CAPITOLO SESSANTANOVE

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POV CHRISTIAN

Elisa si è addormentata e io ne approfitto per occuparmi di alcune "faccende". Prendo il mio cellulare e faccio qualche ricerca < ti ho trovato figlio di puttana> sputo. Poi mi vesto ed esco di casa. Questa volta non ha scampo.

< ma che sorpresa! Il mio amico Christian> esclama il bastardo, quando mi vede sulla soglia della porta. Gli tiro un pugno e cade a terra, tenendosi il naso con la mano. Sanguina ma non me ne frega un cazzo. Questo figlio di puttana si è permesso di andare a casa della MIA ragazza, insultarla e aggredirla. Non la passerà liscia. < tu> lo indico < non ti avvicinare mai più ad Elisa o giuro che ti ammazzo> si rialza a fatica e scoppia a ridere come un pazzo esaltato < se non sbaglio hai detto la stessa cosa non troppo tempo fa, Becker> inarca un sopracciglio, nel chiaro intento di provocarmi. < non provocarmi, se vuoi possiamo rimediare anche subito> lo avverto minaccioso < accomodati, ricorda che ho dei testimoni. Se tu mi fai qualcosa, qualcuno può presentare quei fogli e convincere la giuria che mi hai ucciso perché ti minacciavo> < allora ammetti che mi stai minacciando?> si stringe nelle spalle < non ho mai detto il contrario>. Ha ragione. Ha il coltello dalla parte del manico. < non vorrai mica che Elisa scopra la verità> osserva, tamponandosi il sangue con la mano <cosa vuoi da me? Perché non vai da lei e glielo dici? Infondo l'hai fatto già una volta>< sai Christian. Un uccellino mi ha detto che hai rubato la ragazza di un mio caro amico molto tempo fa. E ora di ripagare il favore> spiega, mentre si accomoda sul divano < cosa c'entra questo ?> < inoltre> continua ignorando la mia domanda < l'hai mandato in carcere. Eri un suo amico e non si fanno queste cose tra amici> mi rimprovera, ma la sua voce tramanda insanità mentale. < se lo meritava> commento acido < aveva ucciso un uomo> aggiungo < anche tu ne eri coinvolto ma la tua mammina ti ha salvato il culo, o sbaglio?> è vero anche questo. Mia madre è un famoso avvocato ed è stato semplice tirarmi fuori dai casini. Ciò non toglie che fin ad oggi io abbia vissuto con il rimorso e il ricordo di quella sera. < se ce l'avete tanto con me, sbattetemi in galera! Perché coinvolgere anche Elisa?> sogghigna divertito <a volte per far del male ad una persona devi trovare il suo punto debole, ed io> indica se stesso < ho trovato il tuo> dice con aria soddisfatta < non riuscirai ad avvicinarti a lei> ringhio rabbioso < tu dici? Perché a quanto mi risulta l'ho già fatto una volta. Posso farlo ancora> si alza e si avvicina a me < e quando riuscirò a prenderla, e la scoperò così tante volte che si dimenticherà per sempre la tua schifosa faccia di merda e quel nome del cazzo che ti ritrovi> mi sussurra all' orecchio. Non ci vedo più. Gli tiro un calcio allo stomaco che lo stende a terra agonizzante < sei fottutamente malato> sputo con disprezzo. Scoppia a ridere sotto il mio sguardo incredula < io? Non direi. Voglio solo regolare i conti. Infondo mi devi una scopata> < io non ti devo niente> sogghigna < e invece sì, caro. Dieci anni fa stavo per farmi quella bambina ma tu hai rovinato tutto. È ora della resa dei conti> corrugo la fronte < tu eri uno di quei due ragazzi> realizzo scioccato < vedo che ci sei arrivato finalmente. Ce ne hai messo di tempo> < chi è l'altro?> chiedo in fretta. Il suo sogghigno si allarga < lo scoprirai presto>

POV ELISA

Christian non è al mio fianco quando mi sveglio. Mi guardo intorno agitata, ma mi tranquillizzo alla vista di un piccolo fogliettino poggiato sul cuscino.

Vado in ufficio. Torno presto. Ti amo –C

Sorrido e mi alzo per andare in bagno, coprendo i mio corpo nudo con il lenzuolo. Accendo la radio e alzo il volume al massimo, coprendo persino lo scrosciare dell'acqua nella doccia e canticchio superficialmente le canzoni trasmesse. Mi vesto ed esco di casa. Dopo il mio ricovero ho deciso di lasciare il mio lavoro da cameriera e dedicarmi esclusivamente al mio "stage" e al mio studio. Mi sono resa conto che dedicarmi a due lavori è troppo stressante e non riesco a concentrarmi completamente su uno dei due, perciò mi sto dirigendo al Pub per parlare con Gabriel.

Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora