Capitolo 94

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Mi ritrovo al parcheggio del supermercato dove avevo appuntamento con gli altri per fare la spesa insieme. Vorrei fare una cena a casa mia per festeggiare il mio compleanno che sarà domani (il 10 Maggio), ma ho il cuore a pezzi. Non pensavo che sapere la verità mi avrebbe fatto questo spaventoso effetto.
Ci sono già Giacomo, Marta, Franci e Daniela.
-Siri, allora che tipo di lasagne prendiamo??-
-Ma sei ancora con noi??- mi richiama Giacomino alla terza volta che non rispondo.
-Ah! Ehm scusate ragazzi, sì le lasagne devono essere porose così assorbono il sugo-
-Lascia perdere il sugo, cosa è successo?- mi interroga Marta.
-Ho..ho rivisto Paloschi, prima.. abbiamo parlato un po'-
-Cavolo, cosa aspettavi a dircelo??- sbotta Cesca.
-E cosa avete concluso?- si informa Giacomo.
-Che lo amo ancora, ma ormai è troppo tardi.- La conclusione mi esce ancora prima di averla elaborata. Li vedo guardarmi tutti a bocca aperta, soprattutto Dani, che era l'unica a non sapere niente, ma mi sorprende quando mi chiede -E glielo hai detto, che lo ami ancora?-
-Veramente, no-
-Ma Siri!- esclama la bionda.
-E perché sarebbe troppo tardi?- continua Daniela.
-Perché lui sta con quella Marilena-
-Te l'ha detto lui?- si inserisce Francesca.
-In effetti, no- ammetto nuovamente.
-Allora che diamine vi siete detti?? Siete proprio un disastro!!!- sento sbottare il mio amico.
-Giacomo ha ragione!- incalza Marta -Magari anche lui ti ama ancora e aspettava solo che tu glielo dicessi!-
-Non è possibile, li ho visti insieme, no? E poi mi ha detto che spera che io e Francesco saremo felici-
-Perché è più tordo di te!!!- sbuffa Franci.
-Tutto sommato, non credo che sia troppo tardi..- afferma Giacomo, porgendomi il mio telefono con aria eloquente. Sta squillando, è Alberto.
-P-pronto?- sono ancora sottosopra.
-Dove sei?-
-Perché?-
-Ti devo parlare, è urgente! Dimmi dove sei, vengo lì!-
Io lancio un'occhiata ai miei amici, mi stanno tutti facendo un cenno di spinta come a dire "avanti, diglielo!"
-..ci possiamo vedere tra mezz'ora, davanti casa mia-

Trangugio due bocconi di pasta, poi inseguo Allegri.
-Mister! Mister la prego, ho bisogno di uscire!-
-Uscire? E dove vorresti andare a poche ore dalla partita?- mi guarda storto, so che non è una partita come le altre.
-Sarò allo stadio in tempo per il riscaldamento, glielo prometto-
-Ti voglio qui mezz'ora prima del riscaldamento-
-Va bene, ma devo andare, è importante! Per favore mi dia il permesso- insisto.
-Più importante del tuo posto da titolare?-
Ci penso un attimo. -Più importante di qualsiasi altra cosa-

Sono passate un paio d'ore da quando gli ho parlato, ma ora è diverso, mi tremano le ginocchia. Me lo vedo venire in contro di corsa e il mio cuore accelera i battiti, non senza che io lo maledica per questo. Gli apro il cancello, questa volta.
-Cosa c'è di così urgente?- sono anche più sostenuta di quel che vorrei.
-Ci ho pensato fino ad adesso a quello che mi hai detto. Credo di aver capito che, alla fine, sei ancora innamorata di me. Dimmi che è così, ti prego!-
Io resto un attimo interdetta. Ma senti questo! Io devo essere ancora innamorata di lui, invece che dirmi lui cosa prova!
-Chi ti ha detto una cosa del genere?? Con chi hai parlato?- lo interrogo.
-Con nessuno!-
-Non ci credo! Te lo ha detto Fra? Chi è stato??- Se è stato Ace, lo uccido, giuro!
-Ho solo ripensato alla nostra conversazione..mi è sembrato di capire che ci fosse ancora speranza per noi due-
-Il tuo criceto perde colpi!- ribatto, perfida. -Ah no, non ha mai corso a dovere, poverino-
-Rispondi, piuttosto!- si spazientisce.
-E quella ragazza, allora?- Ora è il mio turno di fare le domande.
-Chi??-
-Non fare il finto tonto, quella Marilena con cui ti ho visto!-
-Ah quella.. lascia stare, ci ho fatto una gran figuraccia-
-In che senso?-
-Non è carino da dire per un ragazzo-
Vedo l'imbarazzo dipinto sul suo volto, ma non mi importa di infierire.
-Non ti è riuscita bene la scopata?? Rovini subito la tua reputazione da latin lover tanto decantata su Vanity Fair!- sottolineo, velenosa.
-Parla per te, che per consolazione hai pensato bene di andare a letto col mio migliore amico!-
La rabbia mi acceca -È stato bravissimo, molto più di te!- butto lì.
Alberto mi afferra per un braccio -Allora perché non stai insieme a lui, eh?!?!- ringhia a pochi centimetri dal mio volto, gli occhi fiammeggianti, puntati nei miei.
-Posso farmi chi mi pare..o puoi farlo solo tu????- Cerco di liberarmi, ma lui non molla la presa.
-Ero DISPERATO quando mi hai lasciato!-
-Io invece ero felice come una Pasqua, vero??-
-Perché sei così dannatamente orgogliosa? Non vuoi ammettere che in realtà non mi hai mai dimenticato!-
-Quello sei tu, forse!- urlo, afferrandogli le mani perché mi lasci.
-No tu! Tu! E il tuo maledetto orgoglio! Non hai mai voluto ascoltarmi! Non hai mai voluto sapere come sono andate le cose realmente!-
-Tu.mi.hai.tradita!!!- gli ricordo, divincolandomi.
-Io ti amavo e ti ho chiesto una possibilità! Tu..non hai mai voluto nemmeno dirmi che mi amavi!- continua a strattonarmi.
-Forse ho fatto bene! Anzi, senza forse!- lo smanaccio anch'io.
-Lo so lo stesso che mi ami ancora!-
-Magari ti serve un altro ceffone per farti cambiare idea!- lo minaccio.
-Guarda, anche di più se fai così!- per sicurezza però, mi blocca le mani.
-E tu mi ami ancora??- domando, incattivita.
-Te l'ho chiesto prima io!-
-Che importa!!-
-Non cedi mai, eh!?!-
-Perché dovrei??-
Lo fisso negli occhi, i suoi meravigliosi occhi castani. La sua espressione inferocita mi affascina da morire. Mi piace ancora da morire. Sostengo in pieno il suo sguardo, fulminandolo. Io mi muovo verso di lui, senza quasi sapere quello che faccio..anche lui viene verso di me..le nostre labbra si incontrano, o meglio, si scontrano. È un bacio agognato, disperato, che diventa quasi doloroso, perché non vorrei più lasciarlo andare. Mi ha rubato il fiato. E non solo quello, mi ha rubato il cuore. E non me l'ha più ridato.

Sento un sapore amaro, mi passo un dito sulle labbra e lo ritraggo con una goccia di sangue. Mi sono tagliata, dove abbiamo sbattuto i denti.
-Scusa- mi dice. Ora i suoi occhi sono diversi.
-Questo non è niente- gli faccio notare.
-Oddio è tardissimo, devo andare!- geme. Io sono ancora su un altro pianeta.
-Ti prego, posso riavere la medaglietta?- mi chiede, facendomi tornare sulla terra. -Non penso che riuscirei a giocare senza..-
Io ce l'ho ancora in tasca, la tiro fuori.
Lui me la strappa di mano e se la mette al collo prima che io possa fermarlo.
-Ti giuro che te la ridò. Tieni questo in cambio-
Mi lascia di nuovo il suo anello. Lo chiudo nel pugno, tremando.
-Per favore, guarda la partita- mi supplica, prima di andare.

L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. PaloschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora