CAPITOLO QUARANTANOVE

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Venerdì. Giorno della consegna. Sono stata in ansia per tutta la settimana per questo giorno. È l'occasione che aspettavo da tempo. Apro la cartellina e inserisco l'articolo da mostrare a Massimo. Metto la cartellina nella borsa che mi ha regalato Christian circa un mese fa. Quante cose sono cambiate da quel giorno. Sospiro ed esco in casa, poi chiamo un taxi e vado in ufficio.

<sei la prima a consegnare l'articolo> mi informa Geloni quando mi vede < davvero? Pensavo di essere l'ultima> mormoro sovrappensiero. Si siede alla scrivania e rigira il foglio tra le mani, poi lo appoggia sulla scrivania e prende una penna rossa, iniziando a leggere con attenzione, mentre io resto ferma, immobile di fronte la scrivania, con le gambe che mi tremano. Dopo circa dieci minuti, alza lo sguardo su di me con un sorrisetto soddisfatto < vedo che tutti quei saggi che hai corretto hai imparato molto> dice < scusi?> < hai uno stile piuttosto personale. La forma è ottima e l'argomento attuale e interessante. Non c'è ombra di giudizio. Penso sia un ottimo candidato alla pubblicazione> mi sorride e io rimango sbalordita, poi torno seria < quando potrà essere ufficiale?> chiedo sospettosa < tra circa un'ora. Bene aspetti nel suo ufficio e raccolga le sue cose> annuisco.

Un'ora dopo mi ritrovo nel mio ufficio a giocherellare nervosamente con la matita, quando Massimo entra nel mio ufficio e mi si piazza davanti, allungando una mano verso di me < congratulazioni! Ha vinto la pubblicazione. Da domani il suo articolo sarà stampato sui miei giornali> rimango a bocca aperta e inizio a saltellare dalla gioia, senza il minimo ritegno. < grazie mille> gli stringo una mano < in più> aggiunge < hai attirato l'attenzione dei miei colleghi, perciò ti proponiamo di fare esperienza con noi per un altro po' di tempo. Sarai assunta per un anno e poi decideremo se resterai a bordo> mi comunica e io non riesco a contenere la felicità < davvero? Non ci posso credere> < sarai pagata naturalmente per il tuo lavoro> < non so come ringraziarla> < non ringrazi me, ma il suo talento> dice ed esce dall' ufficio. < devo chiamare Chris> penso, ma poi mi viene in mente un'idea.

< può portarmi alla sede della Becker's fabbrication> chiedo al taxista, il quale sfreccia sulla strana in direzione dell'azienda della famiglia di Chris.

Mi fermo davanti all' ingresso e ammiro la maestosità dell'edificio. Prendo un profondo respiro ed entra. Un forte odore di pulito mi invade le narici e la hall ospita una grande scrivania con una graziosa ragazza seduta al computer. < salve> attiro la sua attenzione < desidera?> chiede in modo professionale e con un sorriso curato < vorrei parlare con Chris ... volevo dire Christian Becker>mi correggo < ha un appuntamento?> Cavolo sono la sua ragazza, non ho bisogno di un appuntamento per parlargli! < può riferirgli che Elisa Beltrani vuole parlargli> rispondo, ignorando la sua domanda < ma se non ha un appuntamento non posso fare nulla> ripete irritata < sono la sua ragazza, esigo parlargli> inizio ad irritarmi. Con la coda dell'occhio intravedo una ragazza dai capelli chiari. Si volta verso di me e impallidisce poi sussurra qualcosa ad un ragazzo e corre via verso l'uscita Che ci fa Marta qui? Il ragazzo si volta e mi vede. Il suo sorriso si allarga e mi raggiunge a grandi passi < Piccola, che ci fai qui?> mi chiede, dandomi un bacio, mentre la segretaria ci fissa a bocca aperta < dovevo parlarti, ma non mi facevano entrare> rispondo stizzita < scusala, ma ha ordini precisi> le sorride e lei si scioglie, io alzo gli occhi al cielo.

< cosa devi dirmi?> chiede Christian < cosa ci faceva quella qui?> ignoro la sua domanda < non si risponde ad una domanda con un'altra domanda> ribatte tranquillo < Christian!> strillo < okay, senti, è venuta a salutarmi. Tra due ore parte. Sei gelosa?> ridacchia < ti ha baciato davanti a me, se ricordi> gli ricordo acida. Scoppia a ridere <sei gelosa> costata < non sono gelosa, ma infastidita. Ecco> ribatto imbronciata < piccola è acqua passata> sbuffo e lascio perdere. Questa conversazione è persa in partenza e poi non sa chi è davvero quella ragazza. < cosa dovevi dirmi dunque?> < non ci crederai mai. Domani il mio articolo starà su tutti i giornali> strillo eccitata, ma lui rimane composto con un sorrisetto orgoglioso < non dici niente?> brontolo delusa < perché? Io già sapevo che ce l'avresti fatta> < ma ora viene il bello> aggiungo. Rimane sorpreso < mi hanno offerto anche un anno di lavoro> resta sbalordita e mi abbraccia < sono orgoglioso di te. Farai strada> < grazie Chris> sussurro < per cosa?> < per aver creduto in me dall' inizio> gli mostro la cartella e ammicca. < dovrei tornare a casa ora> borbotto < come sei arrivata qui?> < con il taxi> sembra pensare a qualcosa < aspettami qui> e scompare dalla mia vista. Dopo poco esce con indosso la giacca e la ventiquattro'ore. Rimango sempre sbalordita dall' eleganza e la bellezza di questo ragazzo. < andiamo?> mi porge una mano< ma non devi lavorare?> chiedo spaesata < posso farlo a casa, stasera. Non preoccuparti>

POV CHRISTIAN

Arriviamo al centro commerciale e gironzoliamo tra i vari negozi. Mi sono cambiato e abbiamo deciso di fare un giro in centro.

Elisa fissa un punto indefinito e io seguo il suo sguardo che si posa sulla vetrina di una libreria. Sorrido < vuoi entrare?> arrossisce e annuisce lievemente < guarda> mi indica una locandina affissa al vetro < c'è la presentazione di un libro tra cinque minuti> < entriamo allora> sorride felice e mi trascina all' interno della libreria. Nell' ampio spazio sono allestiti un tavolino di legno, delle locandine con il titolo e la trama del libro in questione. In piedi accanto ad esse, una donna di circa trentacinque anni firma delle copie. Indossa un vestitino nero stretto, le labbra sono tinte di un rosso intenso e sbatte le ciglia come se le fosse entrato qualcosa in un occhio. Il pensiero mi fa sorridere. Osservo la ragazza al mio fianco, la quale sembra avere un'espressione piuttosto contrariata sul volto < cos' hai?> le sussurro all' orecchio. Alcuni brividi di piacere le invadono il corpo e sono felice di riuscirle a fare questo effetto < niente> mente, la sua espressione tradisce le sue parole. < è una giornalista importante e scrittrice di una certa fama> mi informa. I giornalisti li ho sempre trovati dei ciarlatani privi di sentimenti e gli scrittori dei vampiri succhia soldi. Si impossessano dei desideri della gente e li mettono nero su bianco, illudendo i poveri lettori e colmandoli di speranze vane,ma questi pensierini terrò per me, non vorrei scatenare le ire di qualcuno. < signore e signori> dice la donna rivolgendosi a me, visto che sono l'unico uomo presente in sala <il mio nuovo romanzo tratta di una storia d'amore tra due ragazzi completamente diversi. Lui un povero ragazzo di strada, lei giornalista di successo. Sapete tutti come finiscono queste storie. La ragazza per amore rinuncia a tutto e scappa con il ragazzo> la ciarlatana comincia il suo discorso ed Elisa sembra sempre più contrariato <mi dica> la donna si rivolge a me < cosa?> < vorrei farle una domanda signorina Bagnari> è Elisa a parlare e io osservo incuriosito la scena < cosa intende con "per amore rinuncia a tutto"?> chiede la mia ragazza con sguardo di sfida. Conosco quello sguardo e non promette niente di buono < il ragazzo le propone di sposarlo e lei accetta, rinunciando alla carriera di giornalista> spiega irritata la donna < capisco. E sentiamo perché dovrebbe rinunciarvi? Insomma potrebbe benissimo essere una donna sposata e di successo> osserva Elisa con aria corrucciata. < non si può avere tutto. O la carriera o la famiglia> dice inviperita < l'ha chiesto lui?> continua Elisa < non ha letto il mio libro?> < no. E sinceramente non ho alcuna intenzione di farlo> ribatte. L'aria si sta surriscaldando e le signore presenti iniziano a borbottare tra loro, mentre la ciarlatana si guarda intorno con aria smarrita < come osa? Cosa ne sai tu? Sei troppo giovane per capire la vita ragazza mia> sentenzia Miss Rossetto Rosso < è vero. Ma so cosa voglio da me stessa e dall' uomo che voglio al mio fianco> ribatte decisa < per l'uomo che ami lo faresti> sorride < sa anche una mia amica mi disse qualcosa di simile. Sa cosa ho risposto?> intorno a noi è calato il silenzio <le ho detto che se mi amasse davvero non mi chiederebbe di scegliere> si volta per uscire dalla libreria < i sentimenti ci accecano. Non riusciamo a vedere lucidamente. Prima o poi dovrai fare una scelta> < quando arriverà il momento verrò da lei e magari troverò la risposta che cerco nel suo libro. A proposito, auguri> detto questo esce dal negozio e io la seguo < però, bel discorsetto> commento < la gente è convinta che il mondo femminile ruoti intorno agli uomini, ma non è così> < che vuoi dire?> si ferma e mi guarda negli occhi < Christian io ti amo, ma non posso decidere tra te e la mia futura carriera, non dopo tutto ciò che ho fatto per meritarmela. Non vorrei rinunciare> ammette < ma vuoi una famiglia?> chiedo insicuro di avere una risposta < certo, desidero una famiglia da quando sono piccola, ma voglio anche affermarmi nel mondo del giornalismo, tutto qui. Farò entrambe le cose> la osservo mentre termina il suo discorso. Di fronte a me non ho una ragazza di vent' anni, ma una donna che vuole inseguire i suoi sogni e io non interferirò con i suoi progetti. Le starò accanto per tutta la vita se necessario.

Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora