CAPITOLO OTTANTATRE

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Dopo  la celebrazione, tutti sono in fila a fare gli auguri ai novelli sposi ed Elisa compare magicamente al fianco con un grosso sorriso sollevato stampato in faccia < bhe sei contento adesso?> chiede a suo fratello, un po’ imbronciata < ehi, mia sorella ha cantato al mio matrimonio. Chi altri può dirlo?> scoppia a ridere e posso vedere dai suoi occhi la felicità che prova in questo momento.  Sbuffo, poi si rivolge  a me < piaciuto lo spettacolo?> scoppio a ridere < non me l’hai mai detto> le faccio notare e lei fa una smorfia < non era necessario> liquida il discorso ed insieme ci avviamo al ricevimento. Ora capisco il motivo del suo nervosismo.
POV ELISA
< quando tornerete lì su?> chiede mia zia un po’ malinconica < penso che partiremo domani in giornata. Purtroppo Chris deve tornare a lavoro e anch’io> spiego cauta < capisco. Sei stata veramente brava prima> si complimenta e io arrossisco < è stata meravigliosa> interviene il mio ragazzo e io sbuffo <sì, sì. Adesso basta> li interrompo, rossa in volto. Scoppiano a ridere e il resto del pranzo e dell’intrattenimento, va’ avanti senza intoppi, tra pianti e risate. Arriva la sera e Chris sbadiglia al mio fianco. < mamma, noi torniamo a casa. Domani dobbiamo partire e … > < certo Eli, non preoccuparti ci penso io> ci congeda, ma poi richiama l’attenzione del ragazzo accanto a me < Chris> annuisce < prenditi cura di lei> si rassicura e Christian sorride.
Il giorno dopo, intorno a mezzogiorno, abbiamo preso il treno per tornare a casa. Eravamo piuttosto stremati, ma durante il viaggio abbiamo avuto modo di riposarci e recuperare le energie perse il giorno prima.
< Eliiiii!> mi saluta Sophia, mentre faccio il mio ingresso al pub < mio Dio che invidia!> si imbroncia improvvisamente e io corrugo la fronte < ciao Elisa, come stai. Tutto bene?> sbotto sarcastica. Scoppia a ridere < adoro la tua carnagione così abbronzata. Puoi mettere questi colori …> indica il mio top arancione < senza sembrare uno zombie> alzo gli occhi al cielo < quando mi danno le ferie ti porto al mare in Italia, va bene?> suggerisco e la ragazza strilla di gioia. Scuoto la testa e saluto Andrea < ehi, sapete dove sono Giorgio e Antonella? Vorrei salutarli, prima di andare a lavoro> mi guardo intorno ma non li vedo < sono in vacanza. Torneranno domani> mi spiega e io annuisco < capisco. Ci vediamo domani allora> detto questo, corro in ufficio.
La giornata al lavoro è letteralmente volata ed ora sono da Chris affinchè mi aiuti con alcuni progetti che devo presentare a Massimo, sottoforma di  file. < il progetto è buono. Modifico solo qualcosa, va bene?> mi chiede e io annuisco < sei tu l’esperto!> esclama e lui ride. Si immerge nel lavoro, con gli occhi puntati sullo schermo. Mi fermo ad osservarlo e mi rendo conto che fino ad adesso non l’ho mai visto così concentrato come adesso. Sorseggio un bicchiere d’acqua fresca e reprimo un sorriso, immersa nei miei pensieri. Il campanello suona e io trasalisco. Chris scolla gli occhi dal computer e corruga la fronte < aspettavi qualcuno?> chiedo curiosa. Scuote la testa < no> risponde < potresti … ?> mi indica l’ingresso. < oh, certo. Ci penso io> sorrido e vado ad aprire.
<Che ci fai tu qui?> Sibilo furiosa, mentre Marta rimane ferma sulla soglia della porta <devo parlare con Christian> dice ferma< Non vogliamo avrei più a che fare con te> sputo acida. <Cosa diavolo succede qui?> Che si affaccia all’ingresso, attirato dalle mie urla, e non appena vede Marta, impallidisce di colpo. <Vuole parlare con te> spiego stizzita. È indeciso sul da farsi, ma alla fine sospira e annuisce controvoglia. Marta, ricevuto l’assenso dal mio  ragazzo, entra di soppiatto in casa e solo allora noto un piccolo particolare che prima non ci avevo fatto caso e che mi lascia sbalordita. Anche Chris sembra interdetto quanto me e mi guarda disorientato. <Sei incinta ?>mormoro senza fiato con occhi spalancati. Mi porto una mano al bocca <Mio Dio!> Bisbiglio voce ma a quanto pare nessuno mi ascolta. Ha lo sguardo fisso su Chris, mentre quest’ultimo saetta il suo tra me e lei.< Devo parlarti> afferma come un ordine <Ho capito, ma voglio che Elisa assista alla conversazione> il ragazzo cerca un compromesso con un tono che non ammette repliche <non penso sia una buona idea> si oppone contrariata e nervosa < non me ne frega un cazzo di quello che pensi tu!> Sbotta <Marta puoi parlare con me in sua presenza oppure puoi andartene e non farti più vedere!> sferra un forte pugno a muro e io sobbalzo per lo spavento. Sospira <va bene ma io ti ho avvisato> borbotta, mentre ci segue in cucina. Continuo a fissarle la pancia e chiedermi se questa  visita inaspettata  abbia qualcosa a che fare con questo bambino. <Parla!> la sprona brusco Chris e posso palpare la sua ansia, mentre i nostri occhi sono puntati su di lei, la quale in un primo momento sembra tirarsi indietro, poi raddrizza le spalle e prende un profondo respiro <quella sera al bar è successo una cosa … >inizia a raccontare la ragazza con sguardo fisso dietro di noi e Christian s’irrigidisce, bianco in volto. Corrugo la fronte <di cosa sta parlando? Quale sera? >Mi rivolgo a Chris agitata. Questa conversazione non promette bene . Il mio ragazzo mi fissa comprensivo , mi prende le mani nelle sue e le poggia sul tavolo < dopo il compleanno di Gabriel, dopo la nostra discussione …> comincia balbettante < sì, allora?> lo <cosa c’entra con questa storia?> lo interrompo con occhi spalancati <sono andato in un bar a bere e lì ho incontrato Marta> saetto lo sguardo sulla ragazza, ma la voce di Chris mi distrae e mi convince a guardarlo <ho bevuto parecchio, infatti non ricordo nulla di quella sera …> continua circospetto, mentre valuta la mia reazione < okay … ma continuo a non capire …> ridacchio nervosa e il ragazzo si agita sulla sedia. Sospira < Elisa, premetto che non ricordo nulla e che ero ubriaco fradicio …>  farnetica < Christian!> urlo esasperata < arriva al punto! Cosa diavolo è successo?!> sbotto. < mi sono risvegliato nell’appartamento di Marta> ammette tutto d’un fiato. rimango qualche secondo in silenzio per rielaborare le sue parole <cosa ci facevi a casa sua?> chiedo calma, ma dentro di me c’è solamente un’enorme caos. < io non lo so! Marta mi ha detto che non è successo niente, perciò non te ne ho parlato. Non volevo rovinare tutto di nuovo> mi spiega con gli occhi pieni di terrore, come non li avevo mai visti.  < ho mentito!> esordisce la ragazza ad un tratto, la quale fin ad allora era rimasta in disparte a gustarsi quella patetica scena. La sua voce risuona nella stanza e io la fisso svuotata < quella notte in realtà qualcosa è successo, ma visto che non ricordavi niente, non era il caso di farne un dramma> si tocca la pancia < e questo è il risultato>  confessa infine. Christian si passa le mani sulla faccia e poi tra i capelli, tirandoli forte, mentre mi guarda, io invece sprofondo sulla sedia  fissando il vuoto in completo shock. < tu stai mentendo> l’accusa,cercando una spiegazione logica a tutto questo. < non direi. Se vuoi possiamo fare il test di paternità, se insisti> inarca un sopracciglio e io reprimo la voglia di spaccarle quel bel visetto. Chris si appoggia sul tavolo con i palmi delle mani e fissa Marta in cagnesco < ora puoi andartene> la intima con fare minaccioso e lei se ne va con un sorrisetto soddisfatto sul volto Puttana! Urlo mentalmente, ma la mia bocca e il mio corpo non rispondono ai miei comandi. Vorrei gridare, strapparmi i capelli, piangere e rompere qualcosa, ma non faccio assolutamente niente. < Elisa> mi chiama Chris cauto <  io non ci credo, sta mentendo!>cerca di convincermi, ma in verità si sta solo illudendo che sia così. Insomma a che scopo fingersi la madre del bambino di Christian? Lui non la ama, questo lo so, quindi non so proprio cosa stia architettando. < vado a casa> riesco finalmente a dire. Mi alzo, prendo la borsa e mi avvicino alla porta, mentre Chris segue tutti i miei movimenti con uno sguardo desolato. Si precipita da me, sbarrandomi la strada < no! Elisa guardami> mi ordina dolcemente, ma io non obbedisco. Mi alza il mento e rimane spiazzato dal mio sguardo glaciale. Si aspettava che io piangessi, ma non questa volta. < parlami, ti prego> mi supplica, mi prende il viso tra le mani e riesco a percepire la sua paura < cosa vuoi che ti dica Chris?> gli chiedo fredda. È disorientato, lo vedo dai suoi occhi. Non sa come controbattere < qualsiasi cosa …> sorride tremolante < mentre io ero a casa a piangere per te … tu> la mia voci si affievolisce. Prendo coraggio e lo fisso negli occhi < tu ti stavi divertendo con quella ragazza! Sai cosa rappresenta quella ragazza per me, ma te ne sei fregato!> urlo con tutta la rabbia e la delusione di cui sono capace < io ero andato in quel fottutissimo bar perché tu non …> < non provarci nemmeno!> lo avverto minacciosa < non provare a dare la colpa a me di tutto questo casino, che solo tu hai causato!> sputo < Marta è in attesa di tuo figlio, non io. Tu e lei avrete un bambino tutto vostro> realizzo e dirlo ad alta voce fa male < io non c’entro con tutto questo> bisbiglio con voce rotta < io …> tiro su col naso < io volevo essere la madre di tuo figlio e pensare ad un futuro insieme. Ora non è più possibile> scuoto la testa, scacciando via le lacrime con il palmo della mano  < e possiamo farlo!>dice Christian fiducioso < io non voglio né Marta, né quel bambino. Io amo te, voglio stare con te> < non dirlo neanche per scherzo >lo interrompo < non ti permetterò di abbandonare quel bambino!> < ma Elisa, io sarò presente per lui quando sarà necessario, ma non voglio perderti, non di nuovo> sussurra con voce roca, mentre cerca di trattenere a sua volta le lacrime. < Christian, io non posso passare la mia vita con una persona che deve dividersi tra la madre di suo figlio e una ragazza qualsiasi> ammetto piano < tu non sei una ragazza qualunque! Tu sei la donna della mia vita e giuro su di Dio che noi un giorno staremo insieme, nonostante tutto. Proviamoci almeno> mi supplica, ma io sono ferma sulla mia decisione < no, Chris! non posso e non voglio! Io voglio un uomo che pensi esclusivamente a me. Voglio un uomo che se nel caso io avessi bisogno di qualunque cosa, lui correrebbe da me senza esitazioni, senza ripensamenti. Io me lo merito Christian. Chiedo troppo?> singhiozzo senza sosta e il ragazzo abbasso lo sguardo < tu meriti questo e altro Elisa. Meriti qualcuno che ti dedichi tutto il suo tempo e io posso farlo> mi fissa negli occhi e so che è sincero, perché mi ha dimostrato più volte, quando mi ama e quando tiene a me. Gli credo quando dice che non ricorda nulla di quella sera e che era ubriaco, perché ho visto come diventa quando lo è. Ma non è solo una notte. Qui parliamo di una nuova vita, di un bambino che ha bisogno dell’amore e della presenza di entrambi i genitori, senza che nessuno li ostacoli. E io devo farmi da parte. Con un gesto rapido, mi separo da lui e afferro saldamente la maniglia < spero che siate felici> dico solamente ed esco di casa, senza voltarmi indietro, con il cuore spezzato e i miei sogni  e le mie speranze spazzate via.

Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora