CAPITOLO TRENTA

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< signorina Beltrani> mi richiama il professore, prima che io abbia il tempo di uscire dall'a ula. < sì professore>mi fermo sui miei passi e mi volto < spero che lei abbia valutato la mia offerta> mi sorride cordialmente. Giusto!< in realtà professore ho già preso una decisione> mi avvicino a lui,cosicché ora ci troviamo uno di fronte all' altro < eccellente! Qual è il verdetto?> mi chiede spinta dalla curiosità < ho pensato molto a ciò che mi ha detto e sarei entusiasta del progetto, ma ci sono alcune cose che voglio discutere con lei, per poter avere un quadro completo della situazione> spiego, cercando di mantenere il contatto visivo e il tono di voce sicuro. < certo, mi chieda tutto ciò che vuole. Prego si accomodi>< io non vorrei disturbarla> < non si preoccupi. Per studenti promettenti questo e altro> mi dice con un tono di voce strano. Corrugo la fronte, ma mi siedo < professore, io non capisco davvero come sia possibile che abbia scelto me> ci sono studenti che hanno una media più alta della mia e sanno a memoria intere pagine di libri pesanti il triplo dei miei. Come è possibile che costui abbia scelto me per questo stage? Questo dubbio è rimasto anche dopo aver parlato con Christian. < oh, ma non è stata scelta solo lei, ma altri sette ragazzi. Vi ho scelti personalmente e si fidi, l'intelligenza o le capacità intellettive e pratiche non si valutano con dei numeri stampati su un libretto> mormora. Annuisco < naturalmente entrano in gioco altri fattori: la determinazione è una di questi> spiega < comunque so già cosa vuoi sapere> si alza e si dirige verso la cattedra, apre uno dei cassetti e ne estrae un foglio e me lo porge, sotto il mio sguardo un po' confuso. < qui c'è scritto tutto ciò che vuole sapere. Durata, orari e i punti che riceverà per lo stage> alza un braccio e lancia un' occhiata al suo orologio con il cinturino marrone, sgrana gli occhi e si volta < è tardissimo! Devo proprio scappare. Arrivederci signorina Beltrani> mi dice e scompare dalla mia vista < arrivederci professore> sussurro alla stanza vuota. Quel professore è matto! Scuoto la testa e vado verso l'uscita della struttura.

Mi siedo su una delle panchine del parco e tiro fuori il foglio dal mio zaino.

Gentile signorina Beltrani,

congratulazioni per essere stata scelta per lo stage che si terrà nella sede di Svizzera 24 diretta dal Signor Geloni. La riunione ufficiale con tutti i candidati si terrà il 25 gennaio del corrente anno, dove le verranno elencati suoi ruoli e i suoi orari.

Cordiali saluti,

La Direzione.

Ripiego il foglio e lo infilo nella tasca del cappotto, poi mi dirigo al pub.

< buon pomeriggio a tutti!> esclamo entrando nel locale. < Eliii!> strilla Sophia e corre ad abbracciarmi. Questo periodo è stato piuttosto impegnativo per me perché ho dovuto districarmi tra tre esami nell' arco di due settimane. < pensavo fossi morta> Sophia mi stritola tra le sue braccia e mi sento mancare l'aria <Sophia così l'ammazzi sul serio>sghignazza Gabriel alle nostre spalle. Sophia mi lascia immediatamente < ops> ridacchia < Elisa, non passi più in settimana come facevi prima> mi rimprovera bonariamente l'uomo < sono stata impegnata> borbotto, ma nessuno mi ascolta; sono intenti ad osservare qualcuno alle mie spalle: un giovane alto, moro e con fisico asciutto si dirige al bancone, guardandosi intorno. < però!> commenta Sophia al mio fianco, ammirando senza ritegno il ragazzo. Le do uno spintone e mi avvicino al ragazzo < salve, posso aiutarla?> chiedo gentilmente < vorrei parlare con qualcuno per l'annuncio affisso fuori> indica un punto della vetrata e noto un foglio attaccato al vetro. < può parlare con me o posso chiamare qualcun altro> dico un po' impacciata< non mi dispiacerebbe parlare con te> ammicca e io arrossisco < salve, sono Gabriel Gallas, il proprietario, posso esserle d'aiuto?> Gabriel si intromette nella conversazione io lo ringrazio mentalmente, mentre mi allontano dai due uomini. Li osservo da lontano: i due parlano e poi si allontanano, scomparendo dalla mia vista. < allora?> Sophia mi scuote per un braccio < allora cosa?> faccio con espressione confusa < è carino?> spiega riferendosi al ragazzo di prima. <oh sì, molto carino. Ha un bello sguardo> commento.< ma nella tua mente e nel tuo cuore c'è solo Christian> mi riprende sorridendo. < eh?> < dai, si vede. Non fare finta di non capire>arrossisco < ci siamo baciati> ammetto tutto d'un fiato. < cosa?!> urla esterrefatta < cosa diavolo aspettavi a dirmelo?> sgrana gli occhi sorpresa e infuriata <io ... veramente non lo so> ammetto < poi l'altro giorno siamo stati insieme> aggiungo e chiudo gli occhi, aspettando altre urla, ma non sento nulla. Apro lentamente gli occhi e noto che ha lo sguardo luminoso e mi sorride felice < che bello! Cosa avete fatto? Voglio tutti i dettagli> sospiro sconfitta e ci sediamo e io inizio a raccontarle tutto.

< è proprio cotto!> commenta Sophia, dopo aver ascoltato il mio racconto < non direi > corrugo la fronte < è stato solo gentile e forse gli ho fatto anche un po' pena> mi alzo e mi volto, rivolgendole le spalle. < sai anche tu che non è vero> < ah no? Allora come mai da quel giorno non mi ha più chiamata? Non ci siamo più visti> la provoco < senti io non lo so! Di certo non riesco a leggergli il pensiero, ma uno che ti aspetta fuori dall' università e ti porta a fare un pic-nic romantico in riva al lago non mi sembra sia un qualcosa da fare tra amici! > sputa con evidente ironia. Distolgo lo sguardo dal suo < ti sbagli> le dico < okay, va bene potrò anche sbagliarmi, ma so per certo che quando lui è con te è diverso e ti posso garantire che non lo penso solo io> saetto gli occhi su di lei e mi sorride soddisfatta. < tra un po' è il suo compleanno e organizzeremo una piccola festa tra di noi. Potresti sfruttare l'occasione per dirgli ciò che provi> mi suggerisce < non lo so> farfuglio insicura < pensaci > scompare dietro il bancone per servire alcuni clienti e io imbocco l'uscita diretta verso casa, ripensando alle sue parole. Non so se seguirò il suo consiglio e anche se lui provasse qualcosa per me, staremmo troppo diversi e non avremo lunga vita. A questo punto preferisco andare avanti per la mia strada e non soffrire.

Il sabato sera al G&G è stracolmo di gente: giovani che si riuniscono per bere qualcosa e ballare e famiglie che vogliono solamente godersi della buona musica e mangiare( per loro abbiamo una saletta a parte). Il dj di stasera è davvero scatenato e molto bravo, anche se non capisco il motivo della sostituzione; di solito in questo posto suonano solamente le band locali, forse Gabriel vuole provare qualcosa di nuovo per attirare i più giovani, visto che sono anche coloro che spendono di più in queste cose ovviamente. Io e Sophia sbandiamo da una parte all' altra, urtate dai ragazzi che si divertono in pista. Christian non si è presentato neanche stasera e mi sto iniziando a stancare del suo comportamento; abbiamo passato dei momenti così belli insieme e lui vuole rovinarli a tutti i costi ed è proprio per questo che devo cercare di togliermelo dalla testa. < Elisa tavolo 5 per favore> mi comunica Sophia, alzando notevolmente il tono della voce per farsi sentire. < okay> sollevo i pollici in su per accentuare il concetto e ci separiamo in direzioni opposte, con la musica che pompa nelle nostre orecchie ad un volume martellante.

< finalmente, non ce la facevo più!> farfuglia Sophia, accasciandosi sulla poltroncina. La imito, sorseggiando un po' d'acqua fresca. < ragazze, voglio presentarvi la nostra nuova attrazione> Gabriel interrompe il nostro relax e al suo fianco comparo un ragazzo piuttosto familiare < tu non sei il ragazzo dell'altro giorno?> chiedo con un filo di voce a causa della stanchezza < sì, sono io> allunga una mano verso di me e io gliela stringo debolmente < sono Elisa> < lo so> mi sorride e io corrugo la fronte < scusami?> sono abbastanza confusa. Posso giurare di non aver mai visto questo ragazzo anche se mi ricorda vagamente qualcuno. Forse l'ho visto per strada < sono Stefano. Ti ricorda qualcosa?> lo fisso per un po' e poi un flashback mi passa per la mente < oddio Stefano! Non ci credo! Che ci fai qui?> strillo eccitata <io abito qui, ma per necessità ho dovuto lavorare per un po' in Francia> mi sorride divertito dal mio atteggiamento < ma non facevi il cameriere?> < so fare tante cose, non solo il cameriere> ridacchia e io lo seguo. < comunque lui, come già possiamo dedurre, si chiama Stefano ed è il nostro dj. Attirerà i giovani> riprende Gabriel < scommetto che andrete d'accordo o almeno voglio sperare> prosegue l'uomo, spostando lo sguardo su ognuno di noi < tu devi essere Sophia> dice indicando la mia amica e lei annuisce timidamente. < scommetto che diventeremo grandi amici> ammicca e noi arrossiamo. Bene, tutto questo sarà interessante.

Ringrazio ancora una volta tutti coloro che stanno seguendo la storia! buon pomeriggio con un aggiornamento X

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