CAPITOLO VENTINOVE

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< Purtroppo questo mio sentimento non era reciproco. Lui era un vero stronzo anche se all' inizio non volevo ammetterlo; guardava altre ragazze, si complimentava con loro in mia presenza e ogni volta mi lasciava per conquistare qualche bella ragazza che gli piaceva. Se il suo intento non andava a buon fine, tornava da me strisciando ... > mi fa male ricordare tutto il dolore che provavo in quei momenti, ma ormai sono abbastanza forte da raccontarlo senza versare una lacrima< che idiota del cazzo!> < sì.> concordo e proseguo < Io ero innamorata persa ed era il mio primo ragazzo, perciò pensavo che fosse giusto così. Un giorno conobbi una ragazza in parrocchia. Stava sempre da sola e mi faceva tanta tenerezza e decisi dunque di presentarmi ...>

<ciao sono Elisa> le porgo la mano e lei la stringe < piacere Marta >mi sorride e io sono felice di aver fatto una nuova conoscenza. < come mai sei qui da sola?>le chiedo gentilmente < io non ho molte amiche> abbassa lo sguardo e provo un senso di empatia verso questa ragazza. Anch' io prima di conoscere gli altri stavo sempre sola, perciò voglio aiutarla. < perché?> < forse sono antipatica> si stringe nelle spalle. < allora sarò io la tua nuova amica> ammicco e le porgo una mano che lei accetta volentieri.

< mi sembrava una ragazza così dolce e gentile e quasi non mi venne un infarto quando mi disse che era sola> rido. < che idiota che sono stata> Christian mi guarda perplesso e ha un espressione alquanto pensierosa < poi cosa successe?> < ecco vedi, le apparenze molto spesso possono ingannare>

< sai Marta è proprio una bella ragazza. E che tette poi!> commenta Luca al mio fianco < già. È bellissima> sforzo un sorriso, ma dentro di me mi sento morire. C'è qualcosa che non va, ho una strana sensazione che non riesco a mandar via.

< eri gelosa> constata Christian < era molto più di una gelosia. Voglio dire: hai presente quando hai la sensazione che prima o poi accadrà qualcosa di brutto? Quella sensazione che ti opprime il torace fino a non farti quasi respirare? Quel mese l'ho vissuto con quest'ansia perenne e non riuscivo a spiegarmi il motivo> spiego, farfugliando. Annuisce e mi invita a proseguire < ciò che successe dopo mi segnò profondamente> alzo lo sguardo e incontro i suoi occhi che mi fissano.

< cosa? Ti sei innamorato di un'altra? Ancora? Luca quante volte mi hai ripetuto questa stessa frase?> urlo infuriata e con le lacrime agli occhi. < questa volta è diverso!> ribatte deciso < certo, e chi è lei?> < non posso dirtelo, mi spiace.> detto questo mi lascia lì sola, di nuovo, all' interno di quel garage che per circa tre anni è stato il nostro nido. Questa volta non è solo uscito dal garage, ma dalla mia vita, per sempre.

<non ti ha dato nessun'altra spiegazione?> Christian interrompe il mio racconto < no. Ma io avevo già capito tutto. Non ci voleva di certo un genio per capire che lui e Marta ormai erano diventati una coppia> Christian sgrana gli occhi e il suo viso è ricoperto da un espressione di puro stupore < loro cosa? Ma era una tua amica!> sbotta disgustato < abbiamo condiviso molte cose in quell' arco di tempo e a quanto pare anche il ragazzo> scoppio a ridere per le mie stesse parole e Christian mi fissa comprensivo < non preoccuparti. Ho imparato a ridere raccontando questa storia. È acqua passata e non mi resta che andare avanti> gli dico serena. Ciò che ho detto, lo penso davvero: è stato uno dei momenti più brutti della mia vita, ma non permetto a quei due di rovinarmi la vita, ancora. Nell' arco di cinque minuti ho perso il mio ragazzo, il mio primo amore e una delle mie amiche più care. Ormai era diventata quasi una sorella maggiore per me e lei mi ha tradito nel modo peggiore possibile.

< come sei riuscita ad affrontare la situazione?> Christian mi distoglie dai miei pensieri. < non è stato facile, ma ho avuto degli ottimi aiuti. Le mie amiche si sono presentate a casa mia il giorno dopo con buste di pop corn e film> sorrido ricordando quel giorno. Ricordo la mia telefonata ad Alessandra, le lacrime versate e il mio sorriso quando hanno bussato alla mia porta, cariche di barrette di cioccolato e patatine. Sembrerà assurdo, ma mi hanno salvata. < sai, non è stata questa la cosa peggiore dell'intera vicenda> confesso < cosa? Cosa può esserci di peggio del tradimento del tuo ragazzo con una delle tue migliori amiche?> sbotta < loro hanno sparso delle voci in parrocchia, che poi si sono sparse in giro> < che genere di voci?> < brutte voci. Hanno inventato che ero una pazza possessiva e che lui non voleva più vivere così. Non so di preciso cosa hanno raccontato , ma da quel giorno tutti mi guardavano con occhi diversi e io non ce la facevo più. Ho smesso di frequentare la parrocchia e mi sono concentrata sulla scuola> < che figli di puttana!> borbotta Christian trattenendo la rabbia. < ora sto bene. Sono felice> sorrido e la sua rabbia evapora. Mi guarda negli occhi e si avvicina a me < sei stata molto forte><sì, ma sono stanca di essere forte, Christian. Anch' io voglio essere amata, protetta. Perché succedono a me? Cos' ho che non va?> non mi accorgo che le lacrime scivolano sul mio viso. Chris me le asciuga con il pollice < non hai niente che non va. Sei una persona meravigliosa e io sono così fortunato ad averti qui con me> sussurra dolcemente e mi accarezza la schiena, baciandomi la testa. Sorrido a quelle parole e mi accoccolo sul suo petto, mentre lui mi stringe a sé.

< hai fame?> chiede Christian, dopo essermi calmata < da morire> prende il cestino e lo poggia tra di noi , tirando fuori panini e lattine di coca-cola <hai preparato tutto tu?> lo fisso stupita < certo> < perché?>< non a tutto deve esserci una spiegazione Elisa. Ti ho già detto che voglio passare del tempo con te> mi sorride e io arrossisco. < arrossisci spesso> costata Christian < io ...> balbetto < non ho detto che non mi piace>mi appoggia una mano sul viso e mi accarezza delicatamente la guancia. Ridacchio per il solletico provocatomi dal suo tocco < sai che quando sorridi ti si forma una fossetta proprio qui?> annuisco e mi appoggio alla sua mano, chiudendo leggermente gli occhi, mentre mi godo il suo tocco. < sei molto bella sotto la luce del sole> apro gli occhi si scatto e Chris mi osserva quasi incantato, come se fosse stregato. Tossisco per attirare la sua attenzione e toglie la mano dal mio viso leggermente imbarazzato. Nascondo un sorriso < quindi ,ehm ... hai mai fatto dei pic-nic prima d'ora?> dice per alleviare il disagio creatosi < ehm ... sì. Noi però andavamo in spiaggia le domeniche estive. Ci attrezzavamo con ombrelloni, asciugamani e tanto cibo e passavamo intere giornate al mare.> sorrido nostalgica < doveva essere fantastico> commenta < lo era. Della mia città mi manca soprattutto il mare, la spiaggia e i miei amici. Avrei voluto che molte cose fossero andate diversamente, ma non è stato così> abbasso lo sguardo. Christian mi solleva il viso, costringendolo a guardarlo negli occhi < tu non hai fatto nulla, non devi vergognarti di niente. Sono coloro che ti hanno trattata di merda che devono sotterrarsi, capito? Promettiti che non ci penserai più. Ora ci sono io> annuisco e mi bacia affettuosamente la fronte. Ed è così che mi accorgo di essermi perdutamente innamorata di lui.

Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora