Torno a casa sotto autorizzazione di Max e passo il resto della mattinata e l'intero pomeriggio ad anticipare alcuni scritti per l'università e ripetere per l'esame della prossima settimana. Sono riuscita a tenere la mente occupata e questo è un sollievo. Il cellulare non ha smesso di suonare, quindi ho dovuto spegnerlo.
Finalmente dopo una cena abbondante e una doccia rilassante sono pronta per mettermi a letto e lasciarmi trasportare nel mondo dei sogni. Naturalmente ciò non è possibile perché suonano alla porta.
< perché cazzo non rispondi alle mie chiamate?> la voce di Chris tuona nell'intero appartamento < sono stata impegnata> rispondo soltanto con voce sommessa. Il mio tono è basso, quasi impercettibile e Chris mi alza il mento con due dita. < cosa ti è successo?> il suo sguardo è terrorizzato. < Camilla> dico solamente e il suo viso impallidisce.
< Cosa c'entra Camilla adesso? Lei non era ...> < morta?> finisco la frase al suo posto, irritata < già> sospiro <continuo a non capire, Elisa> l'espressone di Christian è persa e confusa < stamattina Max> < ah ora è così che lo chiami?> mi interrompe Chris gelido < vuoi davvero parlarne adesso, Christian?> sbotto < ho avuto una giornata orribile> mi metto le mani ai lati della testa. Il suo sguardo si addolcisce < mi dispiace, continua> < ti ricordi quella scrittrice che abbiamo conosciuto qualche giorno fa in libreria?> chiedo al ragazzo < non direi proprio conosciuto> sghignazza e io rido < okay, ammetto di essere stata piuttosto scortese> ammetto imbarazzata < direi di sì> concorda Christian < comunque, oggi ho accompagnato Massimo> lo fisso e sottolineo l'ultima parola, inarcando un sopracciglio < ad intervistare quella donna e lei mi ha riconosciuta> inizio a raccontare, ancora incredula < che coincidenza!> esclama Chris< sì. Ha voluto scambiare quattro chiacchiere con me> la mia voce suona insicura, ancora non del tutto cosciente dell'accaduto < parlarti? Perché? Voleva farti la predica per l'altro giorno?> dice sarcastico e lo guardo torva. Si zittisce all' istante < voleva parlarmi di ...> respiro profondamente < Camilla> rilascio il fiato trattenuto, ancora sconvolta < voleva parlarti di Camilla? Come fa a conoscerla? E a conoscere te?> anche Christian è turbato quanto me < ha detto che l'ha conosciuta in clinica> spiego. Scuote la testa < è incredibile!> commenta < mi ha dato questo> prendo dalla cartella il bigliettino da visita della donna e glielo porgo. Lo rigira tra le dita < cosa pensi di fare?> mi chiede comprensivo < non lo so> mi passo una mano tra i capelli stressata. Si avvicina e appoggia le mani sui miei fianchi, stringendomi a sé < qualunque cosa accada, io ti appoggerò. Sempre> mi promette. Poi mi prende il viso tra le sue mani e avvicina il suo viso al mio. < mi dispiace per la sfuriata di stamattina. Ma quando penso che potevo perderti, che non avrei mai avuto la possibilità di stringerti tra le mie braccia, di baciarti> sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra. Elimino quella distanza e le nostre bocche si fondono, così come le nostre anime, ancora una volta, come la prima. Il mio cuore esplode nel petto, i miei sentimenti si amplificano e sento che questo ragazzo, quest'uomo meraviglioso, sta prendendo ogni singolo pezzo del mio cuore e lo sta rimettendo al suo posto come i pezzi di un puzzle. < Elisa, io ...> < shh ... > lo zittisco < baciami Christian!> lo supplico e lui accoglie la mia supplica, ricambiando il bacio in modo passionale.
Lo trascino in camera da letto. Continuiamo a baciarci e a toccarci, fino a quando i nostri corpi non si stendono sul letto uno sopra l'altro. Mi affretto a sbottonargli la camicia, ma mi blocca < non possiamo farlo> dice con fiato corto. Mi rabbuio < perché? Non vuoi? Io pensavo ... > < no, non sto dicendo questo. Tu ora sei troppo sconvolta per pensare lucidamente e non voglio che la tua prima volta avvenga in questo modo> mi spiega con sguardo colmo d'amore e desiderio < per quanto io ti desideri Elisa, io non permetterò che la tua mente, ora scossa, ti impedisca di riflettere su ciò che stai facendo>. Rifletto sulle sue parole. Ha ragione: sono troppo sconvolta e ho bisogno di un diversivo, ma non di questo tipo. Annuisco e si sdraia accanto a me. < scusami> sussurro con lo sguardo rivolto al soffitto < non devi scusarti. Eri molto scossa e volevi distrarti. Non posso incolparti di questo> mi accarezza delicatamente una guancia < non so cosa farei senza di te, Chris> confesso in un mormorio sommesso, quasi impercettibile < anch'io piccola, anch'io.>
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Il destino ci ha fatto rincontrare
RomanceChris ed Elisa, due ragazzi con vite apparentemente diverse, si incontrano quando la ragazza decide di trasferirsi lontana da casa, a causa di alcune vicende accadute e che la ritrovano come protagonista. Tra i due scoppia subito una forte antipati...