CAPITOLO SESSANTOTTO

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POV ELISA

Sento un leggero bisbigliare e apro faticosamente gli occhi. Una luce accecante mi colpisce la retina. Strizzo gli occhi per abituarmi alla luce e cerco di sedermi sul letto, ma una fitta alla testa mi impedisco di farlo. Di conseguenza mi porta una mano alla fronte e piano mi tiro su. Osservo l'ambiente circostante. Le pareti sono bianche opache e sento un forte odore di medicinali e fiori. Giro la testa e dei mazzi di fiori sono appoggiati sul tavolino accanto al letto. Sento dei suoni meccanici e volto la testa verso il monitor e al braccio infilato un ago. < mi trovo in ospedale> deduco, guardandomi intorno. Sulla poltroncina sotto la finestra noto un ragazzo seduta con la testa china poggiata allo schienale e gli occhi chiusi. sgrano gli occhi per la sorpresa < Chris> sussurro flebilmente con la bocca secca. Si muove leggermente e lentamente apre gli occhi. Mi guarda scettico per qualche istante, si strofina gli occhi poi spalanca la bocca < Elisa?> chiede timoroso < Chris> ripeto quasi come una supplica. Sul suo volto compare un'espressione sollevata, quindi si precipita da me.

< finalmente!> tira un sospiro di sollievo. Il suo volto è a pochi centimetri dal mio e posso osservare tutti i dettagli. Ha il viso stanco e due profonde occhiaie segnano i suoi occhi. < quanto tempo ho dormito?> la mia voce è debole e quasi impercettibile < circa due giorni da quando siamo in ospedale.> corrugo la fronte < ho sete> dico e Chris si alza immediatamente e chiama qualcuno. Una donna sulla cinquantina arriva di corsa con un bicchiere d'acqua fresca e me lo porge cautamente < ecco a lei. Mi raccomando beva piano> afferro il bicchiere e tracanno tutta l'acqua. Le restituisco il bicchiere vuoto < chiamo il medico così la visitiamo> avvisa al ragazzo < bene> l'infermiera esce dalla stanza lasciandoci soli. < ricordi cosa è successo?> mi prende la mano e mi guarda negli occhi < io ... è successo tutto così in fretta e poi lentamente> rispondo. <Elisa non riesco a seguirti> ridacchia nervoso. Sposto lo sguardo verso la finestra < il litigio, la tua partenza, il tuo ritorno e Julia> le lacrime si annidano agli angoli degli occhi. < non piangere, sono qui adesso> mi rassicura, ma qualche singhiozzo sfugge dalla mia bocca < Julia> sussurro con voce strozzata < mio Dio!> esclamo piangendo < cosa c'entra Julia?> tiro su col naso e porto nuovamente lo sguardo su di lui <Julia era la figlia di Camilla. L'ho scoperto qualche settimana fa, prima che accadesse tutto quanto> la sua espressione è scioccata < era?> prendo un profondo respiro < è ...> mi faccio coraggio < è morta. Qualche giorno fa l'hanno trovata assassinata in un parco> sgrana gli occhi < è terribile!> < io l'avevo sognato!> urlo disperata < avevo sognato un uomo con la pistola e poi il sangue e il suo sorriso,le sue parole> inizio a parlare a raffica, non seguendo un filo logico, quasi come sull' orlo della disperazione < calma adesso. Mi spiegherai tutto più tardi.>

Dopo la visita del medico, abbiamo concordato le mie dimissioni per il giorno seguente, a patto che qualcuno si occupi di me. Naturalmente Chris si è offerto volentieri di trasferirsi a casa mia e farmi da badante, ma la cosa non mi trova affatto d'accordo. Abbiamo tante cose di cui parlare e la sua vicinanza non mi aiuta. Per niente. Bussano alla porta della stanza < avanti> dico flebilmente, ancora indebolita < ehi> la testa di Sophia sbuca da dietro la porta insieme agli altri. Alzo una mano per salutarli, ma Sophia si getta tra le mie braccia <mi hai fatto preoccupare. Pensavo fossi morta> mi stritola < bhe quasi> scherzo, ma l'atmosfera si fa improvvisamente cupa. <ragazzi sto scherzando> cerco di rimediare < stavi scherzando?> sbotta Christian furioso < non so se ti sei resa conto ma il tuo comportamento è stato irresponsabile. Quando hai saputo dell'accaduto perché non mi hai chiamato? Potevo starti accanto, ma sei troppo orgogliosa e testarda per lasciarti aiutare. Elisa non esisti solo tu con i tuoi fottuti sentimenti in questo diavolo di mondo, ma esistiamo anche noi! Sei stata egoista e tutti i presenti hanno avuto paura di perderti! Quindi per una volta ti chiedo di non fare delle cazzo di battute in una situazione simile!> termina la sua predica ed esce dalla stanza sbattendo la porta. Tutti gli sguardi si posano su di me e io abbasso lo sguardo. < ehi, Chris ha ragione ci siamo preoccupati> mi dice Giorgio, ma il suo tono è dolce e calmo < soprattutto Chris> confessa e io alzo lo sguardo < era spaventato a morte quando ti ha vista riversa sul pavimento. Si è incolpato per ciò che è successo. Ti ama tanto Elisa, non dubitarne mai > annuisco e resto in silenzio mentre mi raccontano cosa è successo in questi giorni.

Poche ore più tardi, dopo che gli altri sono tornati a casa e rassicurandosi che stessi meglio, mi ritrovo seduta sul mio letto da sola a ripensare a ciò che mi ha detto Christian. Ha ragione in parte, ma come potevo chiedergli di aiutarmi se mi aveva lasciato con uno stupido messaggio? Dovrei essere io quella furiosa, non lui. Io dovrei stare a rimuginare e a disperarmi non lui. Dei colpetti alla porta mi distraggono e Chris entra nella stanza. <posso ...?> annuisco e lui sospira. Si siede accanto a me e rimane in silenzio. < cosa ci fai ancora qui?> chiedo, fissando il muro di fronte a me. < credi che ti lascerei ancora da sola dopo ciò che è accaduto?> risponde retorico. Sbuffo < Chris se vuoi discutere non ho le forze per ...> < non voglio discutere> mi interrompe < voglio scusarmi. Non dovevo sbottare in quel modo. Deve essere stato terribile sapere della figlia di Camilla e di scoprire tutti i dettagli della sua morte> saetto lo sguardo su di lui <come fai a ... ?> < a saperlo?> finisce la frase < ho chiamato tuo fratello per avvertirlo e gli ho chiesto di Camilla. Mi ha spiegato tutto. Mi dispiace molto ...> sospiro sconfitta < ero sconvolta. Volevo parlartene ma ...> < non preoccuparti, ti capisco> lo fisso negli occhi e so che è sincero. Porta una mano sul mio viso e mi accarezza una guancia, chiudo gli occhi e mi godo il suo tocco delicato sulla mia pelle. < mi sei mancata ...> sussurra con occhi dolci. < perché l'hai fatto Chris? non sono abbastanza per te?> dalla mia voce traspare la sofferenza e la delusione. Scuote la testa < tu sei tutto per me, Elisa, ma la situazione è complicata> < ti prego parlami Chris. Cosa succede?> lo supplica e sospira < bene ... comincio dall' inizio.>

Mi racconta delle minacce di Stefano e Chris pensa che abbia a che fare anche con Conor quando si trovavano in Italia, colui che l'ha introdotto in quella vita fatta di furti, droga e alcol. < Stefano sa tutto e vuole usare il mio passato contro di me. Vuole farti del male per colpire me, per questo ti ho lasciata ... > < oh Chris> mormoro e allungo una mano per toccarlo, ma mi ritraggo, come se mi fossi bruciata< cosa c'è?> chiede allarmato < io non posso> piagnucolo. Mi prende la mano e la poggia sul suo petto. < questo cuore batte solo per te Elisa. Marta appartiene al passato, tu sei il mio presente, il mio futuro e anche nell'aldilà> ride e io lo seguo < credi in Dio?>sono incredula. Non mi sembra il tipo < per te piccola, crederei a qualunque cosa solo per farti felice> ammette e mi bacia delicatamente. Rimando ferma per un attimo, colta di sorpresa, ma poi mi lascio andare, tornando a respirare dopo tanto tempo passato in apnea.

La mattina seguente mi dimettono dall'ospedale e Chris si è offerto di trasferirsi da me per potermi essere più vicino.

< non dovresti prendere, non so, dei vestiti?> gli chiedo, mentre inserisco le chiavi nella serratura. < posso sempre passare più tardi a casa mia. Ora voglio stare con te > riempio un bicchiere di succo di frutto e lo sorseggio, cercando di nascondere l'ombra di un sorriso.

Poi mi incupisco. Ore che so la verità ho paura di lavorare a stretto contatto con Massimo. Però se voleva farmi del male, avrebbe avuto un sacco di occasioni per farlo, invece non è successo niente e questo mi rassicura un po'. < a cosa pensi?> Chris mi abbraccia da dietro cingendomi la vita con le sue possenti braccia e mi sento protetta, al sicuro. Scuoto la testa < stavo pensando a Stefano > rivelo < mi sembra pazzesco che a distanza di dieci anni voi vi siate in qualche modo "rincontrati"> mimo l'ultima parola con le virgolette e Chris si agita nervoso. < già> sospira, scaldandomi il collo < sai che Marta e Luca si sono lasciati?> mi guarda divertito < bhe l'idiota se l'è meritato> si stringe nelle spalle < Stefano ha detto che l'avremmo pagata per ciò che abbiamo fatto a sua sorella. Quindi incolpa me e te per l'annullamento delle nozze> < annullamento delle nozze?> ripete confuso < sì, dovevano sposarsi> dico, liquidando il discorso < mi spiace che tu sia coinvolta in tutta questa merda> confessa in un flebile sussurro e mi stringe più forte a sé. <Chris> mi volto per poterlo guardare. Gli prendo il viso tra le mani < sono contenta che tu me ne abbia parlato. L'ho supereremo insieme> gli prometto < insieme> ripete e mi bacia delicatamente, ma io voglio di più. Gli allaccio le braccia dietro il collo e lo spingo contro di me, approfondendo il bacio. Geme sommessamente, mi prende in braccio e mi poggia sul ripiano della cucina. Gli circondo la vita con le gambe e lui si sistema nel mezzo. Continuiamo a baciarci, immersi l'uno nell' altra < penso che dovremmo fermarci qui> suggerisce sulle mie labbra con voce roca < perché?> lo fisso negli occhi, ora di un verde acceso, brillanti di eccitazione. < perché mi viene voglia di portarti di sopra> la sua voce è piena di desiderio che manda brividi lungo tutto il mio corpo < fallo> lo provoco. Un sorriso malizioso si fa largo sul suo volto, prima di prendermi e portarmi in camera, dove i nostri corpo si uniscono per la seconda volta e i nostri gemiti, i nostri baci rubati e i nostri respiri ne fanno da sfondo.

Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora