Capitolo 84

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Non credo ai miei occhi, quello è Ace con Denise! Ma dico, è impazzito o cosa?!?!
Prima ancora di rendermene conto, lo sto seguendo al parcheggio. Si ferma davanti all'auto di lei, parlottano, poi si salutano con un bacio veloce sulle labbra. Ma cosa diavolo sta succedendo?? E Siria??
Non posso resistere, glielo devo chiedere. Certo lui avrebbe tutte le ragioni per sputarmi in un occhio, ma..lo blocco prima di entrare negli spogliatoi, lasciando che gli altri scivolino avanti.
-Cosa succede?- gli chiedo.
-Di che parli?- fa lui, freddo.
-Ti ho visto con Denise. Pensavo che tu stessi con Siria.- Mando giù, mi sa che lui invece mi manda a fanculo.
-Non sarebbero affari tuoi, ma Denise è incinta. Non posso fare finta di niente.- Poi mi lascia lì e va avanti. Vinco la mia pietrificazione per corrergli dietro.
-Ma sei sicuro che, sì insomma, che sia veramente tuo?-
-Se lei non pensasse che fosse mio, non sarebbe venuta da me, ma sarebbe andata da quell'altro.-
Non è detto, penso, ma non glielo dico.
-Fra, io sono stato un coglione con te.-
-Sì infatti. Ma anche se non siamo più amici, tieniti le confidenze per te.- Mi liquida.
Non ci penso nemmeno a dirlo a qualcuno.
Ma Siria lo saprà? E come l'avrà presa?
Per tutto il giorno non riesco a pensare ad altro. Devo andare da lei, devo parlarle, assolutamente. Ho così tante cose da dirle, sono tutte qui nella mia testa e mi sembra di scoppiare.

Lo so di aver sbagliato
E so cosa dirai.
Lo so di aver sbagliato, e sono qui.
Ma chi non sbaglia mai?
Lo so di aver tradito
Ma tradire poi cos'è?
Ho una frase sopra un muro
Quando l'ho scritta non lo so.
Posso resistere a tutto
Ma alle tentazioni no
Ma chiamerai il mio nome
Lo so che lo farai.
Non c'è nessun altro al mondo
Così vicino a te
Che è così uguale a me.
E un'altra possibilità
Io la voglio
Non posso farne a meno del tuo amore, impazzirei!
(Io confesso - La cruz)

Vado a casa sua ma suono invano al campanello. Inutile dire che sono più frustrato di una belva in gabbia.
-Ehi ragazzo, cerchi qualcuno??-
-Sì..ehm, le ragazze dell'appartamento al secondo piano..sa se sono in casa?-
-Ah Francesca e Siria! No, mia cugina e la sua amica sono uscite a festeggiare perché hanno passato il concorso. Penso che faranno tardi. Vuoi che lasci un messaggio??-
-Oh, no non importa..anzi sì, se mi fa salire glielo lascio io, davanti alla porta.-
Sono così deluso di non averla trovata che prenderei a pugni la porta, me stesso e tutto quello che mi capita a tiro, anche se ovviamente mi fa piacere che Siria abbia trovato lavoro qui a Milano, vuol dire che non se ne andrà. Ho ancora uno straccio di speranza.
Quando torno a casa trovo Nicole ad aspettarmi. –Amore, ma che fine avevi fatto??- mi salta addosso, come al solito.
L'ho completamente ignorata per tutto il giorno.
-Ero..in giro..-
-In giro?? Ma se ti ho detto che avevamo l'intervista per Vanity Fair!! Un'occasione così non ti ricapita, l'ho dovuta fare da sola, ma non ti preoccupare tesoro, ho risaltato tutte le tue doti..-
mi fa l'occhiolino e mi accarezza maliziosa.
Ma certo, ha mantenuto la promessa: la fama, i giornali, il gossip, i fotografi sempre appresso quando siamo insieme e, naturalmente, il sesso, sempre e comunque. A parte quello, mi sono già rotto; mi si è incollata come una sanguisuga. Per non parlare di quante me ne ha dette mia madre..non l'ho mai sentita così incazzata da dirmi che mi sono bevuto il cervello! Beh, chissà, probabilmente ha ragione..
Stringo nella tasca il bigliettino che volevo lasciare a Siria 'Ti amo ancora'. Certo le scrivo così e poi mi scopo tutte le sere un'altra? Mi avrebbe ucciso. Sento quella morsa familiare al petto.
Saliamo in casa e Nicole continua a blaterarmi nelle orecchie..-Bla bla bla.. e poi le foto che mi hanno fatto sono stupende, le vuoi vedere?? Peccato che non ci fossi anche tu, sarebbe stato tremendamente sexy..-
Io ci butto un occhio distrattamente.
-Comunque ho tenuto addosso il completino che mi hanno regalato, non trovi che sia eccitante??-
Mi volto e lei è già in intimo. Le risalta le forme giunoniche. Nicole è bella, sì, ma non è dolce come lei, Siria era così profonda, così vera.. se penso a lei, torna a galla la disperazione e io sto tentando di annegarla. Abbraccio Nicole, assecondando la mia pulsione fisica.
-Andiamo a vederlo meglio di sopra.- le dico.

Sfinirsi con Nicole, lo aiuta a non pensare. Infatti, Alberto si addormenta quasi subito, ma sogna di nuovo quella maledetta porta. Era da un po' che non lo faceva. Questa volta però, c'è qualcosa di diverso, questa volta, con sua enorme sorpresa, la porta si apre. E dietro, come si aspettava, c'è lei. Siria. Finalmente può vederla, è bella, come un angelo. Sorride come sorrideva quando era felice, come sorrideva quando era con lui, come faceva solo per lui. Gli tende le braccia.. Paloschi spera solo di non essere morto, perché quello potrebbe essere benissimo il paradiso. Si tuffa in quell'abbraccio, vorrebbe restarci per sempre. Ma qualcosa cambia, la stretta diventa strana, sembra..sì sembra un serpente che gli avvolge le spire intorno. Albi se ne accorge quando è troppo tardi ed è già circondato, ma non è un serpente, sono corde..strane corde, fatte di.. capelli! sono i capelli biondi di Nicole! Se la vede davanti con quegli occhi azzurri e un sorriso perfido.. ormai è troppo tardi, si divincola ma non riesce più a liberarsi..il panico sale sempre di più..
Il ragazzo si sveglia, madido di sudore. Gli strascichi dell'incubo spariscono poco a poco, finché sente calmarsi i battiti cardiaci. Quel sogno ha espresso i suoi veri sentimenti, ben più di quanto se ne fosse reso conto. Si guarda intorno ma Nicole non c'è. Si ributta sul letto, magari se n'è andata! Si crogiola qualche minuto in quel pensiero, ma poi la realtà torna come un'ombra su di lui, Siria se n'è andata, Nicole invece è solo momentaneamente assente. Ma dove cavolo è finita all'una di notte? Quella fa il bello e il cattivo tempo. Scende le scale, gli sembra di sentirla parlare al piano di sotto. Si avvicina con circospezione alla porta della cucina da dove proviene la voce, non sa perché, visto che è casa sua. Ma la curiosità è troppo forte. Attento a non fare alcun rumore appoggia l'orecchio alla porta..e quello che sente, lo lascia senza fiato.

Saliamo le scale in punta di piedi per non far risuonare i tacchi, ma Cesca inciampa e mi spinge addosso a Marta, facendo un gran baccano. -Shhhh!! Sono le 3 del mattino!- sibila rabbiosamente quella, ma noi scoppiamo a ridere, soffocandoci nel tentativo di fare silenzio.
-Siete due casi persi voi due..- sorride la bionda.
-Dai Ma! Non sai quanto ci sei mancata!- esclamo.
-È vero!- mi fa eco Cesca -Dormi con me stasera??-
-Eh no, la voglio io!- protesto.
-Calma ragazze! Perché non dormiamo tutte insieme?-
È stata una serata davvero bella, ci siamo scatenate in disco come ai vecchi tempi, sono riuscita a non pensare né a Francesco né ad Alberto, miracolosamente.
-Hei, cos'è quello?- indica Francesca, davanti alla porta.
Lo prendo in mano: sono una rosa bianca e una rossa. C'era un biglietto, ma a quanto pare è stato strappato, perché è rimasto solo un filo.
-Di chi sarà?- chiede la bionda.
-Per chi sarà?- Franci mi guarda. Io alzo le spalle.
Una rosa bianca e una rossa. 'Stiamo insieme da 43 giorni' Una lama di nostalgia e rimpianto mi attraversa. -Non lo so, ci penseremo domani.- dico, ma so già che sarà impossibile tenere Alberto fuori dai miei pensieri, stanotte.

L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. PaloschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora