CAPITOLO TRENTOTTO

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 Mi prende per mano e mi porta in un'altra stanza, piena di poster e foto < questa era la mia camera> < molto carina> sorrido. Ricambia forzatamente il sorriso e sparisce in bagno. Io rimango in piedi sulla soglia indecisa sul daffare, così decido di tornare indietro e chiedere un passaggio ad Eleonora, andare a casa e dimenticare questa serata. < rimani con me stanotte> la sua voce mi fa voltare e lui è lì, al centro della stanza, con il suo fisico imponente < non penso sia una buona idea> sussurro < ti prego> mi supplica. Richiudo la porta alle mie spalle, mentre lui mi lancia una sua maglia che mi arriva dritta in faccia < ah-ah molto divertente!> sbotto sarcastica e lui scoppia a ridere. Ridacchio e vado in bagno a cambiarmi. La maglietta è piuttosto grande, anche se mi copre a malapena il sedere, ma è più comoda per dormire rispetto al vestito. < sei sexy> commenta Christian quando mi vede. Gli tiro un peluche e lo guardo torva per poi raggiungerlo sul letto, mi avvicina a lui e io mi accoccolo al suo petto, sentendo la familiare sensazione di protezione e calore che solo lui riesce a trasmettermi. Mi bacia i capelli < grazie per prima. Stavo esagerando> mormora, appoggiando il mento sopra la mia testa. < hai ragione ad essere arrabbiato, ma ora lui è qui e puoi recuperare il tempo perduto> < sei il mio angelo lo sai vero?> sorrido < non sono un angelo Christian> <dormi, piccola> mi bacia nuovamente i capelli e io sprofondo nel sonno.

Mi sveglio leggermente accaldata, mi stropiccio gli occhi e abbasso lo sguardo. Christian è letteralmente avvinghiato al mio corpo con la testa sul mio petto e dorme profondamente. Cerco piano di spiccicare il mio corpo dal suo, seppur di controvoglia, e corro in bagno. Mi guardo allo specchio e il mio riflesso mi fa inorridire < Mio Dio che disastro> mormoro, sistemandomi i capelli. Mi lavo il viso e torno in camera, dove Christian è seduto sul letto e mi sorride quando mi vede. < buongiorno> sussurro imbarazzata. Ride < buongiorno a te> mi sorride dolce < hai dormito bene?> chiede premuroso. Non mi sembra nervoso o arrabbiato per ciò che è successo ieri. È un buon segno. < io sì. Tu come stai?> chiedo tutto d'un fiato < è strano, ma sono felice che mio fratello sia tornato> ammette e io sorrido sollevata. < hai fame? Ieri non hai mangiato nulla> il mio stomaco brontola e mi porta entrambe le mani sulla pancia. Christian scoppia a ridere < penso proprio di sì. Vieni con me>si alza dal letto e mi prende per mano, accompagnandomi fuori dalla stanza. Mentre attraversiamo il lungo corridoio, Christian sembra avere un'aria pensierosa e persa. Spero non sia per ieri sera. Ad un tratto si ferma < devo dirti una cosa, prima che scendiamo> mi volto confusa < certo, dimmi> mi fermo a mia volta e lui mi guarda negli occhi. Sospira. < io ho anche una sorellina di dieci anni> ammette. Lo guardo sbalordita e non riesco a reprimere un sorriso. < davvero?> urlo eccitata. Mi fa segno di stare zitta e mi chiudo la bocca. < è la mia principessa. L'abbiamo adottato quando era molto piccola. Aveva circa tre anni ... > < adottata?> Annuisce. < dopo che Conor se n'è andato, mia madre è caduta in depressione, così abbiamo deciso si adottare un bambino. Ci siamo recati in un orfanotrofio vicino e abbiamo adottato una bellissima bambina> sorride teneramente < purtroppo i genitori sono morti in un incidente stradale e nell' auto c'era anche la bambina, la quale si è salvato per miracolo> trattengo un respiro <povera bimba> < non ha più parlato. I medici dicono che sia stato a causa dello shock subito> prosegue rabbuiandosi. < mia madre ha sentito la sua storia e se n'è innamorata. È una bambina bellissima> si sente l'affetto di Christian per quella bambina e sono curiosa di conoscerla < come si chiama?> <Clarissa>. Proseguiamo per il corridoio in religioso silenzio, poi una piccola figura corre verso di noi, con le braccia spalancate. Rimango ferma sui miei passi, mentre la figura si avvicina, catapultandosi tra le braccia del ragazzo. Una bambina paffutella e dai capelli neri si materializza. < principessa. Ti sei divertita?> chiede Chris alla bimba con dolcezza. La bambina annuisce poi presta la sua attenzione a me, studiandomi con i suoi occhioni verdi. Le sorrido e alzo una mano per salutarla < lei è una mia amica. Si chiama Elisa> le sussurra Chris e la bimba ricambia il mia saluto con la sua piccola manina < tu devi essere Clarissa. Quanti anni hai?> mi fissa, poi alza le mani indicandomi il dieci con le dita < sai che sei molto carina?> sorride timidamente e si aggrappa al ragazzo, il quale ride < non fare la timida, so che ti piacciono i complimenti!> la stuzzica e la bimba fa il broncio < Chris sei cattivo! Lasciala stare> lo rimprovero benevola e la bambina continua a fissarmi curiosa. Poi lascia andare Chris e viene da me, porgendomi una manina < vuoi che ti dia la mia mano?> le chiedo e lei annuisce felice. La prendo e l'accompagno in cucina. < vuoi qualcosa da mangiare?> annuisce e la faccio sedere sul bancone della cucina, mentre io le preparo qualcosa da mangiare. < ecco qua> le porgo un panino e lo mangia soddisfatta. Chris ci osserva senza dire una parola con uno sguardo serio < ho fatto qualcosa di male?> si volta verso di me < cosa? No assolutamente. Stavo solo pensando> < avevi uno sguardo così serio> commento < solo che ... non si è mai comportata in questo modo con un estraneo. È molto timida con chi non conosce> mi spiega confuso < forse le sto simpatica perché le ho preparato da mangiare > mi stringo nelle spalle < può essere> mi risponde poco convinto e io lascio perdere l'argomento.

< buongiorno ragazzi> Eleonora entra in cucina con aria circospetta per paura di una possibile reazione negativa da parte di suo figlio, ma Chris sorride < 'giorno mamma. Dormito bene?> la donna è sorpresa, ma felice < sì,caro. E voi?> si sofferma a guardare il mio abbigliamento, cioè la maglia di Chris, e sorride sotto i baffi, mentre io cerco di coprirmi imbarazzata < anche noi. Grazie> Eleonora annuisce e va dalla sua bambina < amore mio, chi ti ha preparato la colazione?> la bambina mi indica con il suo ditino ed Eleonora rimane stupita < io mi dispiace, ma aveva fame e non sapevo se ...> cerco di giustificarmi < sono solo sorpresa, non arrabbiata. Anzi ...> mi interrompe e quasi si commuove. Mi guardo intorno spaesata, ma non commento. < mamma, noi andiamo. L'accompagno a casa> si intromette Christian e la donna annuisce < certo. Cara, sono felice di averti conosciuta> mi abbraccia calorosamente < anch'io> riesco a dire. La bambina si avvicina a me e mi saluta con la manina, sporca di cioccolato < ciao (). Ci vediamo presto, va bene?> le sorrido e lei annuisce contenta, sotto lo sguardo incredulo dei presenti. Accidenti, è solo una bambina che sorride!

In auto verso casa, mi sorge un dubbio < come mai ieri non c'era?> Chris rimane sorpreso dalla domanda < mia madre non vuole che la gente parli male di Clarissa. E poi, nessuno sa della sua esistenza, eccetto la nostra famiglia> mi spiega < è orribile> commento. Mi rivolge un'occhiata fugace < vi vergognate di lei?> < cosa? No, solo che la gente parla e soffre già abbastanza> < la gente parla? La gente parlerà sempre Chris, anche quando non ha niente da dire> < credi che non lo sappia? credi  mi piaccia che la mia sorellina stia sempre da sola? Eh?> < non ho detto questo! Penso solo che nascondendola non risolverete nulla> dico calma, guardando fuori dal finestrino. Sospira < anch'io la penso così. Ma non mi danno ascolto> <capisco. Qualche volta posso fare un salto per stare con lei? Voglio essere sua amica> dico decisa. Mi guarda meravigliato e scuote la testa < tu sei pazza> ride < forse. Ma quella bambina ha solo bisogno che qualcuno non la tratti come una poppante disabile> scoppia a ridere più forte < hai capito di più tu di quella bambina in cinque minuti, piuttosto che la mia famiglia in otto anni> la conversazione termina e io i appoggio al finestrino, cercando di capire come aiutare quella bambina.

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