-Ti sei mangiata la lingua??- mi provoca Francesco, dopo un quarto d'ora che siamo in macchina, diretti verso casa.
-No, solo che non ho niente da dire-
-Ma per favore! Dovevi vedere la tua faccia, quando Albi si è presentato con quella tipa-
-Non mi interessa- commento, tentando invano di scacciare quella sensazione di profonda amarezza.
-Chi pensi di prendere in giro? Me o solo te stessa??? Ti ricordi quello che ti ho detto l'altra volta?-
-Ci penso continuamente a quello che mi hai detto! Sto cercando di dimenticarlo, ma ci vuole tempo!- mi accaloro.-Caspita che antipatica la ragazza di Acerbi!- Marilena storce il naso, mi dà immediatamente fastidio.
-E perché???-
-Non ha detto una parola..se l'è tirata un sacco!-
-Ma se neanche la conosci! È una persona fantastica, invece!-
Mi blocco subito per averla difesa così, mi è uscito prima di rendermene conto. Non dovrebbe importarmene più niente di Siria. È finita, ormai. Lei sta con Ace.
Lei è un po' perplessa della mia uscita, ma aggiusta subito il tiro.
-Se lo dici tu..sarà così. Ora cosa vuoi che facciamo?- mi guarda, sorridente e languida. Ma io rivedo solo gli occhi di Siria, anche prima li sentivo trapassarmi. Chissà se a me ci pensa ancora. Stava sorridendo con Ace e appena mi ha visto, quel bellissimo sorriso le è morto sulle labbra. Mi odia e me lo merito. Mi sono condannato da solo.-Cosa vuoi che faccia? Io non ho le risposte, e più le cerco, meno le trovo, come avevi detto tu. E mi dispiace farti aspettare, so che per chi aspetta il tempo va più lentamente- mi agito. Mi sento così male. Fino a prima di vedere Paloschi, pensavo solo a Francesco, ora invece sono nella confusione più totale.
-Più ti incaponisci a non parlare con Albi, più capisco che lo ami ancora- ribatte Ace, serafico.
-No! Non è così! Come potrei, dopo quello che mi ha fatto?-
-Allora gli parlerai?-
-..volevo farlo. Ma ormai non so se ha più senso..- proferisco, sconsolata.
-Ce l'ha. Se non riesci a perdonarlo, non riesci nemmeno a dimenticarlo-
Io resto in silenzio, mordendomi le labbra.
-Pensi di farlo prima di Chievo-Milan?- allora mi chiede lui.
-Quand'è?-
-Sabato. Non segui più nemmeno il Chievo??-
-Me n'ero dimenticata, anche perché sabato volevo festeggiare il mio compleanno con gli amici a Verona-
-Se sei già a Verona, meglio- constata lui. -Lo sai che potremmo anche vincere lo scudetto se la Juve perde?-
-..se lo vincete a casa nostra, vi ammazzo!- lo ammonisco.
Lui ride. Ride così poco, avrebbe bisogno di più affetto.-Tu che vuoi fare?- le chiedo poi, distrattamente. Anche se ho il sentore di sapere già la risposta. Finora avevo evitato di fare serata vera e propria con lei, proprio per questo.
Marilena, infatti, invece di rispondere, mi bacia, avidamente. Si stringe su di me, si offre, voluttuosamente.
-Albi, mi piaci-
'Albi'. Siria mi ha sempre chiamato così, ma adesso non è uguale. Marilena è una bella ragazza, ma il suo sguardo non è così profondo, così dolce, come il suo. Non è l'amore, non è niente.
-Facciamolo- mi sussurra.
Valuto la situazione. Io ci posso stare, tanto che mi cambia?-Fra, io ti voglio bene-
-Questo lo so. Ma voglio anche sapere se è abbastanza. Altrimenti possiamo vederci e fare l'amore, come prima, ma non andrà bene per sempre e questo sei stata tu a dirmelo-
-È vero- asserisco. L'ho sempre saputo. Mi sento così in colpa verso Ace, per essere terribilmente gelosa di quella ragazza che ho visto con Alberto. Non riesco a non pensarci. Ma cosa credevo? Che Paloschi se ne stesse in salamoia ad aspettare che io avessi fatto chiarezza nei miei sentimenti? Dimentico che lui di donne, come e meglio di me, può averne quante ne vuole.
-Pensavo che non mi importasse- continua intanto Francesco, serio -che andasse bene anche così, pur di stare con te. Ma ora so che non voglio guardarti e pensare che tu saresti voluta stare con lui e non con me. Come adesso-
-Non è così! Ace, sai che non è così!- gli prendo il viso tra le mani perché mi guardi, disperata.
-Dimostramelo!- ribatte.
D'impeto lo bacio, ma con un certo turbamento mi rendo conto che quello che provo non è più quello di prima, c'è qualcosa che non funziona e lo sente anche lui.
-Per un po', è meglio se non ci vediamo- mi gela.Le sue carezze cercano di eccitarmi, mentre le passo le mani sotto al reggiseno. È messa bene. Ce le ha più grandi di Siria, le sue mi stavano giuste in una mano, queste no. Lei sospira languidamente, lasciandomi intendere che è pronta ad andare avanti. Le alzo la gonna, cercando la sua parte più intima. Siria non me l'avrebbe mai lasciato fare, non così. Con lei era sempre un gioco, ma con determinate regole. Poteva provocarmi, ma poi sfuggiva e la dovevo inseguire. Era sempre ironica, su tutto, non perdeva l'occasione di prendermi in giro, di ricordarmi che lei era mia, ma solo se ero in grado di stare al suo passo, in grado di meritarmela.
Così sbattuta in faccia, non c'è neanche gusto.
Visto il mio tergiversare, Marilena va avanti, mi sbottona i pantaloni e inizia a lavorarci dentro con le mani, ma la mia eccitazione non è tanta quanta dovrebbe essere.
-Che ti prende?- mi chiede, un po' sbalordita.
-Niente, dai, mettiti dietro- le indico il sedile posteriore.
Ci vado anch'io, mi spoglio e mi metto su di lei. Ma il mio pensiero fugge via di nuovo, prima di riuscire a fermarlo.NdA: Mi spiace lasciarvi in sospeso, ma ho dovuto interrompere qui.
Grazie a tutte per leggere questa lunghissima storia :)
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L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. Paloschi
FanfictionSiria ha 22 anni ed è appena uscita da una storia difficile. Conosce per caso Alberto Paloschi e Francesco Acerbi; con loro nascerà l'amicizia e anche qualcosa di più..ma scoprirà anche cos'è l'amore?