< un ragazzo mi ha salvato da uno stupro e poi ho visto un uomo ... morto> gli occhi di Christian saettano nei miei e si agita < stupro?> chiede nervoso < sì, sembrano così reali. Sembra che io abbia vissuto davvero quelle cose ma so che non è così. Voglio dire, me lo ricorderei> spiego confusa, sotto lo sguardo vigile del mio ragazzo. < ora calmati e poi ritorniamo a dormire. Non ti accadrà nulla perché ci sono io> mi rassicura e io mi riaddormento cullata dalle sue parole.
Mi sveglio di soprassalto e mi metto seduta sul letto. Chris dorme ancora al mio fianco e russa leggermente. Sorrido e vado in bagno a lavarmi la faccia. Mentre mi dirigo in bagno sbatto contro un mobile, facendo vacillare le cornici appoggiate su di esso. < ahi!> strillo e mi massaggio il punto dolorante. Noto le foto e ne prendo una, guardandola meglio. Ci sono due ragazzini. Probabilmente sono Chris e Conor adolescenti. Chris è così buffo. Era piuttosto magro e basso e portava i capelli arruffati. Sorrido, ma un dettaglio in particolare attira la mia attenzione. Avvicino la foto e mi rendo conto che Chris porta all'orecchio un punto luce che luccica al sole. Rimango sbalordita e la foto mi cade tra le mani, causando un tonfo a contatto con il pavimento. < Eli che succede?> Chris è in piedi sulla soglia della porta, con aria assonnata e si stropiccia gli occhi come un bimbo. È tenero. < io ... stavo andando in bagno e ho sbattuto contro il mobile> spiego nervosa. Corruga la fronte, si avvicina e si china a prendere la fotografia. < non sapevo portassi l'orecchino> commento, mentre si rialza. Guarda la foto poi me, con aria confusa < oh sì> si riprende < quando avevo 14 anni mi sono fatto bucare l'orecchio nel garage di un amico> mi spiega divertito. Osservo nuovamente la foto, ma non dico a Chris che quell'orecchino è lo stesso del sogno. Ci sono un sacco di ragazzi che portano orecchini simili. Sospiro frustrata < vado in bagno, devo tornare a casa a prendere il materiale per andare a lavoro> < non andare a lavoro> mi prega Christian in tono lamentoso e mi bacia. Rido < Chris non posso saltare il lavoro> <sì che puoi> dice mentre continua a baciarmi < no, non posso e poi anche tu devi lavorare no?> < no. Io posso prendermi la giornata libera. Parlerò con il tuo capo> < e pensi che il mio capo ti dia ascolto?> chiedo godendomi i suoi baci < so essere persuasivo> < immagino. Ma no, devo andare> mi stacco da lui < mi accompagni?> < non aspetto altro> commenta e mi segue in bagno < non in bagno> lo fermo < a casa> ammicco e gli chiudo la porta in faccia.
< aspettami qui, faccio subito> gli do un bacio e salgo al mio appartamento per cambiarmi e prendere la cartellina da lavoro. Indosso un tubino blu e delle scarpe alte. A quanto pare bisogna vestirsi in questo modo per andare in ufficio e la cosa mi scoccia parecchio, ma devo adeguarmi. Prendo la cartella che mi ha regalato Christian le chiavi e scendo le scale, raggiungendolo in auto. Mi squadra dalla testa ai piedi impressionato < wow ... penso che devo procurarti una guardia del corpo per tenere lontano gli ammiratori> arrossisco < smettila, nessuno guarda me> replico e mi siedo in auto. Mi segue e accende il motore. < dici sul serio?> inarca un sopracciglio < che ne dici di Stefano?> < Stefano voleva solo essere gentile> < e da quando per essere gentili si invita a cena qualcuno?> < vuoi davvero parlare di questo ora?> mi altero < Christian stiamo discutendo per una cosa successo un mese fa> < sarà, ma non mi fido di quel tizio> commenta < non ti fidi di nessuno in realtà> ribadisco, appoggiandomi al finestrino < è vero, ma perché dovrei fidarmi di quello lì?> < senti non dico che dovete andare d'accordo e poi ... neanche vi vedete!> ribatto < sì, ma lavora con te e questo non va bene> < come siamo finiti dal "wow " a questo?> sbotto.< vuole venire a letto con te> osserva, continuando a fissare la strada. Ormai siamo vicini all'edificio < ah davvero? E tu come lo sai? Ci hai parlato recentemente?> chiedo sarcastica < perché ha lo sguardo di chi vuole portarsi a letto una ragazza> < e tu come lo sai?> ripeto esasperata < gli leggi nel pensiero o cosa?> < perché anch'io ho lo stesso sguardo> sibila e io mi zittisco. Spalanca gli occhi e accosta di fronte agli uffici di Svizzera 24. < Elisa non intendevo quello ...> cerca di giustificarsi, ma lo fermo con una mano < ho capito benissimo> scendo dall'auto e sbatto la portiera. Al diavolo la sua automobilina!
STAI LEGGENDO
Il destino ci ha fatto rincontrare
RomanceChris ed Elisa, due ragazzi con vite apparentemente diverse, si incontrano quando la ragazza decide di trasferirsi lontana da casa, a causa di alcune vicende accadute e che la ritrovano come protagonista. Tra i due scoppia subito una forte antipati...