Capitolo 12

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Come al solito, dopo il tirocinio passo da Alberto. È di umore molto migliorato, soprattutto perché il recupero procede bene e tra qualche giorno tornerà ad allenarsi con gli altri e, tra l'altro, non deve più fare iniezioni. Il fatto che Francesco gli abbia 'rubato il posto' al Milan non lo tocca. O meglio, dice che quel posto non glielo toglierà nessuno, piuttosto, l'anno prossimo si ritroveranno a Milano e faranno scintille insieme con la maglia rossonera addosso. Lo dice con la luce negli occhi, proprio come Fra. Sono belli, questi sogni. Come il mio, quello di essere utile al prossimo come fisioterapista, che presto si avvererà. Tra l'altro, le parole di elogio di Alberto verso Francesco, in un'intervista che mi è sembrata molto genuina, gli rendono davvero onore. Albi ha parlato così bene del suo amico, che mi sarei innamorata di Francesco anche se non lo fossi già stata. ;) Ma è quando lo rivedo, che mi accorgo di quanto mi sia mancato. Si presenta direttamente all'allenamento del Chievo, per salutare i suoi ex compagni. Io lo sto aspettando. Non oso avvicinarmi, è bello anche vederlo da qui e sapere che poi arriverà anche il momento in cui i suoi occhi incontreranno i miei e saremo di nuovo solo noi due. Lo sento ora, quello che provo per lui e come un fiore, dentro di me. Posso deliziarmi a rimirare i suoi petali colorati.

–ciao- mi dice e mi da un bacio. Vorrei che bastasse il mio sorriso a trasmettergli tutto il calore che sento, mentre il mio cuore fa una capriola, quando davvero ci guardiamo negli occhi. Sento di nuovo il suo profumo. Rivedo la sua espressione dell'ultima volta, cioè di quella sera, della prima volta. Speriamo sia davvero così, che sia la prima, perché vuol dire che ce ne saranno altre. Maledizione a quel sentore, a quell'idea che il Milan lo porterà via da me. Cerco di scacciarla, come una mosca troppo insistente.
Alla fine ceniamo da Alberto, e lo sapevo, però è divertente. Noi tre siamo amici. Ho 2 amici che solo poche settimane fa non avevo e anche questo è un piccolo miracolo. Vorrei che il tempo si fermasse ad ora, a questa scena, a questo tavolo di cucina illuminato da una luce gialla. A Fra e Albi che sparano cavolate a raffica e a me che non riesco a smettere di ridere. Ignara della tempesta che si sta per abbattere sulla mia ritrovata serenità.

Un'altra settimana è già volata e io e Francesco ci siamo visti solo una volta, una sera, tirando i minuti di quel paio d'ore perché sembrassero più lunghe..è triste questo desiderio di allungare il tempo in cui siamo insieme e accorciare quello che ci divide, ma lui è stato carino come al solito, anche se un po' stanco. Al Milan sarà più dura che al Chievo, lo sappiamo, per cui dovremo fare parecchi sacrifici.
È un pomeriggio afoso come un altro quando esco dall'ospedale di Peschiera e vado verso casa di Alberto. Ormai ho preso l'abitudine di passare a salutarlo, prima di andare a casa, anche se non devo più fargli le iniezioni..si è davvero disteso con me, è un gran amicone, proprio come diceva Fra.

***

Suona il campanello proprio mentre mi accingo a far da mangiare, ormai pensavo che Siria non sarebbe venuta a salutarmi stasera, invece è lei. Uff voglia di cucinare zero, con questo caldo, ma non sia mai detto che non segua la mia dieta!
-alleluja! Pensavo non venissi più! Potevi dirmelo se avevi da fare!- la accolgo, ancora girato sui fornelli.
-..scusa..-
La sua voce atona mi stupisce. Mi volto a guardarla.
-che faccia hai! Tutto bene?- le chiedo, vedendo che è piuttosto tirata.
-non sai niente?-
-di cosa?-
-..Francesco..-
-che ha?- mi sto preoccupando.
-mi ha lasciata.-
-COMEEE???? No dai, non prendermi in giro..- forse non ho capito bene..
-invece si, mi ha chiamato mezz'ora fa..-
-e perchè?????-
Lei si accascia sul divano, sospirando.
-era quello che speravo potessi dirmi tu..lui non me l'ha voluto dire..- abbandono la pentola con il minestrone e vado a sedermi di fianco a lei.
-non stai scherzando, vero?- cerco di cogliere la sua espressione.
-certo! Pesce d'aprile!- esclama esasperata -ti pare un argomento su cui posso scherzare??-
-..si ma non ci posso credere!-
-a me lo dici?- abbassa lo sguardo, credo che stia per mettersi a piangere, devo fare qualcosa..
-ma tu non sapevi proprio niente?- mi guarda poi, un po' speranzosa, un po' dubbiosa, ha gli occhi lucidi.
-no! Assolutamente non me lo aspettavo!- ed è vero più che mai..ma che gli passa in testa a quello?? –vedrai che..che ne so? Ha un momento così e poi domani ti richiamerà dicendoti che si è sbagliato..- ci provo, non so che dire. Intanto vado a dare una rimestata al minestrone, è pronto. -ti fermi a cena, vero?- per fortuna che ci sono andato abbondante con le porzioni.
Lei si trascina fino al tavolo, dove si lascia cadere sulla sedia più vicina. –scusa il disturbo- pigola.
-figurati, sai che non mi piace granché mangiare da solo- verso il minestrone in due piatti. Di secondo bresaola, immancabile. Poi dovrei avere anche del gelato in freezer, se non sbaglio lei ne va matta.
-ehi guarda che non è mica avvelenato!- le richiamo perché Siria continua a rimestare il cucchiaio più che a mangiare.
-oh scusa, si si mi fido eh! E' che stavo pensando..-
-dai ma che ti ha detto Fra?-
-che..che gli dispiace ma non possiamo più stare insieme..- caccia fuori le parole con fatica ma forse parlarne le può far bene -io ho provato a chiedergli che cosa è successo ma non ha voluto dire niente..-
Resto un attimo meditabondo, così lei continua -solo che non posso crederci..non posso credere che mi abbia preso in giro così!- stringe i pugni con rabbia.
-ci sarà di sicuro una spiegazione..lui non farebbe mai..-
-smettila di dirmi cosa farebbe o non farebbe! Te lo dicevo che dovevo giudicarlo per come si comporta con me e non con te!!-
-si ma..-
Mi interrompe, parlando a mezza voce. -..mi ha lasciata dopo che mi ha portata a letto..era questo che voleva, e io che avevo pensato che fosse diverso..- di nuovo la voce le si spezza e mi sembra vicina al pianto..aiuto!

L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. PaloschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora