Appena sono giù squilla il telefono, penso che sia di nuovo Sandro. Appena non c'è mamma va nel panico, invece è Giacomino.
-ehiii ciccio!- lo saluto.
-ti sento di buon umore ciccia!-
-si beh..relativamente.. non ho chiarito con Acerbi, anzi..-
-da un milanista cosa ti aspettavi?!?-
-ahah questa volta non è divertente.. perché mi hai chiamato?-
-eh senti, dovrei chiederti un favore..-
-se posso..-
-dovresti coprirmi per il weekend, tipo ho detto ai miei che andiamo al mare, io, Damiano, te e chi ti pare..-
-..e invece cosa fai???-
-beh sto con Jessica......-
-la minorenne??-
-non chiamarla così..-
-guarda che Andrea mi ha detto tutto, non è una brava ragazza quella, è meglio Sara..-
-eh si ma Sara non ci sta..-
-solo perché non te la da dopo 2 giorni, non vuol dire che tu non le piaccia..aveva solo bisogno di tempo ma ora ci tiene parecchio a te, me lo ha confidato..le hai detto che hai un'altra??-
-emmm..-
-si vabbè, cosa devo fare, pararti le spalle con tutti?? Io ti voglio bene e sono tua amica, per questo sono sincera e ti dico che stai sbagliando..vuoi divertirti? Bene, ma non prendere in giro Sara, non se lo merita.-
-lo so, me lo ha detto anche Damiano.- alzo gli occhi al cielo, da quando è diventato così 'saggio' lui?? -a proposito di Damiano..- continua Giacomo. Io stringo gli occhi, non vorrei sentire niente a proposito suo -eh..- rispondo controvoglia.
-gli dovresti parlare..-
-e perché??-
-con Marianna ha rotto da un sacco quindi il motivo per cui vi siete lasciati non esiste più..-
-e allora?-
-tu gli interessi ancora. Cmq va bene per il weekend??-
-ok però tu parla con Sara.-
-e tu con Damiano. Ciao ciccia!- mette giù..
Bene, ci mancava solo questa!!!!Mi preparo psicologicamente all'idea di rivedere Francesco..potrebbe anche essere l'ultima volta che gli parlo, sento un macigno sul cuore. Ho cercato di congelare quelli che sono i miei sentimenti per lui, ma sento che il tutto potrebbe esplodere da un momento all'altro..pensavo fosse l'inizio di un amore, invece era un castello di sabbia. Quanto odio averci visto giusto, aver intuito che se lui fosse andato a Milano lo avrei perso, ma lo stesso non ho potuto fare a meno di prendermi per lui..se solo fossi meno sentimentale! Ma è inutile, è passato il tempo in cui cercavo di essere perfetta.. sono come sono. E come non ci si può innamorare a comando, lo stesso non si può cancellare un sentimento con un colpo di spugna..ora devo affrontare Francesco e lo posso fare solo con il mio bagaglio di sentimenti, amore e dolore che fanno a pugni.
Scendo in città, l'appuntamento è in un bar vicino a casa di Francesco. Non volevo andare a casa sua, mi sarei sentita ancora più male. Arrivo lì, tesa come non mai, non riesco a ricordare se ho chiuso la macchina, come se questo fosse importante.. lui e Paloschi sono al banco e stanno parlando con il barista. Mi salutano e poi Fra viene verso di me. Chissà che cosa sta provando lui..io mi sento con il cuore in gola e le mani che mi tremano perché lo trovo bellissimo, cioè è ovvio che mi piace ancora, ma adesso ancora più di prima, ora che mi sta per dire che non è più mio. Ci sediamo ad un tavolino fuori. Mi trattengo dal tormentarmi le mani.
-come va?- esordisce.
Che brutta domanda! Mi stringo nelle spalle -così.. ma dimmi di te..- devo sputare il rospo, subito -hai davvero deciso di lasciarmi?-
-credimi, mi dispiace da morire...-
Prendo un respiro, i livelli di ossigeno nei miei polmoni devono essersi abbassati parecchio a giudicare da come mi sento..lo devo ammettere con me stessa, avevo sperato che cambiasse idea..
-però potevi anche dirmelo che era tornata la tua ex!- esclamo, incapace di trattenermi.
Lo vedo sobbalzare appena.
-scusa, lo so, dovevo dirtelo, però, non ne ho avuto il coraggio. Scusami, ti chiedo scusa dal profondo del cuore.-
Scuoto la testa, ma che me ne faccio delle sue scuse? -mi hai detto una marea di balle!- dico a denti stretti.
-non volevo prenderti in giro, quello che ti ho detto era vero e con te sono stato benissimo! Non pensavo che andasse così, non pensavo di rivederla..-
-io invece lo sapevo che sarebbe andata così, ma lo stesso ho voluto crederti, quando hai detto che volevi restare con me anche se andavi a Milano..- stringo le labbra, non è bello sentirsi come se in tutto questo, alla fine, a sbagliare fossi stata io..
- lo pensavo veramente quando te l'ho detto..-
-certo e dopo 10 giorni non lo pensavi più?!? Vuoi sapere invece cosa penso io?? -ho il veleno sulle labbra -Volevi solo portarmi a letto! Che dire? Complimenti, ce l'hai fatta! Vuoi un applauso?!?- lui sembra scontertato, ma non ho finito -però la 'ricompensa' non la voglio, lo dovresti sapere..- mi alzo e mi sfilo il braccialetto che mi ha regalato -l'ho fatto gratis, anche questo.- lo guardo negli occhi, prima di posare il gioiello sul tavolo. Repentino, lui mi blocca il polso. -non puoi pensarlo nemmeno per un attimo.-
L'aria si ferma, mentre sostengo il suo sguardo, senza battere le ciglia. Io in piedi mentre lui mi tiene per la mano, sembra un braccio di ferro. -non è una ricompensa per il tuo corpo, meno che mai! È un regalo, che mi sentivo di farti, perché volevo stare con te.-
-riprenditelo.-
-no!-
Ora si alza anche lui. Io strattono il braccio fuori dalla sua stretta.
-per come la metti giù tu, sarebbe un pegno. Sei tu che non l'hai mantenuto, quindi riprenditelo.-
-non lo voglio comunque!-
-dannazione!- afferro la sua mano anche se mi costa fatica e lui cerca di sottrarsi, ora non riesco più a guardarlo negli occhi -io mi stavo innamorando seriamente di te.- la mia voce si sta incrinando, ma devo tenere duro -almeno non darmi questa umiliazione..- sento cedere la resistenza del suo braccio a queste parole, gli ficco il braccialetto in mano e mi allontano di un paio di passi. Pesa di meno ora, quel macigno che porto. Mi sento un po' come se avessi vinto, almeno la battaglia per la mia dignità.
Sento una mano sulla spalla -ehi ciao!- è Alberto. Scambia uno sguardo con Acerbi, come per accertarsi che la nostra discussione sia terminata, poi mi guida verso il bancone -dovresti assaggiare le brioche che fa il mio amico Beppe, sono la fine del mondo!- dice accennando alla volta del barista. Mio malgrado mi viene da sorridere, ha detto proprio la prima cosa che gli è venuta in mente.
-ok, ci verrò una mattina a fare colazione, allora.- dico per assecondarlo.
-a proposito..- mi parla sottovoce approfittando del fatto che Francesco si è distratto al cellulare..-tutto bene? Sembrava che steste litigando..- io gli faccio cenno che è tutto a posto.
-allora ci vieni vero a fare il weekend? Ci ospita Giulio (Donati) in Versiglia..-
Apro la bocca per rispondere, Acerbi non sta guardando.
-perché non ci inviti il tuo migliore amico??- chiedo sottovoce.
-ah ma lui non può, non lo sai?- di nuovo quel tono come se fosse logico -va in Nazionale, il fortunello!-
Milan, Nazionale..era ovvio che non poteva stare con me, mi ripeto.
-d'accordo, ci vengo.-
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L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. Paloschi
FanfictionSiria ha 22 anni ed è appena uscita da una storia difficile. Conosce per caso Alberto Paloschi e Francesco Acerbi; con loro nascerà l'amicizia e anche qualcosa di più..ma scoprirà anche cos'è l'amore?