Capitolo 100 - ULTIMO CAPITOLO

145 3 0
                                    

Alessandra è stupenda. Ha appena compiuto tre mesi e Giacomo non le toglie gli occhi di dosso un attimo. Non so come riesco a convincerlo a farmela tenere in braccio e Alberto non sta più nella pelle. -Ti prego, posso tenerla anch'io?- Non l'ho mai visto con quell'espressione. Sembra essere tornato bambino. -Devi chiedere il permesso a suo padre.- Rispondo facendo cenno a Giacomino. Poi, delicatamente gliela passo. La bimba lo guarda attentamente e poi, inaspettatamente, ride. Mi sento sciogliere quando lui curva le labbra nel suo sorriso, quello che adoro. Per un attimo il tempo si ferma e io lo vedo, però con suo figlio tra le braccia. Nostro figlio. Il campanello mi riscuote. Sono arrivati Daniela e Cyril. Solo io e Francesca sapevamo già delle scappate di Daniela a Verona. Se vogliono rendere pubblica la cosa, è una loro scelta. Sara si riprende la piccola, per allattarla, così Albi si unisce a Francesco per salutare il loro ex compagno di squadra.
-Ehi ma..tra voi due c'è del tenero?- si informa Ace, squadrando prima Cyril e poi Daniela. Inutile dire che tutti li stanno fissando.
-Beh..- fa il francese.
-Dai diglielo..- lo sprona lei.
-No, diglielo tu.-
-Cosa devo dire?-
-Allora?- insiste Paloschi.
-È solo sesso.- se ne esce Daniela, con nonchalance.
-Ah, però!- ribatte Albi.
-Beati voi!- esclama Francesco, subito ripreso dall'occhiataccia di Francesca.
-Dani, non si dicono certe cose, davanti ai bambini.- la rimprovera la cugina.
-A dir la verità, c'è qualcun altro qui che ha qualcosa da annunciare.- Isacco attira l'attenzione, introducendo Marta. La mia amica è tutta rossa, come sempre quando deve dire qualcosa in pubblico.
-Ehm, anche io e Iso andiamo a vivere insieme.-
-Che cosa??- urliamo io e Cesca, prima di correre ad abbracciarla.
È la vigilia di Natale più bella che io ricordi. Giacomo è davvero il ragazzo più felice del mondo. Prende posto a capotavola, davanti al solenne e sempiterno poster di Capitan Del Piero. Ci ha detto che è la prima cosa che ha appeso nella nuova casa che hanno preso per vivere insieme lui, Sara e la piccola. Non cambierà mai.
-Il dolce questa volta lo abbiamo fatto io e Paloschi- annuncio. -Per cui, aspettatevi di tutto.-
Ora Alberto ed io viviamo insieme, ma siamo ancora piuttosto imbranati con le faccende domestiche. Per fortuna che Caterina viene a darci una mano (e una strigliata) ogni tanto.
-Non sarà mai come il mio.- si vanta Marta. Io le faccio una linguaccia.
-Non vorrei mai passare davanti al padrone di casa, ma la torta deve tagliarla Ace.- affermo poi, ricordando la cena dell'anno passato.
-È vero!- mi fa eco Alberto.
-D'accordo.- fa lui, spostandosi il ciuffo -così vi dimostro com'è essere un vero uomo.-
Ovviamente, le battutine si sprecano.

Esco dalla casa di Giacomo e Sara con una gioia dentro, che non provavo da molto. È la vigilia di Natale e potremmo andare in Chiesa. So che c'è una Cappella, dietro Piazza Erbe, dove Thereau va spesso a pregare. Sto per proporglielo, ma lui mi anticipa.
-E così, tra di noi è solo sesso.- Cyril non mi ha mai guardata in questo modo, e io lo so, perché conosco tutte le sfaccettature dei suoi occhi. È offeso, anche se lo maschera con la sua aria vagamente divertita. E non lo era mai stato prima.
-E cosa avrei dovuto dire?- Non abbiamo mai parlato di noi, del suo passato, del nostro futuro. Ho un brivido, forse è paura.
-In effetti forse avrei dovuto parlare io.-
-E cosa avresti detto?-
-Che ti amo e che fin da subito ho capito che da te volevo tutto. Matrimonio, figli, tutto. Quando sarai pronta.-
Lui aveva già capito ogni cosa. Eccola di nuovo, è davanti a me, la porta del paradiso e questa volta è già aperta. Passo ora o mai più.
-Sono pronta.-

-Oh, nevica!-
Francesco prontamente mi copre con il suo ombrello. Arriviamo all'auto e lui mi apre cavallerescamente la portiera, per non farmi bagnare.
-Buon Natale!- esclama, una volta saliti, porgendomi una busta.
-Non avevo detto niente smancerie??- faccio notare.
-Va bene, allora passiamo subito al sesso, dai.- scherza. Io lo fulmino, ma lui mi bacia. È felice e si sente. Spero che abbia davvero dimenticato Siria. In questi mesi ho sempre avuto paura di non poterla sostituire. Perché io sono io, non lei. -Forse, però- prosegue intanto lui -dovresti sapere che in questa busta ci sono due biglietti per Parigi e il volo parte tra circa 8 ore..se vuoi farti la valigia, altrimenti andiamo senza, da veri boyscout.-
Mi sorride, facendo con la mano il gesto scout.
-A Parigi?? Ma..-
-Calma, non pensare che sia una cosa chic..non volevi fare il Capodanno con i clochard?-
Sento il cuore aprirsi. -Sììììì!- di slancio lo abbraccio.
Io sono io, non un'altra, e la sua dolcezza si è insinuata piano piano tra le crepe del mio cuore fino a chiuderle. -Lo sai che ti amo?- gli rivelo. I suoi occhi si illuminano. -Ti amo anch'io.-
-Allora, potremmo passare da te a prendere le tue cose e poi da me..- elenco, entusiasta -ma prima.....-
Lui coglie al volo il mio sguardo ammiccante. Abbassa il sedile dell'auto, baciandomi.
Ora possiamo capirci anche senza parlare.

-Andiamo a vedere la Stella!- tiro Albi per la manica, mentre corro verso Piazza Bra. Si è messo a nevicare forte.
-Ma se l'avrai vista un milione di volte!- sbuffa.
-Ogni volta è speciale..e poi adesso ci sei tu, ed è la vigilia di Natale e nevica!-
Arriviamo sotto e ogni volta mi sembra di tornare bambina, quando chiedevo a mio padre di farmi scivolare sopra i raggi. Guardo Albi, anche lui sorride, con il naso in su. Lo amo, ogni volta che sorride un po' di più.
-Siri..- Se mi guarda così, potrei dire di sì a qualsiasi cosa.
-Dimmi.-
Lui invece mi soffia un po' di neve in faccia. Mentre mi lamento, però, mi abbraccia.
-Io la mia stella l'ho trovata, sei tu. Mi vuoi sposare?-
-Occavoloemelodicicosì??- per la sorpresa, non riesco nemmeno ad articolare.
-Da un po' lo stavo pensando, ma stasera ne ho avuto la conferma..- è un po' imbarazzato, ma io sono già incantata dalla sua espressione di dolcezza. -Lo vorrei, un figlio, da te.-
-Amore sarebbe bellissimo, ma forse è un po' presto. Insomma, già siamo incasinati di nostro.- commento, un po' ridendo. -Magari per il matrimonio ci posso pensare..-
-Beh, pensaci in fretta, perché mi piaci davvero tanto!- esclama, baciandomi.
Questa frase. Ogni volta, mi fa morire. L'emozione è così densa che vorrei ringraziare Dio, per avermi mandato un dono bello come lui.
-Tutta colpa di Alessandra, è troppo bella! Dovrò ricordarmi di sgridare Giacomo e Sara..- sdrammatizzo, poi.
-È vero, però io voglio un maschio.-
-Ah sì, e perché?-
-Come, perché???? Deve giocare a calcio, assieme al figlio di Ace!-
-Non ci credo!- me la rido, di gusto, pensando a cosa direbbe Francesca all'idea che suo figlio diventasse un calciatore, lei già non ne può più di calcio!
-Se sarà un maschio, lo possiamo chiamare Carlo, come mio padre?- domando, poi.
-Certo!- esclama, estraendo da sotto il maglione la mia catenina. -Ma se sarà femmina, si chiamerà Mariarosa, come mia nonna.- afferma.
-Non sappiamo come sarà il nostro futuro, ma l'importante è che saremo insieme.- dico, dopo una riflessione.
Alberto prende la mia mano sinistra e bacia l'anello che mi ha regalato.-Sì, per sempre.-

Forse non sarei
come sono adesso,
forse non avrei
questa forza addosso,
forse non saprei
neanche fare un passo,
forse crollerei
scivolando in basso,
invece tu sei qui
e mi hai dato tutto questo,
e invece tu sei qui
mi hai rimesso al proprio posto
i più piccoli
pezzi della mia esistenza
componendoli
dando loro una coerenza.

Forse non avrei
mai trovato un posto,
forse non potrei
regalarti un gesto,
forse non saprei
neanche cosa è giusto,
forse non sarei
neanche più rimasto,
invece tu sei qui
sei arrivata per restare,
invece tu sei qui
non per prendere o lasciare,
ma per rendermi
ogni giorno un po' migliore
insegnandomi
la semplicità di amare.

Come è bello il mondo insieme a te,
mi sembra impossibile
che tutto ciò che vedo c'è
da sempre solo che
io non sapevo come fare
per guardare ciò che tu
mi fai vedere.
Come è grande il mondo insieme a te,
è come rinascere
e vedere finalmente che
rischiavo di perdere
mille miliardi e più di cose
se tu non mi avessi fatto
il dono di dividerle con me.
(Max Pezzali – Il mondo insieme a te)

L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. PaloschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora