Capitolo 11

177 4 0
                                    

Bollino: arancione

È vero, ma non è solo quello, non è solo stasera. È come facciamo a stare insieme se lui se ne va, il punto. Prendo la sua mano, intrecciando le dita con le sue, ma non riesco a dire nulla.
-dimmi la verità, non sei contenta che io vada al Milan.- diretto come sempre.
-si tratta del sogno della tua vita, come posso non essere contenta per te?- è la risposta più logica, più razionale e da un lato è vero, però..
-così non giocherò più nel tuo amato Chievo..- continua.
-il Chievo non è mio, è di Campedelli..- rispondo un po' stizzita. Quello è l'ultimo dei miei pensieri.
Francesco mi prende il mento con la mano –guardami in faccia, tu non vorresti che io andassi via.-
Sostengo il suo sguardo in silenzio, poi –è ovvio.- dico con amarezza - Ma si tratta della tua vita, non vedo in che modo la mia opinione possa contare.-
Lui mi bacia con forza, sempre tenendo la mano sul mio viso, poi si stacca ma resta con il naso a un centimetro dal mio, guardandomi negli occhi –la tua opinione conta per me, sei la mia ragazza! E voglio che tu mi dica sempre cosa pensi, anche se sarà scomodo a volte.-
-sono la tua ragazza da 4 giorni!-
-..da un mese e 4 giorni, mi pare..e poi il tempo non conta, è la sostanza che conta.- obietta, conciliante.
Io ci rifletto un attimo -non ti chiederò di restare, non ne avrei il diritto e poi so che non è quello che vuoi..-
-però quello che voglio è che restiamo insieme, anche se andrò a Milano.-
Lo ammetto, sono colpita davvero..non avevo ancora toccato l'argomento, ma è chiaro che per me questa era la risposta che contava di più..vuol dire che per lui significo davvero qualcosa.
-io ti voglio bene, ma ho paura della lontananza..- gli dico abbracciandolo – e poi a Milano ci sono un sacco di modelle e veline e..-
-..a me non piacciono le ragazze di quel genere, a me interessi tu! E poi, ho bisogno di te, ho bisogno di sapere che ci sarai..-
È questo, più di tutto, forse, che mi convince.
-anch'io voglio restare con te.- asserisco.
Iniziamo a baciarci con dolcezza, poi con più calore. Lui scende lentamente sul collo, accarezzandomi i capelli. È così dolce che non posso non desiderarlo..non so bene come, ma ci ritroviamo distesi sul divano; lui, sopra di me, continua a guardarmi negli occhi finché sbottona la mia camicetta, con deliberata lentezza, poi ne traccia l'apertura con le labbra fino ad arrivare all'ombelico, facendomi il solletico.. io rispondo afferrandolo per il colletto e baciandolo con foga, il gioco di lingue si fa ardito, mentre sgrano i bottoni della sua camicia a mia volta, accarezzandolo sul petto e su quei addominali da paura, arrivo al bordo dei jeans quando lui riprende in mano il gioco prendendomi per i fianchi e facendomi desiderare di non avere quegli inutili vestiti addosso..poi fa scendere la cerniera della gonna per poi sfilarla e finalmente mi permette di levargli i pantaloni..ho il fiato corto e il cuore in gola, è la nostra prima volta..
-spegni la luce- riesco a dirgli con un filo di voce.
-..non ci penso minimamente!- soffia, forse un po' ridendo.
-oh no, no, no mi vergogno troppo!- cerco di spingerlo via ma lui è troppo forte.
-e di cosa? Sei bellissima..-
Ho un brivido di piacere a quelle parole ma non intendo cedere.
-davvero, non ci riesco..non mi spoglio più di così..-
Lui fa un mezzo sbuffo e si alza ma non spegne la luce, la mette solo più soffusa.
-..e io non spengo più di così..- dice sornione mentre le sue mani tornano su di me..
-lasciati guardare..- sussurra e di nuovo mi emoziona.
Lesto, mi sfila l'intimo e in breve tempo è sui miei punti più sensibili.. reprimo un gemito quando le sue carezze diventano più forti e intanto non smette di baciarmi dappertutto..anche le mie mani sono su di lui, stuzzicanti..ma le sue coccole finiranno per farmi impazzire, se non passiamo oltre..
-Fra..- ansimo -per favore..facciamolo..- mi vergogno un sacco a chiederglielo così ma è impellente il bisogno di avere tutto di lui..
-non avere fretta..non ho ancora finito con te..- è la sua risposta esasperante, mentre riprende a giocare con il mio corpo..penso di non poterlo desiderare più di così..
-Fra!- lo richiamo di nuovo, convincendolo a lasciarmi di nuovo condurre la situazione. Sono sopra di lui che con lo sguardo sembra dirmi che posso fargli quello che voglio..bene, ora ricambio la piacevole tortura e questa volta sembra finalmente arrivato al limite anche lui.. mi abbraccia e inizia a muoversi dentro di me..gradualmente, senza fretta, così che mi trovo costretta a spingere di rimando..poi mi stringe, con le mani sui fianchi, prendendo possesso di me..è così bello che non avrei mai pensato di provare una cosa simile, lo voglio tantissimo..

Così il giorno dopo Francesco è andato a Milano e in 24 ore l'affare con il Milan si è concluso. Cioè lui è un giocatore del Milan, ormai. Lo dico sempre con un po' di rammarico, perché la lontananza è infida. Anche se non ci vedevamo ogni giorno nemmeno quando stava qui, l'idea che avrei potuto vederlo quando mi andava me lo faceva sentire più vicino, più accessibile. Ora è lontano..lontano dagli occhi, lontano dal cuore..è un detto stupido ma forse c'è un po' di verità.. :( Ho guardato le sue prime interviste da milanista, quando ha detto che la morte di suo padre gli dà la forza per essere più grande, mi ha commosso. In tutto questo, chissà se anch'io ho un po' di merito, nel dargli un po' di coraggio, non lo so. Però è stato bello, quando ha detto di aver bisogno di me. Lo vedo in tv e mi sembra di nuovo così lontano. Poi mi chiama e mi dice che è contento e subito dopo, mi chiede quando possiamo vederci. Vorrei pensare di essere un po' artefice anch'io della sua felicità. Mi dice che riesce a fare una scappata a Verona tra un paio di giorni, anche se, già lo so, finirà tra l'esser troppo preso nel trasloco e a salutare gli amici, soprattutto Albi, piuttosto che passare quel poco tempo con me. Ma se posso vederlo, tanto mi basta. Ci sarà tempo, spero, per tutto il resto.

L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. PaloschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora