CAPITOLO QUARANTASEI

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< chi era quel tizio?> le chiedo, mentre passeggiamo per le vie della città. < ti ricordi di quel cameriere in Francia?> mi chiede con una punta di malizia. Annuisco < che diavolo ci fa qui?> < a quanto pare ci abita> si stringe nelle spalle, con aria indifferente < ah lavora al pub come dj> aggiunge con un sorrisetto divertito sulle labbra e aspetta la mia reazione < cosa? Io lo licenzio> sentenzio < non puoi farlo. E poi io ora sono con te. Non preoccuparti> mi sorride dolce <già, ora sei mia e quel damerino del cazzo deve tenere le sue luride mani lontane da te> scoppia a ridere < come sei dolce > commenta sarcastica. < è solo l'inizio piccola> le bacio la fronte e continuiamo a camminare mano nella mano.

POV ELISA

< ieri Christian ti cercava> mi informa Giorgio appena metto piede al pub < sì, lo so> sorrido. Mi fissa per qualche istante < è successo ciò che immagino?> mi sorride felice e io annuisco < oh principessa! Sono felice per te, per voi> mi abbraccia e mi stampa un bacio sulla guancia < ehi giù le mani dalla mia ragazza> Chris entra nel locale con la sua solita disinvoltura ed eleganza e io rimango letteralmente incantata < lei è la mia migliore amica e le faccio ciò che voglio> ammicca < provaci e ti spezzo le mani> scherza ma con una traccia di ammonimento nella voce < ciao piccola> mi bacia delicatamente <ciao> sussurro senza fiato poi mi rivolgo a Giorgio < ma da quanto sono la tua migliore amica?> ride divertito < sei la ragazza di Christian. Lui è il mio migliore amico e automaticamente lo sei anche tu> sorrido commossa. <Elii sono così contenta> Sophia si piomba addosso e quasi mi strozza. Fortunatamente Christian mi salva e gli mimo un grazie con le labbra. < devo andare dai miei, ti vengo a prendere all' orario di chiusura> mi avvisa Christian < qualche problema?> chiedo preoccupata < assolutamente. Conor ci fa conoscere la sua futura moglie. Vorrei che ci fossi anche tu> ammette < non preoccuparti. Divertiti> gli sorrido < ci vediamo dopo> mi stampa un bacio e scompare. < come siete carini!> strilla eccitata la bionda e io alzo gli occhi al cielo < mettiamoci a lavoro.>

Sono irrequieta; ho una strana sensazione, come se qualcuno mi stesse osservando. Continuo a servire i tavoli, cercando di essere  più possibile calma, ma la sensazione di disagio non scompare. < Elisa> la voce di Sophia mi fa sobbalzare> < dimmi> balbetto e respiro profondamente < devi servire quel tavolo. Chiedono di te> mi indica il tavolo vicino le finestre. Deglutisco < perché vogliono proprio me?> < non lo so, ma credo sia importante> si stringe nelle spalle e annuisco < okay, non preoccuparti ci penso io> mi avvicino velocemente al punto indicato e quel presagio si fa più vivo. Intravedo un uomo e una ragazza dai capelli biondi e la carnagione chiara, i quali mi fissano insistentemente man mano che mi avvicino al loro tavolo. Inizialmente non riconosco subito la ragazza, ma non appena la guardo meglio, mi rendo conto che la mia vita non fa che ruotare intorno al mio passato < Elisa > la voce di Marte è limpida e velata di preoccupazione < chiamo un'altra cameriera> dico e mi volto per tornare indietro < Elisa, ti prego devo parlarti> stringo i pugni lungo i fianchi < io non voglio parlare con te> ribatto senza voltarmi. Ho già perso troppo tempo dietro a questa ragazza. < è importante> mi prende per un braccio e io l'allontano < lasciami> sibilo < ascoltami ti prego> mi scongiura. Prendo un respiro profondo e finalmente la guardo < se decido di ascoltarti mi lascerai in pace?> le chiedo stanca. Annuisce energicamente. < bene, seguimi> la guido verso il retro del locale e mi appoggio al muro. < parla, non ho tempo da perdere. Sto lavorando> si fissa le mani < io vorrei parlarti di Christian> sussurra appena e io mi sento accapponare la pelle < cosa vuoi da Christian?> chiedo sospettosa < io? Niente. Voglio solo che tu non racconti a Luca quello che hai visto> nella sua voce sento la disperazione << io non parlo con Luca da circa un anno e sai benissimo il motivo e di certo non lo chiamerò per riferirgli quanto sia stronza la sua ragazza ... > mi correggo < o meglio la sua fidanzata> le guardo le mani e lei cerca di nascondere l'anello < io ...> < sei patetica> sputo acida. Mi fissa ferita < non puoi parlarmi così! Tu non sai quanto io sia stata male dopo tutto ciò che è successo> grida con le lacrime agli occhi < senti, Marta, risparmiami la scenetta della dolce ragazza che si è innamorata dell'uomo sbagliato. Ho già sopportato le tue lagne per settimane, per mesi. Non voglio più ascoltarti> apro la porta di metallo e salgo gli scalini che conducono al locale < se ti fa sentire meglio non dirò nulla a nessuno, ma tu devi stare lontana da me e dal mio ragazzo. Intesi?> rimane spiazzata dalla mia rivelazione <sono felice per te. Te lo meriti> non rispondo e richiudo la porta alle mie spalle.

Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora