Capitolo 7

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Un paio di giorni dopo Francesco passa a prendermi per andare da Alberto.
-sarebbe questa la 'bagnarola' di cui parlava Paloschi?- chiedo ironica, indicando la sua Audi A3 nera.
-è la vecchia auto di mio padre- risponde facendo spallucce -non può competere con la sua; solo che non riesco a separarmene.-
-è giusto così- rispondo comprensiva.
Arriviamo a Peschiera, dove Alberto ha affittato un appartamentino.
-io pensavo che voi due abitaste insieme..- commento.
-no, non ci conoscevamo prima di arrivare a Verona e poi lui sta vicino al campo di allenamento perché è di una pigrizia incredibile, spesso viene anche sua mamma a fargli i lavori domestici..- ridacchia -no la verità è che la sua famiglia viene spesso da lui, sono molto legati.-
-e la tua famiglia?-
-beh si mia madre viene a trovarmi e anche mio fratello e mia sorella, ma loro sono più giovani, vanno ancora a scuola e quindi stanno a Milano. Io mi so arrangiare.- dice con una certa soddisfazione.
Intanto arriviamo da Alberto. Sta in una palazzina in collina e due passi dal centro di Peschiera, un posto incantevole, considerato quanto io adori il lago.
Saliamo e lo troviamo di pessimo umore, anche se il bollettino medico sul suo infortunio non è così grave, ha uno stiramento e non potrà giocare per un mesetto.
-uff che sfiga..- si lamenta, afflosciato sul divano; io ne approfitto per dare un'occhiata in giro, la finestra del salotto ha una vista lago davvero incantevole.
-dai Albi, pensa che ti sei fatto male adesso, quando puoi benissimo recuperare in tranquillità. Se fosse successo durante il campionato, sarebbe stato molto peggio!- intanto Francesco lo consola.
-si però..così partirò in ritardo rispetto agli altri e non sarò titolare..-
-non è detto!- dico io. Lui mi guarda per un attimo e poi torna a fare una smorfia.
-mi tocca stare qui a casa a morire di caldo a fare gli esercizi da solo perché Giorgio (Gasparini, il fisioterapista) viene solo una volta a settimana a vedere come va e in più devo fare quelle cavolo di iniezioni..sai quanto le odio vero?!?!-
Francesco si siede sul divano, di fianco ad Alberto. Sembra proprio che stia consolando il suo fratellino.
-dai e che sarà mai un mese?- dice dolcemente.
-dove le fai le iniezioni?- chiede poi.
-vado da un'infermiera del centro sportivo ma è una tortura..guarda mi ha lasciato pure gli ematomi!- si abbassa il pantaloncino da una parte del fianco, mostrando i segni bluastri sul gluteo.
-cavolo!- commento.
Lui si ricompone imbarazzato come se si fosse ricordato solo ora che anch'io lo sto guardando.
-no no scusa, fammi vedere! Le so fare meglio io le punture di così! Mi ha insegnato mia mamma che è infermiera e tutti mi dicono che ho la mano molto dolce..-
Mi avvicino e osservo meglio -qui è stata bucata la fascia, per quello ti fa male. Anche il punto è sbagliato.-
-ma ne devo fare un sacco, è ovvio che ogni tanto si cambia zona-
-si però io le farei meglio di così. Se ti fidi.- dico incoraggiante.
-dai lasciala provare- mi fa eco Francesco.
-e vabbè, tanto peggio di così..- Alberto alza gli occhi al cielo.
-grazie per la fiducia!- rido.
Quasi mi lancia siringa, cotone e fiala, come se lo pungessero solo nel tenerli in mano. Preparo le cose con cura, poi mi avvicino a lui che si stende sul divano con il pantaloncino abbassato con l'aria di dover subire un'atrocità. -dai non fare il bambino, alzati, che è più comodo in piedi. Se vuoi Fra ti tiene la mano.- strizzo l'occhio ad Acerbi che diligentemente porge la mano ad Alberto.
-simpatici..ma che fai? Tocchi??-
-eh si, devo sentire dove bucare..-
-posso diventare geloso..- Fra mi strizza l'occhiolino di rimando.
-si si, secondo me ne approfitta del mio giovane corpo..- insiste Albi.
-fatto!-
-come fatto? Non ho sentito niente!!-
-appunto, che ti dicevo?- gli mostro la siringa vuota e lui la fissa attonito. -Vedrai che non ti verrà l'ematoma.-
-grande! Oh ti prego, fammele sempre tu le punture!-
-probabilmente sei tu che stai rigido di solito, stavolta c'era Fra a distrarti..- commento, ma lui mi fissa ancora con quell'espressione da bambino impaurito.
-va bene ho capito. Sei fortunato perché in questo mese ho il tirocinio all'ospedale di Peschiera e posso passare di qui..-
-evvai!- mi stringe le mani addirittura.

E così ora passo tutti i giorni a fare l'iniezione a Paloschi. Se ho tirocinio al mattino ci vado presto, ma se ce l'ho al pomeriggio preferisco passare da lui prima di cena, così mi faccio anche un giro sul lungo lago nell'ora che preferisco. La diffidenza di Alberto nei miei confronti si è sciolta come neve al sole e, come diceva Francesco, ora mi tratta come se fossi sua amica da mesi.
Anche stasera suono il campanello -ehi ciao!- mi saluta dal videocitofono -tu intanto sali che devo farmi una doccia al volo!-
È schizzato via a una tale velocità che non ha nemmeno riagganciato il citofono.
Entro da lui e da brava glielo rimetto a posto. Chissà che era tutta quella fretta se fino a un minuto prima ha giocato con la play, come dimostrano i videogiochi sparsi sul tappeto. Mi metto a curiosare e sono tutti giochi di calcio, come immaginavo. Ma tra quelli scaricati c'è anche qualche spara-tutto, auto e con mia grande sorpresa, il Just Dance 3! Beh neanche a dirlo che mi metto a provarlo! XD
Un paio di canzoni dopo, suona il campanello. Fra diceva che ci saremmo visti dopo cena ma potrebbe anche essere lui.. -apri tuuuuuu!- mi urla Alberto dal bagno..ma quanto ci mette??-
-si?-
-Albi siamo noi- la voce di mamma si riconosce sempre, è la sua famiglia al completo: mamma, papà e fratellino. Ottimooooo, ora che faccio?

L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. PaloschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora