POV ELISA
Apro lentamente gli occhi e una luce accecante mi perfora la retina, quindi sono costretta a richiuderli. Li strizzo per farli abituare alla luce e piano mi metto seduta, studiando l’ambiente circostante. <dove diavolo mi trovo?> mormoro assonnata. Ho la testa pesante e con una fitta lancinante tanto da essere costretta a portarmi una mano alla tempia sul punto dolorante. Mi guardo intorno, mentre mi strofino la faccia con i palmi delle mani. Mi trovo su un letto piuttosto molliccio e sporco, la stanza è piccola, ma molto luminosa grazie all’unica finestra presente nella stanza. Le pareti e il pavimento sono polverosi e pieni di sporcizia < che schifo!> commento con una smorfia di disgusto < ma che ci faccio qui?> continuo a chiedermi, poi alcune immagini mi perforano la mente. La paternità fasulla di Chris, io che corro e poi … Stefano. Mi tiro in piedi, ma la mia caviglia è incastrata al letto con una manetta di metallo < ahi!> mi tocco il piede e faccio una smorfia di dolore. La porta si spalanca ed entra Stefano con un sogghigno < guarda chi abbiamo qui!> esclama, battendo le mani < la mia piccola stronzetta> mi prende il mento con una mano, ma con forza mi sottraggo < sai perfettamente come mi chiamo!> sputo acida e il suo sogghigno aumenta < non è fantastica Max, ha proprio del carattere. Esattamente come dieci anni fa> Max? esattamente come dieci anni? Ad un certo punto entra nella stanza un’altra persona dall’aria familiare. All’inizio non riesco a vedere il volto del nuovo arrivato a causa della luce che mi fa socchiudere gli occhi, ma un particolare mi balza subito all’occhio:un tatuaggio a forma di pugnale sotto l’orecchio destro. Sgrano gli occhi e impallidisco, rannicchiandomi più vicino alla testiera del letto, mentre tremo in preda all’ansia. < ehi Max, mi sa che ti ha riconosciuto> scoppia a ridere. Ad un certo punto, il terrore mi assale. Max? Non dirmi che è quel Max? Le mie supposizioni trovano conferma quando esce dall’ombra e si mostra ai miei occhi < ehi Elisa, molto carina casa tua> fa un sorrisetto compiaciuto < si può sapere cosa ci faccio qui?> riesco a chiedere < cosa volete?> nella mia voce traspare il panico puro e spero con tutta me stessa che i miei amici si siano accorti della mia improvvisa sparizione. < fai sempre tante domande … non vuoi stare con noi?> Stefano si siede sul letto accanto a me e mi fissa con uno sguardo maniacale. Gli sputo in un occhio e in cambio ricevo uno schiaffo in pieno viso, che mi fa voltare la testa di lato. < brutta figlia di puttana!> urla mentre si ripulisce la faccia. Si scaraventa su di me, afferrandomi i polsi e portandomeli sopra la testa per cercare di baciarmi < Stefano, datti un cazzo di contegno!> tuona l’altro, Massimo, e il ragazzo sopra di me si sposta, ma mi rivolge una lunga occhiata maliziosa. < con il tuo ragazzo non fai tante storie>dice < sei proprio una puttana!> sputa. < si può sapere cosa volete da me?!> strillo, mentre stanno per uscire dalla stanza < credimi dolcezza lo scoprirai molto presto> mi sussurra Massimo all’orecchio e io deglutisco faticosamente < ma se fossi in te, vorrei saperlo il più tardi possibile> sghignazza, poi, insieme a Stefano, escono dalla stanza. Appena la porta viene richiusa, mi lascio sprofondare in preda ai singhiozzi e alla paura più totale.
POV CHRISTIAN
< stiamo girando a vuoto, maledizione!> sbotto furioso. Siamo andati all’appartamento di Elisa e, come già detto da Sophia e Giorgio, l’abbiamo trovata a soqquadro. Chi l’ha rapita, vuole qualcosa da lei. ma cosa? Ora stiamo in auto da più di un’ ora e abbiamo girato l’intera città. Colpisco forte il volante in preda all’esasperazione e al panico totale < Chris, devi darti una calmata> mi riprende mio fratello e io lo guardo torvo < facile dirlo per te! Non è la tua fottuta moglie!> stringo le mani sul volante, fino a quando le nocche diventano bianche < se non sbaglio ti stavi sposando con un’altra> replica Conor contrariato e gli lancio un’occhiata truce < non lo stai fottutamente dicendo? Io non voglio sposarmi con quella e lo sai benissimo!> ribatto alzando la voce di un’ottava < potevi stare con Marta senza sposartela> mi dice ovvio e io sospiro pesantemente. < Elisa non vorrebbe comunque stare con me, tanto vale …> < non è vero!> interviene Sophia < lei vuole stare con te, stava solo guadagnando tempo …> mi volto verso Sophia, la quale è seduta sui sedili posteriori con Giorgio e Sara < cosa vuoi dire con “stava guadagnando tempo”?> le lancio un’occhiata curiosa. < Elisa mi ha confidato che nutriva forti dubbi sulla tua paternità e aveva anche sollevato delle argomentazioni molto valide> annuisco < che tipo di argomentazioni?> Conor sembra incuriosito quanto me. Sophia si stronfino gli occhi cercando di ricordare < aveva parlato di date non congruenti o roba simile, ma non ci ho fatto molta attenzione> < “date incongruenti”?> diciamo io e Conor all’unisono e ci lanciamo un’occhiata complice < Chris, quando esattamente tu e Marta siete stati insieme?> si rivolge a me < non siamo stati insieme …> sibilo < io non ricordo niente di quella sera … e già questo mi fa incazzare> serro la mascella < okay … potresti rispondere?> prendo un profondo respiro < la sera del compleanno di Gabriel. Dopo che io ed Elisa abbiamo litigato> racconto e Conor sembra pensare a qualcosa < e Marta è venuta da te … quanto tempo dopo l’accaduto?> continua il suo interrogatorio e io mi sento sotto accusa < circa un mese, dopo il ritorno dall’Italia, quindi non più di un mese e mezzo> corruga la fronte < ve l’ha detto lei che era incinta o …?> lascia la frase in sospeso e io lo guardo confuso < o … cosa?> chiedo < Elisa ha detto che se n’è accorta dalla pancia. Era molto gonfia> Sophia spiega nuovamente e nell’auto cala un silenzio spettrale < ma questo è impossibile!> esclama Sara, prendendo la parola per la prima volta in vita sua < cosa è impossibile?> mi guarda < è impossibile vedere ad occhio se una donna è incita da poco più di un mese. La pancia ancora non è visibile> tutti la fissiamo a bocca aperta < ecco cosa intendeva Elisa. Ora che ricordo, lei disse qualcosa sulla minaccia di Stefano …> farfuglia confusa. Questa ragazza ha una memoria d’acciaio! < certo!> Giorgio si sporge in avanti < vedi, quando Stefano ha minacciato Elisa nel suo appartamento voi stavate ancora insieme e ricordi cosa ha detto?> chiede il mio migliore amico a Sophia < che l’avreste pagata …> < e allora?> dico disorientato < e allora, se Stefano sa una cosa del genere, ovvero che Marta è incinta del tuo bambino, non sarebbe corsa da voi a dirlo? Perché aspettare?> < secondo Elisa, Stefano non lo sapeva ancora …> < lo sapeva invece> li interrompo < però stavano aspettando di architettare qualcosa di più efficiente di una semplice entrata di scena> spiego. Conor resta in silenzio, ma la sua mente sta elaborando qualche teoria < e se quella notte ha versato qualcosa nel tuo bicchiere? Tipo sonnifero o altro? Questo spiegherebbe la tua improvvisa stanchezza e la tua “amnesia”. Il fatto che non ricordi nulla potrebbe derivare da un sonnifero e di conseguenze tu e lei non avete fatto niente. Ecco perché aspettare un mese> freno bruscamente, poi parcheggio. Mi metto le mani nei capelli < questo vuol dire che era tutto un fottuto piano di quei due?!> urlo furioso con me stesso per non averlo capito prima. Giorgio annuisce < ricordi il discorso della birra?> annuisco < ecco> Sgrano gli occhi e tutto improvvisamente diventa più chiaro e definito nella mia mente. Le sue minacce erano rivolte a questo. Ci è riuscito, maledizione! < dobbiamo trovarla il prima possibile, prima che le facciano del male>
STAI LEGGENDO
Il destino ci ha fatto rincontrare
RomanceChris ed Elisa, due ragazzi con vite apparentemente diverse, si incontrano quando la ragazza decide di trasferirsi lontana da casa, a causa di alcune vicende accadute e che la ritrovano come protagonista. Tra i due scoppia subito una forte antipati...