POV CHRISTIAN
Sono in palestra e mi sto allenando con Giuliano per scaricare tutta la tensione accumulata in questi giorni. < forza Chris, colpisci più forte!> mi incita il mio allenatore mentre mantiene fermo il sacco da boxe davanti a me. Purtroppo oggi non sono al massimo della ferma e a quanto pare Giuliano sembra averlo notato < Chris che succede? Sembri una femminuccia> mi prende in giro , mi limito a scrollare le spalle. Non sono in vena di scherzi < vuoi parlarne?> mi chiede con fare paterno. Giuliano è il mio personal trainer e autista da ormai sei anni ed è come un padre per me. Lui riesce davvero a capirmi meglio di chiunque altro, oltre a Giorgio, ovviamente. < ho paura che accada qualcosa ad Elisa> ammetto sottovoce e quelle parole pronunciate mi colpiscono dritto al petto < perché mai dovrebbe accaderle qualcosa?> Giuliano ride ma si ferma per valutare la mia reazione < sono nei guai> confesso mi fissa incredulo < non mi dirai che ...> si interrompe rabbuiandosi< no, non ho problemi con l'alcol> lo rassicuro e il suo viso si rilassa immediatamente.< tutti gli errori del mio passato sono tornati per la resa dei conti> mi prendo il viso tra le mani e mi siedo al bordo del ring. Giuliano segue i miei movimenti e si accomodo accanto a me. < raccontami tutto> annuisco e inizio il mio racconto.
< cosa farai adesso?> mi chiede dopo avergli riassunto tutti gli avvenimenti accaduti nelle ultime settimane < non ne ho la più pallida idea, ma il pensiero che possano sfiorare Elisa anche solo con un dito ...> non riesco a terminare la frase che i peggiori scenari balzano alla mia mente. Involontariamente stringo i pugni e il mio corpo si tende <calmati Chris> Giuliano mi poggia una mano sulla spalla < come faccio a calmarmi!?> urlo in preda alla frustrazione < ti capisco, okay?> grida di rimando < ma se ti comporti così non risolverai niente> < hai ragione> concordo e cerco di calmarmi. < non puoi denunciarli?> scuoto la testa < non posso. Non rischierò di perderla di nuovo> < capisco, ma ...>< no> lo interrompo < troverò una soluzione.>
Sono steso sul letto, a pancia in su e con le mani incrociate dietro la testa. Devo trovare una cazzo di soluzione a questa fottuta soluzione! Prendo il cellulare dal comodino e digito un messaggio con le dita tremanti.
POV ELISA
Mi sveglio con la testa dolorante ed emetto dei gemiti di dolori, mentre mi siedo. < oh mio Dio> mi copro la bocca con le mani < Chris! mi sono addormentata> cerco disperatamente il cellulare in giro per la stanza, sotto l'accumulo di vestiti e libri. Finalmente lo trovo sotto una montagna di fogli e appunti e tiro un sospiro di sollievo. Accendo il cellulare e trovo un messaggio di Chris. Sorrido automaticamente. Apro il messaggio e inizio a leggere:
Elisa,
tu sei entrata nella mia vita come un uragano in tempesta e io mi sono lasciato travolgere dal tuo spirito libero e ribelle. Questi giorni qui sono stati difficili senza il tuo sorriso e il tuo sarcasmo, ma questa permanenza mi ha dato l'opportunità di pensare a noi. Ciò che ho fatto è stato imperdonabile e non voglio che in futuro, quando mi toccherai o mi guarderai, avrai dinanzi agli occhi gli errori del mio passato. Perciò penso che da oggi in poi le nostre vite dovranno separarsi, ma non dubitare mai del mio amore per te, perché solo grazie a te ho capito veramente cosa significhi amare.
Rileggo quelle righe più volte incredula e quasi disperata. Lo stringo tra le mie mani, poi lo scaravento contro la parete con tutta la rabbia che ho in corpo dopodiché sprofondo in un pianto disperato. I singhiozzi si diffondono per tutta la stanza, mentre mi rannicchio su me stessa e stringo con forza i miei capelli. < perché l'hai fatto Chris !?> urlo disperatamente con voce rotta < perché?> ripeto in un flebile sussurro, mentre tutto intorno a me sembra perdere di ogni significato.
La settimana prosegue lenta e noiosa tra l'ufficio, lo studio e l'organizzazione per la festa di Gabriel, la quale è una gradita distrazione. È passata circa una settimana e mi sento un po' meglio.
Dopo quella mattina, quel pianto disperato e liberatorio, mi sono alzata, mi sono asciugata le lacrime e sono andata a lavoro, come tutte le mattine. Non permetterò di nuovo a qualcuno di ostacolare la mia vita. Non l'ho chiamato. Non voglio sentire le sue ridicole scuse sul perché abbia fatto una cosa del genere. Sono stanca di sentire bugie e scuse. La verità è che se qualcuno ti ama, resta nonostante la situazione sia difficile.
Nonostante ciò, non mi pento di nulla. Anche se ho perso il gioco per me più importante, posso sempre dire di averci provato. In questi anni ho imparato che è forte colui che riesce ad alzarsi e ad ammettere le proprie sconfitte. Ho imparato che non sempre chi vince è il vincitore. A volte i veri vincitori sono proprio i vinti, perché apprendono,pensano e riflettono sui propri errori. Ho imparato che, anche se la situazione si fa difficile, io riuscirò a cavarmela e a rialzarmi più forte di prima e che le difficoltà si devono affrontare di petto e a non bisogna nascondersi dietro ridicole scuse. La vita è una continua lotta con noi stessi, una corsa ad ostacoli e dopo averli superati ci ritroveremo davanti alla vittoria. Perciò questa non è stata una sconfitta né una fine, ma un nuovo inizio senza Christian, così da poter dedicare il mio tempo alle persone che mi vogliono davvero bene.
Questa sera c'è la festa per Gabriel e Sophia è in fibrillazione. < Elisa> mi chiama ed io alzo gli occhi al cielo. Questa scena mi ricorda qualcosa. < Elisa, potresti sistemare i tavoli infondo? Ah, e dovresti anche appendere gli striscioni!> mi ordina e io annuisco assente. Sophia non sa cosa sia successo tra me e Chris e non voglio che nessuno lo sappia. Per ora. Alla fine abbiamo deciso di affittare un' enorme salone e addobbarlo per il compleanno di Gabriel. Invece non ho ricevuto alcun messaggio da Chris e la cosa non mi sorprende affatto. Ha avuto ciò che voleva e ora non gli servo più. Sono stata proprio un'idiota!
< Elia, muoviti!> mi incita Sophia e io sbuffo pesantemente eseguendo meccanicamente gli ordini assegnatomi.
Torno a casa e mi cambio, indossando un vestito adatto all' occasione. Do da mangiare a Fuffy, il mio cucciolo peloso e inizio a truccarmi. Dopo qualche giorno dal suo arrivo ho deciso il nome che avrebbe avuto il cane, ovvero Fuffy. Mi viene in mente lo scambio di battute tra me e Chris avvenuto poco dopo il nostro incontro.
< ehi Hagrid! Non preoccuparti, tra meno di un quarto d'ora farò felici molte ragazze> mi strizza l'occhio e se ne va, rivolgendomi un sorrisetto, soddisfatto di ciò che ha detto < come mi hai chiamata?> stringo forte i pugni. Lo odio!
Mi osservo allo specchio e sorrido tra le lacrime, ripensando a quell' episodio. Sembra passata un'eternità, invece sono trascorsi pochi mesi dal nostro incontro. Ricaccio indietro le lacrime e finisco di truccarmi, poi esco di casa, con la speranza di passare una bella serata.
Il grande salone è arredato con tutte le sfumature di verde, il colore preferito di Gabriel, e ci sono due grandi tavoli, che ospitano cibo e bevande, soprattutto alcoliche. Sophia ha invitato un sacco di persone, a quanto pare amici di famiglia e l'atmosfera è gioiosa, come dovrebbe essere una festa. Giorgio mi vede e mi raggiunge < principessa!> mi abbraccia < basta con questi nomignoli!> sbotto esasperata < strano ad Antonella piacciono> borbotta confuso. Alzo gli occhi al cielo < a proposito dov' è?> mi guardo intorno < aveva una cena con alcuni amici dei suoi. Sai che palle!> scoppio a ridere e lui mi segue. < guarda c'è Chris > indica un punto e seguo il suo sguardo. Chris in piedi in mezzo alla sala con lo sguardo dritto verso di noi. Sussulto, indecisa su cosa fare, ma prima che io possa pensare, i miei piedi si muovono in direzione dell'uscita.
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Il destino ci ha fatto rincontrare
RomanceChris ed Elisa, due ragazzi con vite apparentemente diverse, si incontrano quando la ragazza decide di trasferirsi lontana da casa, a causa di alcune vicende accadute e che la ritrovano come protagonista. Tra i due scoppia subito una forte antipati...