CAPITOLO SETTANTATRE

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Esco dal bagno e trovo Christian in pigiama, sdraiato sul letto a pancia in su e lo sguardo su un libro < cosa leggi?> mi lego i capelli in una coda disordinata e mi siedo accanto a lui, sbirciando con la coda dell'occhio il contenuto del libro che ha tra le mani. Chiude il libro e lo poggia sul comodino, poi si volta verso di me, stendendosi su un fianco < roba noiosa> risponde solamente. mi squadra senza il minimo ritegno <dove stai andando?> chiede curioso < Dalia vuole portarmi in centro> spiego, stringendomi nelle spalle< vuoi venire?> non ho voglia di passare l'intero pomeriggio con quella ragazza, insomma, mi ha mentito e preso in giro. Scuote la testa < mi dispiace piccola. Devo lavorare >mi rivolge un'occhiata di scuse e io nascondo la mia delusione per il suo rifiuto < oh, ci vediamo più tardi allora> sorrido, mi alzo dal letto e raggiungo la porta. Sento una leggera pressione sulla mia schiena < va via senza salutarmi?> mormora Chris sulla mia pelle e sento pervadermi da piacevoli brividi. Sorrido. Mi volto e ora i nostri visi quasi si toccano. Si china su di me e mi bacia prima lentamente, poi con desiderio, spingendo il mio corpo contro la porta. Ricambio il bacio con altrettanta voracità. Dentro di me sento irradiare l'eccitazione e la voglia di sentire mio Christian. Anche lui sembra volere la stessa cosa, perché mi prende in braccio e io avvolgo le gambe intorno al suo busto, poi mi adagia sul letto, stendendosi tra le mie gambe. I nostri respiri sono smorzati e affannosi,i baci intensi ma alcuni colpi alla porta ci fermano <Elisa sei pronta? Dobbiamo andare> la voce di Dalia mi fa trasalire e ci metto un po' a riprendermi e a rispondere. Mi schiarisco la voce < arrivo> < ti aspetto di là> mi informa, poi sento dei passi allontanarsi. Ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere come bambini. Mi alzo svogliatamente e mi abbottono i jeans < questi jeans mi piacciono. Mettono in risalto il tuo favoloso culo> commenta il ragazzo, mentre segue con lo sguardo i miei movimenti < accidenti come sei romantico> dico sarcastica, mi chino su di lui e lo saluto con un bacio < buon lavoro> sorrido < divertiti piccola> alzo gli occhi al cielo < sprizzo allegria> borbotto mentre esco dalla stanza e in lontananza sento Christian che sghignazza divertito. OPS! Mi ha sentita!

< questo è il Duomo! Non è magnifico?> commenta estasiata Dalia e mi indica l'imponente struttura sulle nostre teste. Annuisco distrattamente e mi guardo in giro < sono già venuta in questo posto altre volte> le faccio notare e lei si tocca i capelli imbarazzata< oh, è vero> la ignoro e la supero a grandi passi< Eli, ma cos' hai? Ho fatto qualcosa di sbagliato?> chiede senza fiato per tenere il mio passo e io mi fermo di colpo < perché non me l'hai detto?> mi guarda confusa < detto cosa?> < l'abito è stato pagato da Chris e tu lo sapevi> vado dritta al punto e, a giudicare dal suo sguardo, non si aspettava simile risposta < come hai fatto a ...> < scoprirlo?> la interrompo < non pensavo che mi trovaste un'idiota> sbotto acida < non ho mai pensato che tu fossi un'idiota,Elisa> abbassa lo sguardo. Sbuffo < io torno a casa> le comunico e mi dirigo verso la metropolitana < cosa? Eli non puoi> farfuglia nervosa, ma non l'ascolto. Dopo mezz' ora di viaggio , passato in totale silenzio, arriviamo all' appartamento e mi precipito al suo interno, ignorando le proteste di Dalia < Elisa, non entrare!> ma ormai è troppo tardi. La scena davanti ai miei occhi è quasi surreale, come in un sogno. Il soggiorno è pieno di candele profumate accese che creano un'atmosfera intima e romantica.

< Bruno, hai preso ciò che ti ho chiesto?> Chris compare dalla cucina e mi fissa sorpreso < che ci fai qui?> sussurra e io mi prendo del tempo per ammirarlo. Indossa un completo nero elegante, completo di cravatta. I suoi capelli sono tirati indietro e i suoi occhi splendono sotto le luci soffusi delle candele < cosa sta succedendo qui?> mormoro, osservando l'atmosfera intorno a me. Si avvicina < doveva essere una sorpresa. Ora non lo è più> < mi dispiace, non sono riuscita a fermarla> Dalia alle mie spalle si intromette nella conversazione, mentre io rimango immobile vicino alla porta. Chris sembra accorgersi della mia confusione e si precipita da me < piccola, volevo organizzare una serata romantica. Hai ragione quando dici che non sono molto romantico, volevo rimediare> spiega imbarazzato. Senza preavviso, lo bacio. Sembra sorpreso dal mio gesto, ma poi avvolge le mani intorno al mio corpo e mi stringe a sé < Chris non dovevi> dico tra le lacrime, commossa < volevo farlo> sussurra a pochi centimetri dalla mia bocca e con gli occhi fissi nei miei. < va' a prepararti, ti aspetto qui> mi sussurra ad un orecchio e io eseguo. Per la prima volta dopo tanto tempo, mi sento finalmente amata.

POV CHRISTIAN

< Christian mi dispiace tanto, ma non voleva ascoltarmi> continua Dalia freneticamente. Dovevo immaginarlo. Sapevo che dopo ciò che è successo, avrebbe reagito in quel modo con Dalia. Perché deve essere così testarda? < non preoccuparti. Sapevo che sarebbe successo>

Nel frattempo è arrivato Bruno e dalla sua espressione , capisco che fatica a seguire il nostro discorso < di cosa state parlando? Perché ti scusi?> alterna lo sguardo tra me e la sua fidanzata < te lo spiego dopo>dice Dalia mentre lo spinge fuori di casa < torneremo domani pomeriggio. I nostri amici hanno organizzato una specie di festa di fidanzamento> si rivolge poi a me e io annuisco < non voglio nipoti!> grida Bruno e io scoppio a ridere < non preoccuparti di questo> lo rassicuro, mentre chiudo la porta e li saluto. < mi sento un'idiota vestita così> la voce di Elisa mi fa voltare di scatto e quando la vedo, rimango estasiato da tanta bellezza. Un vestito rosa le fascia il corpo fino a metà vita per poi aprirsi in un'ampia gonna vaporosa. La sua figura è slanciata da scarpe alte. I capelli sono raccolti ma qualche ciuffo le ricade sul viso in onde morbide < perché? Sei ... bellissima> dico senza fiato < odio il rosa. Sembro una bambola di porcellana> borbotta e io rido < sei perfetta> mi avvicino e la saluto con un bacio. < vieni> la prendo per mano e l'accompagno in cucina, dove ho apparecchiato il tavolo e ho preparato personalmente la cena. Rimane sorpresa e a bocca aperta, sfoderando un meraviglioso sorriso. Questo mi ripaga di tutti gli sforzi. Nota i piatti e corruga la fronte < hai cucinato tu?> è palesemente sorpresa. Annuisco e lei sorride, facendo comparire la fossetta sulla guancia sinistra < non posso crederci che hai fatto tutto questo per me> confessa commossa, mentre l'aiuto ad accomodarsi. < per te. Solo per te>le ripeto e mi siedo di fronte a lei. I suoi occhi sono illuminati dalla luce delle candele presenti intorno a noi e sembrano più neri e profondi. Mi ci perdo solo a guardarli. Le sue guance si colorano di rosso e mi rendo conto che sono rimasto a fissarla come un ebete. < perché hai indossato un vestito rosa se non ti piace?> quanto sono coglione! che razza di domanda è? Lei scoppia a ridere < Dalia mi ha costretto ad indossarlo e poi non ho abiti qui con me> si stringe nelle spalle < perché hai fatto tutto questo?>chiede insicura < voglio dire ... cosa vuoi farti perdonare?> sghignazza. Mi irrigidisco per un' istante, poi mi rilasso < queste due settimane sono state faticose per entrambi> mi sporgo sul tavolo e le prendo una mano < voglio solo che tu sappia che i miei sentimenti per te non sono cambiati. Quel messaggio ... io volevo solo proteggerti e ... > inizio a farfugliare ed Elisa mi sorride < non pensiamoci più. Io ho già dimenticato tutto> sorrido sollevato < ora però ho fame> aggiunge e scoppio a ridere, mentre assaggia ciò che ha nel piatto < davvero l'hai fatto tu?> le mostro i cerotti alle dita < ti basta come risposta?> trattiene una risata e si limita ad annuire divertita < è buono, ma sono più brava io> si vanta < un giorno faremo una gara e sarò io il migliore> < ci sto!> So perfettamente che non ho nessuna possibilità, ma adoro vederla concentrata, mentre si butta a capofitto in qualcosa che le piace.

La cena prosegue tranquilla tra chiacchiere e frecciatine e mi rendo conto di non essere mai stato così felice in vita mia. All'improvviso posa le posate nel piatto, si alza e si avvicina a me. Si siede sulle mie gambe, incrocia le braccia dietro al mio collo < se non sbaglio, abbiamo lasciato qualcosa in sospeso> bisbiglia al mio orecchio sensuale. Io rimango immobile ad osservare tutti i suoi movimenti. Al suono di quelle parole, il mio membro si fa sentire . La prendo in braccio e inizio a baciarla preso da un impeto di eccitazione. Ricambia con la stessa intensità e poco dopo ci ritroviamo in camera, sul letto, nudi. Prendo un preservativo dai miei pantaloni e lo infilo velocemente,mentre Elisa mi guarda in trepida attesa. Mi chino su di lei e continuo a baciarla, ad assaporarla e a sentire il profumo della sua pelle. Essere così in intimità con questa ragazza, è come fare l'amore due volta: con il corpo e con l'anima. Entro in lei, seguito da un respiro smorzato da parte di Elisa, la quale si avvinghia a me, avvolgendo le sue gambe intorno al mio busto e conficcando le unghia nella mia schiena ad ogni mia spinta < TI. AMO. COSI'. TANTO> mormoro, scandendo ogni singola parola con voce ricca di desiderio primitivo. I suoi gemiti mi eccitano da morire e dopo un altro paio di spinte, vengo, mugolando il suo nome ed Elisa mi segue sussurrando il mio, come una supplica inespressa e continuiamo per tutta la notte.

Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora