CAPITOLO SETTANTA

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< che ci fa questa ragazza in casa mia?!> tuona severo, indicandomi con un dito teso verso di me e fissando Christian < papà è la mia ragazza e può venire qui quando vuole. E poi ci ha invitati la mamma> Christian prende le mie difese e io lo ringrazio mentalmente. < signor Becker> la voce mi esce timorosa e impaurita < se ha dei problemi con me, possiamo parlarne e ...> < NO!> mi interrompe brusco e con voce possente. Eleonora si precipita da noi allarmata dal tono di voce usato dal marito e ci guarda confusa <cosa succede qui?> fissa il marito con sguardo indignato< cosa ti prende?> Ed rivolge l'attenzione a sua moglie < non vedi cosa sta facendo questa ragazza? Sta allontanando Christian dai suoi doveri. Si sta rimbecillendo per colpa di questa ...> mi guarda, cercando le parole giuste < " ragazza"> sputo gelido, mimando l'ultima parola con un disprezzo tale, che mi sembra di risentire la signora Weiss. < ma cosa dici?> Eleonora è scioccata e allibita quanto me, solo che io non ho il coraggio di replicare. Christian invece è rimasto immobile con la mascella contratta, i pugni serrati lungo i fianchi,le narici dilatate, il respiro pesante e gli occhi fissi su suo padre. È furioso e cerco a stento di trattenere la sua rabbia. < Eleonora, tesoro. Nostro figlio ha saltato il lavoro per due giorni senza darmi spiegazioni per stare con quella ragazzina. Un futuro presidente non deve farlo, non può farlo> spiega pazientemente a suo moglie, la quale continua a fissarlo come disgustata dal suo stesso marito. < era malata ... > sibila Chris a voce bassa e profonda, ma Ed lo sento lo stesso. < ah era malata! Ora sì che tutto si spiega> dice sarcastico < e tu dovevi assisterla vero? Non ha abbastanza soldi per permettersi un infermiere o un letto d'ospedale? Non vedi che sul volto ha scritto : CACCIATRICE DI SOLDI?!> urla e le sue parole mi feriscono nel profondo, ma non reagisco. Non ci riesco. Continuo a fissare la scena, come se non stessero parlando di me, ma di un'altra ragazza che non riesce a concludere niente nella propria vita e che ha avuto la "sfortuna" di nascere in una famiglia "normale". Senza che me ne accorga, Christian si è precipitato addosso a suo padre pronto a sferrargli un pugno. Immediatamente io ed Eleonora ci affrettiamo a fermarli: io trattengo Christian ed Eleonora si mette in mezzo ai due, come uno scudo < smettetela> una voce interrompe il tutto e mi rendo conto che sono proprio io a parlare < basta!> la mia vista è annebbiata e la mia voce esce stranamente ferma < Christian fermati>obbedisce e si alza continuando a fissare suo padre con disprezzo. Tiro su col naso < signor Becker> mi rivolgo all' uomo < mi dispiace se Christian ha saltato il lavoro a causa mia > < Elisa, no> cerca di intervenire Chris, ma lo zittisco < lasciami finire> lo guardo torva <purtroppo non sono stata bene. Deve essere fiero di suo figlio. Ha rinunciato al lavoro per starmi accanto in un momento difficile e io lo amo per questo. Amo suo figlio non perché è ... ricco> la mia voce si affievolisce < ma perché ha un cuore enorme e io sono fiera di lui. Perché lei non può esserlo?> mi guarda per un istante poi abbassa lo sguardo < l'amore rende deboli> sussurra solamente e io sorrido <e scommetto che il potere e il denaro invece no> osservo con una smorfia < certo> dice sicuro < sa, voglio confidarle una cosa> mi avvicino < non è così> scoppia a ridere < sei solo una ragazzina è normale che la pensi così> nel frattempo si è rialzato e la sua altezza incombe su di me, mentre Chris alle mie spalle lo fissa come un predatore con la sua preda. < la pensi come vuole, ma non si permetta di sminuire il lavoro dei miei genitori, perché loro hanno fatto di tutto per farmi vivere una vita meravigliosa. Io> indico me stessa < non sono una cacciatrice di soldi, perché si da il caso che io abbia un lavoro e dei soldi> mi volto debolmente e mi rivolgo a Chris < sono stanca> gli dico con voce tremante e mi accascio a terra, priva di forze.

POV CHRISTIAN

< Elisa!> urlo prima che cada priva di sensi tra le mie braccia. La sollevo delicatamente e mi volto senza degnare di uno sguardo l'uomo che ha contribuito al mio concepimento. < mi fai schifo. Sei uno schifo come padre, come marito e come uomo> sibilo disgustato dalla patetica scenetta che ha messo in piedi per sminuire Elisa. Questa ragazza che giace tra le mie braccia è stata l'unica che mi ha fatto riscoprire me stesso, che mi ha insegnato ad amare e ad essere amato e ciò non mi ha reso più debole, al contrario. Mi sento l'uomo più forte della terra, almeno finché avrò lei al mio fianco.

La porto nella mia stanza e l'adagio sul letto ripensando a quest'assurda serata. Cosa gli è preso? Adorava Elisa fino a poche settimane fa ed ora sembra che la mia ragazza sia la causa di tutti i suoi problemi. C'è qualcosa che non mi convince e voglio scoprire cosa. Sulla soglia della porta compare Clarissa con un faccino triste e le lacrime agli occhi. < Clary che ci fai qui?> le chiedo dolcemente, mentre si avvicina al letto dove dorme Elisa. Mi fissa negli occhi e capisco che ha assistito alla scena. Sospiro e mi strofino energicamente il volto. < hai fame?> annuisce e io mi allontano dal letto, diretto verso la porta < le fai compagni?> sorrido e lei annuisce, stringendo la mano alla bella addormentata. < abbi cura di lei> detto questo chiudo la porta alle mie spalle.

Scendo lentamente le scale e vado in cucina per preparar qualcosa da mangiare alla mia sorellina e alla mia ragazza non appena si svegli. <Chris> la voce sottile e rotta di mia madre mi fa voltare < mamma> corrugo la fronte. È molto pallida < mi dispiace per tuo padre> mi volto per continuare ciò che stavo facendo < non devi scusarti, mamma. Non farlo per i suoi errori> dico privo di qualsiasi emozione. < Chris è sempre tuo padre> < lo stai giustificando?> questa volta la guardo e sembra tintinnare < non lo sto giustificando Chris. Tuo padre si è pentito di ciò che ha fatto> < davvero?> dico incredulo < so che sei arrabbiato ...> < arrabbiato?> la interrompo < sono furioso!> la correggo < mi ha rovinato la vita! Mentre i miei amici si divertivano io restavo rinchiuso in casa a studiare per far fiero quell' uomo, per renderlo orgoglioso di me! Ha solo paura che tutto il suo "lavoro" vada in fumo. Ha paura di perderà la società, ma mamma io voglio essere felice> finisco il mio sfogo senza fiato e senza aspettare una sua risposta, salgo di sopra, mentre in lontananza sento mia madre sussurrare < e lo sarai, figlio mio>

POV ELISA

Accanto a me sento una voce che sussurra ripetutamente il mio nome. Convinta sia Christian, apro lentamente gli occhi, ma non vedo nessuno, eppure la voce continua a chiamarmi < Elisa ...> sembra la voce di una bambina, perciò mi volto confusa e al mio fianco Clarissa mi sorride < ti sei svegliata> mi dice. La sua voce è così morbida e dolce, come quella di un angelo. Sento un frastuono sulla soglia della porta e vedo Christian fissarci meravigliato e con le lacrime che gli scendono sulle guance. Solo allora mi rendo conto che a parlare era stata Clarissa.

Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora