CAPITOLO SESSANTUNO

129 5 0
                                    

< ehi sorellina!> mi saluta Bruno, appena varco la soglia. < ehi> rispondo con voce piatta. Corruga la fronte per un attimo, poi Dalia si intromette tra noi e il suo viso si rilassa. < Elisa, che sorpresa> strilla contenta la ragazza, ma quando il suo sguardo mi studia attentamente , capisce immediatamente che qualcosa non va. Nel frattempo penso ad una scusa credibile per giustificare il mio arrivo e la mia breve permanenza.<che ci fai qui? > mi chiede mio fratello notevolmente sorpreso della mia presenza < io ... ehm> balbetto < devo restare a Milano per qualche giorno. Massimo voleva la mia collaborazione per un progetto ...> mento < e ho pensato di stare dal mio fratellone> tiro su un sorriso forzato, o una smorfia non saprei, incrociando le dita. Mi abbraccia < guardala, la mia sorellina è una donna d'affari ormai> commenta e io tiro un sospiro di sollievo. Gli uomini sono proprio tonti. Dalia invece ha uno sguardo sospettoso mentre entriamo in casa e io deglutisco a fatica, trainando la mia piccola valigia. Ho raccolto solo poche cose per paura che Christian mi trovasse, ma in fondo devo rimanere qui solo per pochi giorni, il tempo di decidere cosa fare. <potresti dormire sul divano. Mi dispiace non abbiamo altri letti> Uno è sufficiente! Penso maliziosa tra me. La casa è accogliente anche se piuttosto piccola, ma adatta ad una coppia di ragazzi della loro età. Mio fratello ha conosciuto Dalia appena si è trasferito a Milano due anni fa e vivono insieme da uno. Sono contenta per mio fratello perché anche lui ha avuto diverse delusioni amorose. <potresti dormire nel letto con me e Dalia > sghignazza < Bruno!> strilla la ragazza è per un attimo mi sembra di rivedere me è Chris mentre giochiamo e scherziamo, rinchiusi nella nostra bolla. < Elisa stai bene?> mi chiede la ragazza con tono preoccupato. Non mi ero accorta che delle piccole lacrime erano scese sulle guance e che stavo fissando il vuoto con sguardo perso. Mi asciugo frettolosamente gli occhi < certo> forza un sorriso ma dall'espressione della ragazza non penso sia del tutto convinta. < dopo parliamo io e te> mi avverte e segue Bruno in cucina. Li seguo anch'io e appoggio la valigia vicino la porta. <hai fame?> Dalia mi rivolge uno sguardo premuroso e io la fisso come se fosse un alieno. Cinque minuti fa mi lanciava occhiate di fuoco e ora mi fa gli occhi dolci. < grazie > sorrido e mi siedo di fronte a mio fratello il quale non si è accorto di niente. Bruno mi sta raccontando qualcosa, forse qualche aneddoto sul lavoro, ma io lo sto ascoltando. Dalia nel frattempo continua ad osservarmi di sottecchi. Mi sento leggermente a disagio < come sta Chris?> mi chiede ad un tratto Bruno e io trasalisco < ehm ... sta bene grazie>  sembra non notare la mia esitazione < sono contento> dice, poi si alza, prende la sua roba e va verso l'ingresso seguito da Dalila. Le stampa un bacio dolce e apre la porta < ci vediamo più tardi> lo saluto con la mano ed esce di casa. La ragazza si volta verso di me con uno strano e inquietante sorriso sul volto < io credo che andrò a riposarmi un po'> mi affretto a dire < non ci provare!> mi ferma e i miei piedi si immobilizzano < ora io e te ci facciamo una bella chiacchierata> mi ordina. Sospiro < se rifiutassi, mi daresti il tormento, giusto?> dico con tono sconfitto < esatto> risponde con sorriso trionfante. Si siede sul divano e picchietta con una mano il posto accanto al suo. Alzo gli occhi al cielo e la raggiungo, evitando accuratamente il suo sguardo. < hai litigato con Christian?> va dritta al punto < come fai a sapere di Chris?> mi fermo un secondo per riflettere < Bruno> penso. < non abbiamo litigato. Io l'ho lasciato> dico e abbasso lo sguardo sulle mie mani incrociate sulle gambe < mio Dio. Perché?> sospiro < ho scoperto delle cose> rispondo solamente < che genere di cose?> mi lancia un'occhiata curiosa. Prendo un profondo respiro e inizio il mio racconto.

< questo è quanto> ho impiegato circa un quarto d'ora per spiegare l'intera faccenda a Dalia ed ora ha un'espressione scioccata sul volto < mio Dio!> esclama. Passiamo minuti interi e in completo silenzio < però> attira la mia attenzione < Elisa, lui non sapeva questa ragazza chi fosse realmente, giusto? Allora non dovresti prendertela con lui, in fondo non stavate insieme e lui ha scelto te> mi spiega cauta, quasi timorosa di una mia reazione < lo so, ma ...> < ma non sopporti l'idea che abbiate condiviso lo stesso ragazzo. Di nuovo> la fisso con gli occhi sgranati. È come se mi avesse letto nel pensiero < è così?> mi guarda con i suoi verdi e un sorriso comprensivo. Annuisco debolmente < cosa pensi che debba fare?> chiedo alla ragazza e priva di forze mi accascio sul divano, stringendomi la testa con le mani tremolanti, sull' orlo del pianto. < ehi, stai tranquilla> mi abbraccia e mi accarezza la schiena < se vuoi un consiglio, ti direi di stare qui per qualche giorno. Schiarisciti le idee e pensa se vale davvero la pena restare con lui. Se pensi sia così, ti direi di affrontare la causa del problema> ci guardiamo negli occhi < vuoi dire ...> annuisce < Marta>


POV CHRISTIAN

Non la vedo da cinque lunghi giorni. Ho provato a chiamarla e naturalmente ha il cellulare staccato. Lo lancio furioso sul divano e infilo le dita tra i capelli; sto letteralmente impazzendo: sono stato nel suo appartamento, ma non mi ha risposto nessuno e in ufficio manca da altrettanti giorni. Non so proprio dove continuare a cercare. Riprendo il cellulare e compongo frettolosamente il numero di Marta, per accertarmi se l'abbia vista o almeno sentita. Dopo diversi squilli, per me interminabili, risponde< ehi Chris, come stai?> cerco di ignorare quel soprannome pronunciato con voce stridula, e alzo gli occhi al cielo a sentire la sua voce civettuola che ho sempre odiato.< ciao, senti hai sentito Elisa per caso? Non riesco a mettermi in contatto con lei e volevo sapere se magari tu sapessi qualcosa ... > non riesco a nascondere il panico e la preoccupazione che traspare dalla mia voce < no, mi spiace. Avete litigato?> e adesso inizia con le sue solite domande da solita ficcanaso che è, ed io non ho tempo per queste stronzate. < avete litigato> costata. Un impeto di rabbia mi invade e non riesco a trattenermi < TU! > prendo fiato < tu lo sapevi e non mi hai detto niente! Sei tu che l'ha tradita. Tu eri sua amica e ti sei scopata il suo ragazzo! Che razza di persona sei?> dall'altra parte nessuno fiata < io, io amo Luca, non volevamo falla soffrire> piagnucola, ma questo non fa altro che innervosirmi < tu hai tradito anche Luca stando con me.> realizzo incredulo < Marta, cancella il mio numero e non farti più viva o altrimenti te la farò pagare> chiudo la telefonata mi sdraio sul letto. < Elisa, dove sei?> bisbiglio alla camera vuota.

Il cellulare ronza sul comodino. Mi affretto a prenderlo e rispondo senza vedere il mittente < Elisa!> la mia voce è carica di speranza , ma subito viene smorzata dalla risata profonda di mio padre < ehi piccioncino innamorato!> mi prende in giro < tra un'ora abbiamo il volo. Dove sei?> il suo tono è tornato quello di sempre < Cazzo il volo!> mi batto una mano sulla fronte e mi precipito fuori di casa con la valigia, mentre mantengo il cellulare tra la spalla e l'orecchio. < sto arrivando> avviso e chiudo la chiamata. Precipitandomi all' aeroporto. Chiamerò Elisa appena atterrerò in America. 

Buonasera a tutti! E anche oggi abbiamo un nuovo capitolo. Volevo ringraziare coloro che hanno dedicato un minuto del loro tempo per commentare, votare o semplicemente dare un'occhiata alla mia storia. vi ringrazio davvero tanto e i vostri commenti mi commuovono. XXX

Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora