Capitolo 49

119 3 0
                                    

Albi è felicissimo per come è andata la partita e per la sua prima tripletta; appena mi vede mi corre incontro e mi stampa un bacio, prima di mostrarmi, con un sorriso a 32 denti, il trofeo della giornata: il pallone della partita firmato dai giocatori, premio per chi mette a segno tre reti. La sua espressione soddisfatta cancella subito da me tutti i cattivi pensieri. Poi lui è così bello, ha i capelli umidi e profuma ancora dalla doccia. Appena saliamo in macchina non posso fare a meno di iniziare ad abbracciarlo e baciarlo..è ufficiale: sono innamorata persa!
-Ehi, contenta per la dedica?- mi interrompe, sempre con quel sorriso che adoro.
-Ѐ stato fantastico..e la dedica e l'intervista..tutto!- esclamo. -Cosa vuoi fare stasera?- chiedo, strusciandomi sul suo collo.
-Frena baby, andiamo a cena fuori con i miei..anche loro vogliono festeggiare.- poi mi lancia un'occhiata maliziosa. -Dopo dormi da me, ovviamente.-
Tempo un'ora e sono pronta. Ho messo un vestito rosso, che spero piacerà ad Albi; non è troppo succinto, visto che è una cena in famiglia. Sono davvero contenta che mi abbia invitata con loro. Suono sotto casa sua.
-Wow!- esclama appena scende e si avvicina per baciarmi.
-Non mi rovinare il rossetto..- lo avviso. È dello stesso colore del vestito.
-Cavoli, non vedo già l'ora che finisca questa cena!- dice baciandomi sul collo.
Io però non credo che i suoi lo molleranno tanto presto; li troviamo appena arriviamo al suo ristorante preferito, a Bergamo, gli fanno un sacco di festa, soprattutto Filippo che si impadronisce subito del pallone dell'hat trick. Anche i padroni del ristornante, che evidentemente lo conoscono, gli fanno una marea di complimenti, che lui accetta sempre con una punta di modestia. L'atmosfera è bellissima, anch'io sono trattata come parte della sua famiglia, della sua felicità, e questo mi commuove. Non so come ho fatto a pensare che dovevamo lasciarci, perché lui va al Milan. Se ci vogliamo bene, posso stare al suo fianco anche là. D'altronde il suo talento è il suo vanto, è giusto che lo sfrutti al meglio.
-State bene, insieme.- mi sorprende suo padre in un momento in cui Albi non sente.
-Grazie.- rispondo, accorgendomi di arrossire.
-Alberto ha sempre faticato molto a riprendersi dopo i vari infortuni che ha avuto e credo che questo stato di grazia per lui, sia anche merito tuo.-
-Lo spero. Ma se è rimasto un ragazzo semplice e con i piedi per terra, è merito vostro, della famiglia unita che ha. - rispondo con un sorriso.
Come previsto, la cena finisce piuttosto tardi. Salutiamo i suoi fuori dal ristornate e non appena spariscono alla nostra vista, Albi mi spinge a salire sul sedile posteriore della sua auto, parcheggiata un po' defilata, e mi si fionda letteralmente sopra, coprendomi di baci che si fanno strada fin nella scollatura, roventi.
-Albi, non vorrai davvero farlo qui..?!!-
-Lo sai da quanto tempo non lo facciamo?? Da prima della tua laurea!- esclama armeggiando con la chiusura del reggiseno.
-Ma qui fa freddo..- brontolo.
Lui di tutta risposta mette le labbra a ventosa, lasciandomi un segno rosso sul seno.
-Dai, non il succhiotto, ti prego!-
-Tanto qui posso vederlo solo io..-
-Sul serio, non riesci a resistere fino a casa tua??-
-Ѐ colpa tua, non dovevi metterti questo vestito.-
-Ti piace?-
-Sì, ma non vedo l'ora di togliertelo.-
-Mi sembrava che non ti piacessero molto i posti stretti..-
-Oh d'accordo!- sbuffa, lasciandomi andare -andiamo a casa.. ma non sognarti di dirmi "basta", chiaro? Si finisce quando lo dico io!-

-Ancora..-
Appena riesco a riprendere fiato, è questo che gli dico.
-Ancora..-
E nel frattempo non smetto di baciarlo, sulla bocca, sul collo, sul petto..
-Amore, sei davvero infuocata stasera..- sospira. -Dammi un minuto.- si stende più comodamente e io gli salgo sopra.
-Adesso sai fare anche le triplette..- gli ricordo, sensuale.
-Quelle, a letto, le sapevo già fare.- si vanta.
-Oooohhh, allora datti da fare, non hai ancora compiuto il tuo dovere.-
-Ѐ un duro lavoro ma qualcuno deve pur farlo..- commenta, fintamente affaticato.
Io rido -Eh già..- lo solletico sulla pancia, mentre con le dita traccio le linee dei suoi fasci muscolari che appaiono sulla pelle.
-Se è per il "duro", è un lavoro tuo, ma posso sempre darti una mano..-
Sobbalza appena, quando lo stuzzico dov'è più sensibile. Chiude gli occhi e si abbandona alle mie carezze. Adoro guardarlo mentre il suo piacere cresce.
-Tu mi vuoi solo per il giovane corpo..- sospira.
-Non è vero, io voglio tutto di te.- è la mia risposta.

-Perché dicevi che avremmo dovuto lasciarci, quando sarei andato a Milano?- Ѐ tornato lui sull'argomento, per primo.
-Non pensavo che ci saremmo innamorati così..o almeno, credevo che razionalmente io sarei stata in grado di resistere.-
-Impossibile resistermi..- soffia, compiaciuto.
-Oh ma sentilo, lo sborone!- lo prendo in giro. -Ѐ una cosa seria. Adesso, se dovesse finire, ci starei male davvero.-
-Pensi che io, invece, no?-
-Beh..tu saresti a Milano, in mezzo a modelle e showgirl e quant'altro..mi dimenticheresti in due giorni..per me, invece, sarebbe più difficile.-
-Tu sei anche più bella di loro. -
-Lo dici perché non lei hai ancora viste.-
-Anche se non so quello che trovo, so quello che perdo. Un pezzo del mio cuore.-
-Dici davvero?- chiedo, stupita.
-Mi mancherà Verona. Il Chievo, i ragazzi, il mister, Campedelli (il presidente) che mi ha trattato come un figlio quasi, Sartori (il DS) che mi ha voluto tantissimo e mi ha dato un sacco di fiducia fin dal primo giorno..è stato bello, qui.-
-Perché non ti tengono?-
-Eh, il Milan ha il mio cartellino e mi lascia al Chievo solo se mi comprano. Ma Campedelli non ha abbastanza soldi, evidentemente. Sartori era molto dispiaciuto, perché erano d'accordo che facessi qui tutto l'anno.-
-E ti mancherò anch'io?-
-Ogni ora! Ma non devi preoccuparti, durerà tra di noi.-
Io metto la testa sul suo petto. Ascoltare il battito del suo cuore mi rilassa. Chiudo gli occhi.

Tra dire e fare, tra miele e sale
resto a sentire i tuoi pensieri per me
che fanno rumore
e tu lasciami fare.
A me basta restare
un po' un po' di tempo a parlare insieme a te,
solo a parlare,
non voglio fare l'amore.
A me basta guardarti un po',
guardare i tuoi movimenti così lenti
che mi fai sentire che
fammi sentire che
che durerà tra te e me
e il tempo si fermerà tra te e me.
Tu dimmi che durerà tra te e me
e il tempo si fermerà tra te e me.
(Giorgia - Tra dire e fare)

L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. PaloschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora