CAPITOLO OTTANTASETTE

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Quando Giorgio va via, resto sola con i miei pensieri, mentre rivivo mentalmente questi ultimi mesi. Rielaboro nella mia testa tante teorie e ipotesi, ma continuo ad avere il sospetto che qualcosa mi sfugga. Ma cosa? Mi ripeto più volte. Poi un’idea sembra balenarmi in mente. Riprendo il portatile, che avevo precedentemente poggiato sul letto all’arrivo di Giorgio, e navigo su internet alla ricerca di alcune informazioni sulla gravidanza.
Digito nell’apposito spazio : dopo quando si vede la pancia in gravidanza? Aspetto qualche secondo e clicco su una pagina chiamata Mondomamme.it. Leggo attentamente ciò che c’è scritto e rimango senza parole: Generalmente nei primi tre mesi l'aumento di peso e quindi l'aumento del pancione è minimo, in media la pancia comincia a vedersi nel quarto mese, quando comincia anche a formarsi la linea nigra e il corpo comincia a modificarsi anche strutturalmente.

< hai visto come sono gonfia? Sarò ingrassata di qualche chilo in questi mesi!>
In questi mesi? Ma se n’era passato solamente uno! Ci penso su per qualche istante, riflettendo su questi dettagli. Rileggo più volte la pagina internet.< durante il quarto mese> ripeto ad alta voce, consapevole che nessuno può sentirmi < Marta e Christian si sono incontrati  al compleanno di Gabriel, quindi esattamente un paio di mesi fa, questo significa che quando è venuta da noi, circa un mese fa, doveva essere …> ci penso su < neanche al primo!> realizzo incredula. Quando è venuta a darci la “lieta” notizia, era solo al primo mese, ma ricordo che mi è balzata subito all’occhio la sua pancia, anche se coperta dai vestiti.

Marta, ricevuto l’assenso dal mio  ragazzo, entra di soppiatto in casa e solo allora noto un piccolo particolare che prima non ci avevo fatto caso e che mi lascia sbalordita: una pancia molto gonfia si stende sotto la sua maglia. Anche Chris sembra interdetto quanto me e mi guarda disorientato. <Sei incinta ?>mormoro senza fiato con occhi spalancati. Mi porto una mano al bocca <Mio Dio!>

Doveva essere incinta già da qualche mese.  < quindi questo significa che Chris non può essere il padre!> esclamo entusiasta e felice. Stampo l’intera pagina, prendo la borsa e mi precipito fuori dal mio appartamento. Appena metto piede fuori dal portone principale, nell’ombra emerge una figura familiare che mi fa accapponare la pelle < ci rincontriamo, mia piccola stronzetta!> spalanco gli occhi terrorizzata, poi vengo invasa da una fitta acuta al capo, dopodiché il buio.
POV CHRISTIAN
< sei perfetto tesoro mio!> esclama mia madre con le lacrime agli occhi, mentre io reprimo la voglia di strapparmi i vestiti di dosso e correre da Elisa. Non posso credere che lei si sia arresa in questo modo. Mentre mi annodo la cravatta, con estrema lentezza, spero con tutto me stesso che questo sia solo un fottuto incubo. Quando ho parlato a Giorgio di questo matrimonio, si è rifiutato categoricamente di farne parte, mentre Conor e Sara avevano un’ espressione così disgustata, che temevo mi sputassero in faccia da un momento all’altro. E io non li avrei fermati: non riesco a guardarmi allo specchio, senza trattenere l’impulso di vomitare. Ho rovinato la mia vita, il mio futuro con Elisa,e oggi posso solo sperare in un miracolo. Mi guardo allo specchio e cerco di immaginare a come sarebbe stato questo giorno, mentre aspetto Elisa all’altare con il suo abito bianco semplice e bianco, proprio come la sua anima: bianca e pura come quella di un angelo. Sospiro con aria trasognata e inizio ad avviarmi in chiesa, consapevole che questo mio sogno non si realizzerà mai.
Una volta arrivato lì e posizionatomi sull’altare, aspetto con ansia che tutto questo finisca. Conor e Sara prendono posto qualche fila più indietro , ma non mi rivolgono neanche uno sguardo. Abbasso la testa e aspetto che la mia fine abbia inizio. La musica comincia a risuonare per la chiesa,la platea si alza e Marta avanza verso di me con un abito color avorio, molto provocante. Faccio una smorfia quasi disgustata, che cerco di mascherare con un sorriso. Ricordo ancora la provocazione di Elisa, quel giorno davanti al centro commerciale:
< sarai una mamma meravigliosa. Però … > si avvicina cautamente a lei < se posso darti un consiglio,la prossima volta, evita di fartela con tanti ragazzi contemporaneamente, perché potresti avere difficoltà a scoprire il padre del nascituro>
Reprimo una risata al ricordo e scuoto la testa.  Ora la mia futura sposa è davanti a me, con il pancione, mentre mi fissa con un sorriso smielato stampato in faccio. Ci voltiamo verso il sacerdote, dando le spalle alla gente presente alla celebrazione. La cerimonia prosegue fino alle promesse. < vuoi tu Marta Christopher, prendere Christian Eduard Becker come tuo legittimo sposo per amarlo e onorarlo finché morte non vi separi?> chiede il vecchio a Marta, la quale annuisce energicamente. Poi si rivolge a me< vuoi tu, Christian Eduard Becker, prendere  Marta Christopher come tua legittima sposa per amarla e onorarla finché morte non vi separi?> trasalisco e rimango in silenzio per qualche secondo. Sto per rinunciare per sempre alla mia felicità per il bene di un bambino, Dio non potrebbe chiudere un occhio e salvarmi da questa merda? Sospiro, e proprio mentre sto per rispondere alla domanda, qualcuno spalanca le porte della chiesa e si precipita a perdifiato lungo la navata, seguito da Sophia < non farlo!> urlano in coro, sotto lo sguardo attonito dei presenti < ragazzi che diavolo …?> il sacerdote tossisce e io lo guardo torvo < cosa ci fate qui? >Mi correggo e il vecchietto annuisce soddisfatto. Scuoto la testa e rivolgo la mia attenzione ai miei amici < si tratta di Elisa …> comincia Sophia < è scomparsa …> continua Giorgio. Senza pensarci due volte, lascio  Marta sull’altare e seguo i miei amici fuori da quella maledetta chiesa. < cosa cazzo le è successo ?> urlo preoccupato < non lo sappiamo ancora, ma non riusciamo a trovarla> spiega terrorizzata la biondina e io la scuoto energicamente < che cazzo significa che non lo sapete ancora?> grido, attirando l’attenzione di alcuni passanti ficcanaso. < dovevamo vederci questa mattina a casa sua per …> si interrompe e io la sprono a proseguire < per distrarla> confessa e io sento una stretta allo stomaco < e allora …?> cerca di restare calmo, ma la mia mente viaggia a trecento chilometri all’ora < sono andata da lei. La porta era aperta così sono entrata … ed era tutto in disordine. Sembra che qualcuno si entrato con un obiettivo preciso …> mormora ancora sotto shock. < siamo venuti subito qui > precisa Giorgio e io annuisco < vi devo un’enorme favore. Mi avete salvato la vita> li ringrazio < cosa succede?> la voce di mio fratello ci fa voltare nella sua direzione < Elisa è sparita> dico solamente e Conor impallidisce < come diavolo è possibile?> sbotta < se lo sapessimo, staremmo ancora qui?> gli chiedo sarcastico. Sospira < okay … cerchiamo qualche indizio> detto questo ci precipitiamo all’appartamento della ragazza, con il cuore in gola.
3mila visualizzazioni! vi ringrazio con tutto il cuore !!! XXX

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