CAPITOLO VENTUNO

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< il volo per Monte Carlo sta per partire, prego dirigersi al gate d'imbarco> la voce metallica risuona in tutto l'aeroporto, invitando i passeggeri ad affrettarsi. Accanto a me c'è Sophia con una lunga fila di bagagli, gentilmente trasportate da Andrea. Nel corso delle ultime settimane si sono avvicinati molto e spero che presto tra loro nasca qualcosa. < da che parte dobbiamo andare?> chiedo disorientata. < da questa parte > Christian ci fa strada fino al nostro aereo < allora i posti sono: Sophia e Andrea postazione 21-22, Giorgio io e te staremo accanto a loro 23-24-25> Christian ci mostra i posti e intanto sistema le nostre valigie nell'apposito reparto. < allacciare le cinture, l'aereo sta per decollare> ci informa la hostess con un sorriso cortese.

Dopo circa un'ora e mezza ci ritroviamo di fronte un'enorme villa,lontana qualche chilometro da Monte Carlo, che torreggia sull'esteso giardino sottostante. Wow! Non riesco a nascondere il mio stupore davanti a tale grandezza. < ti piace?> Christian al mio fianco tenta di nascondere il suo sorriso alla mia reazione < è bellissima> sussurro senza fiato. < sono contento> mi sorride. < vieni> mi porge una mano e mi accompagna all'interno. Gli altri sono nella mia stessa posizione: sbalorditi da ciò che vedono. La facciata è completamente bianca, in cui si affacciano decine di finestre. Un porticato circonda la casa. Anche l'interno è tinteggiato di bianco e avorio ed molto spazioso tanto quanto luminoso. < mi sento una formica> bisbiglio a Christian. < ti accompagno al piano di sopra> l'ampio salone termina con una grossa scalinata, posta quasi al centro, i gradini sono fatti di marmo e ho quasi paura a poggiarci i piedi. < ragazzi, vi mostro le vostre stanze> grida Christian agli altri, che nel frattempo sono rimasti fermi sull'uscio all'ingresso.< arriviamo> urla Andrea di rimando.

< allora la stanza infondo sarà delle ragazze. Questa è la mia, mentre quella accanto sarà di Giorgio e Andrea.> ci informa Chris con aria di sufficienza. <perché tu avrai una camera singola? Ci sono circa 10 stanze, ognuno si sistema dove vuole> ribatte tranquillamente Andrea. < questa è casa di mio padre quindi ...> < quindi ognuno può scegliere la stanza che vuole> lo interrompo. Christian mi manda un'occhiataccia, ma non importa. Non può fare sempre ciò che vuole. Sospira pesantemente< fate quello che volete> poi si ritira nella sua stanza, sbattendo la porta. Alzo gli occhi al cielo e insieme a Sophia sistemiamo le valigie in stanza. < è piuttosto irascibile> Sophia smista i propri vestiti nell' armadio, mentre io appoggio i miei libri sul comodino, accanto al mio letto. < Già. Non me ne parlare> < sembra che solo tu riesca a calmarlo> mi lancia un'occhiata, lasciandomi perplessa. Io? Io riesco solo a farlo arrabbiare!<non direi, sono solo abituata a persone del genere> < sei ancora arrabbiata con noi per la storia della Spagna?> < no. Capisco perché non me l'abbiate detto. >< davvero?> < sì, insomma non sono affari miei dopotutto> dico, continuando a sistemare la mia roba. Sophia invece smette immediatamente e si avvicina < non dire così. Tu ora fai parte della nostra 'famiglia'. Sei importante per noi, anche se ci conosciamo da poco. Non dubitarne> d'istinto l'abbraccio forte. Sophia mi ricorda molto le mie amiche e sono felice di averla incontrata < grazie> le sussurro. < posso farti una domanda? > le chiedo , mentre sciolgo l'abbraccio < certo. Dimmi> < vedi, io un giorno ho incontrato Christian con dei ragazzi e lui ... bhè non so come spiegare> sembra comprendermi all' istante< ho capito. Vedi Christian è sempre stato diverso dagli altri. Appena nato i suoi genitori hanno progettato tutta la sua vita nei minimi dettagli. È andato all' università e si è laureato in anticipo e con ottimi voti. È un ragazzo molto brillante credimi> e io le credo. Ho sempre saputo che Chris fosse un ragazzo intelligente. < sì, ma questo che mi stai raccontando cosa c'entra con ciò che ho visto?> < dopo la laurea il padre lo ha assunto nella sua azienda. Diciamo che ha perso parte della sua adolescenza, così quando i genitori non sono nei paraggi fa quel che fa> sono sempre più confusa < cioè?> < donne, alcol, però non beve tanto come prima. Insomma fa tutto ciò che un ragazzo normale fa> ora è tutto più chiaro < quei ragazzi che hai visto sono alcuni ragazzi che è 'costretto ' a frequentare per mantenere alta la reputazione della sua famiglia. Sono figli di banchieri, avvocati o contabili> finisce di spiegare. Ora sembra di conoscerlo meglio. È un ragazzo brillante e di successo, con un alone di ombra e mistero. < io non ti ho detto niente> mi fa segno di cucirsi le labbra. Annuisco e mi dirigo in bagno per una doccia calda.

Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora