CAPITOLO SETTANTADUE

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Sabato mattina. Io e Chris stiamo preparando le nostre borse per l'imminente partenza per Milano < perché ha bisogno di te? È solo un abito ...> continua a brontolare Chris e io alzo gli occhi al cielo è il suo abito da sposa Chris> sbotto esasperata, mentre sistemo le ultime cose nella borsa < non poteva andarci con un' amica?> mi fermo con le mani nella borsa e sospiro <perché adesso stai facendo lo stronzo? Se non vuoi venire resta qui> chiudo velocemente la zip, prendo la borsa e scendo furiosamente le scale, rossa di rabbia. Cerco le chiavi della sua auto e le trovo poggiate sul tavolo della cucina < Elisa, aspetta> mi chiama Christian, ma lo ignoro volutamente. Vada al diavolo! Dopo quello che ho passato, merito anch'io un po' di relax < va' al diavolo Chris!> urlo furiosa, mentre scendo le scale e mi dirigo verso la sua auto. Mi segue come un fedele cagnolino,, strascicando la sua borsa nera e blu. Senza degnarlo di uno sguardo , metto la borsa nel portabagagli e mi metto al volante, inserisco le chiavi e accendo il motore. Chris apre lo sportello e si siede al posto del passeggero <non sapevo sapessi guidare> commenta, mentre si allaccia le cinture di sicurezza < hai visto? So guidare anch'io!>dico sarcastica ed esco dal parcheggio. < non dovresti guidare in questo stato>osservo circospetto. Freno bruscamente e mi volto < non dovrei guidare in questo stato> ripeto < e sentiamo quale stato?> gli chiedo poi, fissandolo impaziente < sei furiosa. Mi dispiace se sono stato insensibile. Hai bisogno di riposare e svagarti e non voglio impedirtelo>sospiro < okay> rispondo solamente, prendo un profondo respiro e riparto. Ci immergiamo nell'autostrada e aumento la velocità. Ho sempre adorato guidare e poi come fila questa macchina! Sorrido felice < rischiamo una multa in questo modo> sorride per niente preoccupato < mi piace la velocità> mi stringo nelle spalle < e poi l'auto è tua> continuo a guardare la strada dinanzi a me. Sorride divertito < vuoi restare arrabbiata con me per tutto il giorno?> chiede, spalmandosi sul sedile. Un sorriso beffardo si impossessa del mio volto. < può darsi> dico lasciva e proseguiamo lungo lì autostrada.

< benvenuti ragazzi!>ci accoglie calorosamente Dalia, poi viene ad abbracciarmi affettuosamente e guarda sottecchi Christian, come ammaliata. < dov' è Bruno?> chiedo, cercando di distogliere l'attenzione della ragazza dal MIO ragazzo. < sta per arrivare> spiega < prego accomodatevi> si fa da parte e ci lascia passare. L'appartamento è uguale a due settimane fa < stai meglio?> mi chiede Dalia,mentre ci accomodiamo sul divano. Corrugo la fronte confusa dalla sua domanda < Bruno mi ha detto che non sei stata bene> < oh sì, sto meglio adesso> balbetto. Chris mi fissa confuso < io sono Dalia>si presenta cordiale, sorridendo al mio ragazzo e gli porge la mano < Christian> dice fermo e ricambia la stretta. Sento una fitta di gelosia che mi costringo a reprimere. È la futura moglie di tuo fratello, maledizione! Mi rimprovero mentalmente. < Elisa?> mi sento puntati addosso gli occhi dei due ragazzi < che c'è?> < andiamo? Tra dieci minuti ho la prova dell'abito> < non aspettiamo Bruno?> mi sorride < mi ha mandato un messaggio. È qui sotto> spiega e annuisco.

< Elisa ma cos' hai?> mi chiede preoccupata. Chris e mio fratello ci hanno accompagnato al negozio di abiti da sposa e loro sono letteralmente spariti < niente> rispondo distratta. Non so neanch' io cosa diavolo mi prende. Sospira < farò finta di crederci> Entriamo nel negozio e una commessa tutte ciglia e curve si avvicina a noi < buon giorno!cosa posso fare per voi?> sorride, rivelando i denti perfetti e bianchi, incorniciate da labbra rosso sangue. < sono qui per la prova dell'abito> cerca di trattenere l'emozione < certo, mi segua> si rivolge a me < lei invece può accomodarsi sulle poltroncine> mi indica delle poltroncine in pelle di n rosa stucchevole e mi avvio, non prima di aver alzato gli occhi al cielo. Mi accomodo e aspetto pazientemente che Dalia esca dai camerini. Ad un tratto alzo lo sguardo e Dalia sale sorridendo sul piedistallo posto davanti ad un enorme specchio con il suo meraviglioso abito bianco. Osserva il suo riflesso, poi si volta < allora che ne dici?> è bellissima. L'abito le fascia perfettamente il corpo minuto fino ad allargarsi in fondo e termina in uno strascico non troppo lungo. Il corpetto è ricoperto di perline senza spalline < è bellissimo. Tu sei bellissima> sorrido. Si guarda nuovamente allo specchio e si commuove < sono così felice> mormora tra le lacrime. Mi alzo e vado ad abbracciarla < lo meritate entrambi>

Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora