPITOLO TRENTASETTE

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< non pensare a ciò che ti ha detto quella strega> una voce mi distrae e la riconosco immediatamente. La riconoscerei tra mille. < Scommetto che sei venuto qui a rimproverarmi per la sceneggiata di poco fa> < io? Oh no! In realtà volevo complimentarmi sei stata grande! Tu sei la persona più forte che io conosca> < io non sono forte. Guardami: sto piangendo, di nuovo. Sono patetica> sorrido amara. < credimi, non sei patetica, anzi sei molto lontana dall'esserlo> mi conforta < perché non mi hai difesa Christian? Io non capisco> abbassa lo sguardo colpevole < lei è molto importante nel nostro ambiente, cioè suo marito. È il presidente di grandi aziende, nonché finanziatore della società di mio padre. Non possiamo permetterci di perdere il nostro miglior finanziatore, capisci? > ora capisco tante cose, ma rimane lo stesso una donna spregevole e cattiva. < sai> riesco a dire dopo minuti passati in silenzio < vorrei essere forte come te > confesso. Ed è vero. Nonostante l'odio e il disprezzo che provavo per lui, e che provo tutt'ora anche se in misura minore naturalmente, l'ho sempre ammirato: un ragazzo forte, sicuro di sé da sembrare quasi arrogante, anche se nasconde un cuore d'oro, che non avrei mai immaginato potesse avere. Con il suo modo di camminare o di guardarti dritto negli occhi quando ti parla, sono tutte quelle piccole cose che mi hanno fatto innamorare di lui giorno dopo giorno. < non ti far ingannare dalle apparenze: anche il più forte degli scudi, colpito più volte, può rompersi>. Il suo sguardo si affievolisce e so esattamente a cosa sta pensando < tutti commettono degli sbagli, ma solo grazie a quelli sei l'uomo di oggi> i suoi occhi saettano su di me. < sono uscito a cercarti per consolarti e invece ... > sul suo viso si dipinge un piccolo sorriso, come se stesse pensando a qualcosa. D'improvviso prende il mio viso tra le mani. Rimando sorpresa da quel gesto. Mi guarda negli occhi, poi, fa scivolare una mano dietro la mia schiena, avvicinandomi a sé. Poggio le mie mani sul suo petto,e quel contatto tanto desiderata dalla prima volta in cui ho assaggiato le sue labbra, esplode in un bacio lungo, appassionato, ma , soprattutto desiderato. Mi stringe il più possibile al suo petto e i nostri sospiri, insieme alle nostre lingue si mescolano, creando un'atmosfera unica, magica. I nostri animi si abbandonano a quella sensazione travolgente e ci stacchiamo quasi a fatica per riprendere fiato. ci fissiamo storditi per qualche secondo < penso che dovremmo andare> mi prende per mano e mi conduce alla sua Mercedes, ma una voce in lontananza ci fa voltare < Chris! devi venire con me> Eleonora ci raggiunge con aria alquanto preoccupata e spaventata < mamma cosa succede?> chiede Christian con il suo solito sangue freddo < tuo fratello. È tornato>.

Christian rimane senza fiato a quella rivelazione. Suo fratello è tornato? Come reagirà Christian quando lo vedrà? So che non nutre risentimento nei suoi confronti, ma rimane comunque il fatto che lo ha abbandonato in un momento difficile, in cui si stava disintossicando dall' alcol. Christian non muove un muscolo ed Eleonora ci guarda comprensiva < Elisa, tesoro, se vuoi posso riaccompagnarti a casa> si offre gentilmente la donna e io annuisco incerta: non voglio lasciare Christian da solo in questa situazione, ma non sono sicura di essere la persona più indicata per stargli accanto. Forse dovrei chiamare Giorgio. < no, lei rimane con me> dice imperioso Christian, sorprendendo entrambe < tesoro, non mi sembra il caso > Eleonora cerca di farlo ragionare, ma Chris è fermo sulla sua idea < mamma, lei sa tutto> la donna mi guarda sbalordita < allora va bene, ma Christian, ti prego, cerchiamo di essere perlomeno gentili, eh?> Chris annuisce poco convinto e ci dirigiamo all' interno della villa, in cui conoscerò Conor, il fratello di Christian che non vede da quasi dieci anni.

Ed ci guida verso una stanza vuota del secondopiano. Temo che questa scelta sia saggia, visto che la festa è ancora in corso,anche se prima o poi gli invitati si accorgeranno dell'assenza dei padroni dicasa. La porta della stanza si spalanca e al centro è piazzato un ragazzo checi volta le spalle. Posso dire che è alto almeno quanto Christian, moro e moltopiù magro del fratello. Ad un tratto si volta verso di noi e devo dire che lasomiglianza mi colpisce immediatamente. Il viso con i lineamenti marcati egentili, i capelli un po' ribelli e la stessa forma degli occhi, anche se nonsono verdi come quelli del ragazzo accanto a me. Nel complesso però, anche luiè un bel ragazzo, se non fosse per lo sguardo un po' spento e il suo fisico nonproprio in forma. Provo una sorta di tenerezza per lui, seppur conoscendo agrandi linee la sua storia. <ciao mamma> il ragazzo parla e la sua voce èmolto più roca, rispetto a quella di Chris, che ormai giace al mio fianco senzaproferire parola. < oh, tesoro mio> Eleonora accoglie tra le sue bracciail suo figlio perduto, che finalmente è tornato a casa. Ed invece, seppurcontrovoglia, non riesce a trattenere le sue emozioni e si avvicina,avvolgendolo in un caloroso abbraccio paterno. Christian non sembra mostrarealcuna emozione,al contrario mio che sto piangendo emozionata da quella scenatoccante. Ad un certo punto la scena viene interrotta da un battito di mani,piuttosto piatto che giunge accanto a me. < bravo, complimenti!>Christian prende parola < guarda un po' chi si rivede. Conor il mio amatofratellone> < Chris, sei cresciuto parecchio> Conor rivolge aChristian uno sguardo fiero <sai dicono che le persone crescono in dieci anni>ribatte sarcastico Chris e il suo tono non mi piace affatto < Chris, so chenon ho scuse per ciò che ho fatto ... ma vorrei ... > < no! Ora mi faiparlare!> tuona il ragazzo accanto a me e io mi allontano dalla sua furia<tu> lo indica < hai rovinato questa famiglia. Hai rovinato me. Tu haifatto finire nella merda tuo fratello che all'epoca aveva solo quattordicianni! Chi cazzo farebbe una cosa del genere? E vogliamo parlare di quellafottutissima sera, eh? Stavate per stuprare una bambina innocente e aveteammazzato un uomo, solo per della stupida droga! Non ti fai schifo, quando tiguardi allo specchio, eh?> sputaacido Christian e Conor lo fissa senza dire nulla < rispondimi!> urlanuovamente il ragazzo e io salto per lo spavento < io non so cosa dirti. Simi faccio schifo, ma ormai sono pulito da anni, ho un lavoro e una ragazza. Trapoco mi sposo> annuncia e io sono davvero felice per lui e vorrei che ancheChristian, come i suoi genitori, accettasse il ritorno del fratello,anche se èpiuttosto difficile farlo. Ma so che può farcela. < quindi sei venuto quiper il tuo regalo?> tira dalla tasca alcune banconote e gliele lancia <tieniti,comprati la tua polverina magica> < Christian adesso basta >le parole mi escono di bocca e lui si volta inferocito < scusami?> <Christian sei arrabbiato, ma stai esagerando> dico calma, anche se stosudando freddo. Nota la paura nei miei occhi e respira profondamente e miinvita a fare lo stesso. < a proposito papà, non mi aspettare in ufficio, do le dimissioni> detto questo mitrascina fuori e sbatte la porta alle sue spalle.  

Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora