POV CHRISTIAN
Salgo furioso in auto e sfreccio sulla strada diretto a casa dei miei. Non posso ancora crederci che Elisa abbia rinunciato a Clarissa per dello stupido lavoro. È stata proprio lei a dire che il lavoro e i soldi non sono tutto nella vita. Io non capisco. Mi fermo ad un semaforo e sbatto le mani sul volante < cazzo! Cazzo! Cazzo!> urlo frustrato, poi riparto come una scheggia, senza badare al limite di velocità. Che andasse a farsi fottere! Arrivo nel vialetto di casa e una folla di snob è radunata all' ingresso con i loro abiti chic e firmati. Mi viene da vomitare! Mi avvicino e mi faccio spazio tra la folla per entrare in casa mia. Osservo la gente e noto che stanno chiacchierando tra loro di affari e investimenti di ogni genere con in mano un bicchiere di Martini o Scotch. Cerco di restare e calmo e cammino disinvolto alla ricerca di Conor e della mia adorabile sorellina che oggi compie ben undici anni. < Chris!> una vocina stridula richiama la mia attenzione e Clarissa mi si getta fra le braccia < buon compleanno, piccolina!> le scompiglio scherzosamente i capelli e sul suo viso compare una smorfia infastidita < dai smettila!> ridacchia divertita. Non so quante notti ho sognato di sentirla parlare e dire il mio nome ed ora grazie ad Elisa finalmente è diventato realtà. Elisa che le ha dedicato il suo tempo con dedizione e fiducia, al contrario dei miei genitori che se ne sono altamente fregati. < dov' è Elisa?> chiede, guardandosi intorno. Quando sento il suo nome il mio cuore perde qualche battito e la mia mente ritorna alla discussione di poco fa. Mi rendo conto solo adesso che sono stato troppo duro con lei e so che le parole che ho pronunciato oramai rimarranno nella sua mente per tanto tempo. Sono un'idiota! < purtroppo Elisa non sta bene, ma ti augura un buon compleanno> mento, anche se sono sicuro che le avrebbe detto questo, se fosse stata qui. Ma perché non è qui? Cosa mi nasconde? So che stava mentendo, me ne accorgo quando mi rifila della cazzate. Ma perché lo ha fatto? Non sarebbe mai mancata a questa cena per il compleanno di Clarissa, anche se questo vuol dire affrontare di nuovo la furia di mio padre. C'è qualcosa che non mi torna. Elisa è una ragazza che non si lascia intimorire da nessuno e lo ha dimostrato in un sacco di occasioni. Devo scoprire cosa c'è sotto.
La serata procede come al solito, ovvero tra le chiacchiere vuote e insignificanti di donne pettegole e mariti vanitosi. I miei sono impegnati in queste conversazioni pallose da morire e con lo sguardo continuo a cercare mio fratello. Dove diavolo si è cacciato? < ehi fratellino, ti sono mancato?> la voce di Conor mi fa tirare un sospiro di sollievo. Accanto a lui c'è Sara con un sobrio abito nero e capelli raccolti. È una ragazza molto carina, certo, ma sono sicuro che Elisa con questo stesso abito sarebbe stata una dea. < ehi Romeo, dov' è la tua Giulietta?> mi prende in giro Conor e io gli lancio un'occhiata torva. Sghignazza divertito e noto Sara irrigidirsi al suo fianco. Sono sicuro che Sara potrà illuminarmi su questa faccenda. < oh, ecco ... non si sentiva bene> Conor rimane sorpreso ma poi sorride < oh, mi dispiace, spero si rimetta presto> sforzo un sorriso, ma mi esce solamente una smorfia < già, anch'io> tossisco nervoso e vedo con la coda dell'occhio Sara che cerca di trattenere il suo divertimento. Sorrido anch'io. Risponderà alle mie domande, ne sono sicuro.
< Chris tua madre ti cercava> mi informa Antonella, anche lei presente con sua madre, la signora Weiss < ehi dov' è Elisa?> mi chiede. Inizia ad irritarmi questa domanda, ma cerco di restare calmo < non stava bene> rispondo solamente < vado a nascondermi da mia madre. Voglio chiamare Giorgio, qui tutto è così ... noioso> osserva con fare teatrale e io mi dimostro d'accordo con lei. Ha ragione. È un mortorio. < io vado a cercare mia madre> dico e lei annuisce e si allontana. Non ho bisogno di girare tutta la villa per trovare mia madre. So esattamente dove si trova.
Mi avvio a passo deciso verso la cucina, ma alcune voci mi fermano sui miei passi < quindi non verrà?> riconosco la voce di mio padre e sto in ascolto < no, ieri mattina le ho parlato e non si presenterà. Penso che non verrà neanche al matrimonio> dice mia madre, mentre si sistema i capelli, specchiandosi in un cucchiaio. < Christian non deve saperlo> lo ammonisce e io rimango sbalordito. Cosa diavolo sta succedendo? < non lo sa> dice secco mio padre. Cosa non so? < forse Elisa gli avrà detto che non stava bene, perché Christian lo sta ripetendo a tutti coloro che chiedono di quella ragazza> in un istante tutto mi è più chiaro. Esco dal mio nascondiglio ed entro in cucina battendo le mani in tono piatto < ma che bravi genitori ho!> commento sarcastico < Chris posso spiegare> si intromette mia madre, ma la fermo < non rivolgermi più la parola> sibilo gelido e mia madre si ritrae colpevole < cosa le hai detto?> chiedo brusco < io ... niente, sapevo che si sarebbe annoiata così ...> < non usare con me i discorsi che usi in un'aula di tribunale, mamma.> la interrompo < COSA. DIAVOLO. LE . HAI. DETTO?> urlo incazzato nero e mi padre si intromette nella conversazione < non puoi parlarle così. È tua madre, Christian> mi rimprovera severo < la stessa madre che ha ficcato nella testa della mia ragazza chissà quale cazzata per non farla venire qui con me? Se non sbaglio, lei si è presa cura di Clarissa, non voi> si irrigidiscono e capisco che ho colpito nel segno < siete solo dei genitori falliti. Siete solo gelosi di una ragazza di vent' anni, la quale è riuscita a fare in poco tempo ciò che non siete stati capaci di fare in ben otto anni. Mi fate schifo> detto questo,esco di casa e mi allontano. Non voglio più avere a che fare con queste persone.
Colpisco impaziente la porta. Aspetto qualche minuto e finalmente si apre, rivelando un Elisa piuttosto stanca e confusa < Chris?> mormora, mentre si stropiccia gli occhi assonnata. Annuisco e sorrido < ma che ora è?> sbadiglia e io trattengo una risata < sono mezzanotte passata. Stavi dormendo?> mi lancia un'occhiataccia < no, stavo riposando gli occhi> alza gli occhi al cielo e scoppio a ridere < cosa vuoi Chris?> va dritta al punto, come infastidita dalla mia presenza. Dopo ciò che ho detto, cosa volevo aspettarmi? < so di mia madre e del vostro incontro di ieri mattina> dico in fretta e lei abbassa lo sguardo, poi si sposta invitandomi ad entrare. Chiude la porta alle mie spalle e mi accompagna in camera, dove il pavimento è ricoperto di fogli, libri e quaderni aperti. Le penne sono sparse sulla scrivania senza il tappo. < mi sono addormentata sui libri> si passa una mano tra i capelli e si accovaccia per raccogliere le cartacce. <penso proprio di sì. Elisa cosa ti ha detto mia madre> alzo lo sguardo e mi fissa sconsolata < non ho voglia di parlarne Chris> mi sorpassa e si rannicchia sul letto, portandosi le ginocchia al petto. Sospiro e mi avvicino a lei < è importante che tu me lo dica, Elisa> la supplico,ma non accenna a parlare < se te lo dico, poi vuoi una scopata in cambio?> inarca un sopracciglio e deglutisco faticosamente < io ... Elisa, sai che non pensavo davvero ciò che ho detto> cerco di convincerla < sono solo una piagnucolona, sono patetica> mormora sfinita. Cazzo, sono stato proprio un coglione. sapevo che ci avrebbe rimuginato sopra < io non volevo ...> < hai ragione> mi interrompe con voce ferma < cosa ? Elisa ...> < fammi parlare> mi lancia un'occhiataccia < voglio dire, hai ragione piango sempre, ma è solo il mio modo di reagire, non conosco altri modi. Io capirò se deciderai di lasciar perdere e stare con una di quelle ragazze che piacciono tanto ai tuoi genitori> nel suo monologo posso sentire la sua frustrazione, il suo dolore e il rammarico per essere stata rifiutata. Le prendo le mani e gliele stringo < Elisa, hai ragione, sarebbe tutto più semplice se tu fossi la ragazza dei sogni dei miei genitori> abbassa lo sguardo e annuisce. Fa per alzarsi, ma la stringo più forte a me < ma come dicevo, saresti la ragazza dei sogni dei miei genitori non mia. Elisa tu sei tutto ciò che voglio, non lo capisci?> le prendo il viso tra le mani e la bacia delicatamente come se tra un momento all' altro potesse rompersi. Mi stringe a sé e aumenta l'intensità del bacio, fino a quando i vestiti non raggiungono il pavimento e i nostri cuori battono all' unisono, mentre ci perdiamo l'uno nell' altro.
STAI LEGGENDO
Il destino ci ha fatto rincontrare
RomanceChris ed Elisa, due ragazzi con vite apparentemente diverse, si incontrano quando la ragazza decide di trasferirsi lontana da casa, a causa di alcune vicende accadute e che la ritrovano come protagonista. Tra i due scoppia subito una forte antipati...