Capitolo 65

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Continuo a ripensare a ieri pomeriggio, a quello che mi ha detto Albi, anche se sarebbe stato meglio che non ci avesse interrotti la telefonata, spero di potermi fidare di lui. Lo spero davvero. Ora sto andando da Sara, certo che ci mancava solo questa! Lei e Giacomo stanno insieme da Capodanno, hanno proprio fatto in fretta! Appena mi vede mi butta le braccia al collo e ricomincia a piangere.
-Dai, adesso tranquillizzati un attimo e raccontami tutto. Sicura che sia Giacomo il responsabile?- cerco di tagliare la testa al toro.
-Sì, sicurissima- dice lei, con un filo di voce. -Non so come la prenderà, ho tanta paura che voglia lasciarmi-
Ci penso su un attimo -Io non penso che lo farebbe. E poi i suoi sarebbero felicissimi di diventare nonni- li conosco, sono davvero adorabili.
-Dici?- fa lei, guardandomi speranzosa, con i suoi occhioni azzurri enormi.
-Sì! Ma ora, pensiamo a te, per avere la conferma della gravidanza devi fare il test all'ospedale. Andiamo?-
Dopo il prelievo, l'infermiera ci dice che il risultato sarà pronto in un'ora. Mi sembra l'ora più lunga della storia. Penso a quando toccherà a me, oddio, no, meglio non pensarci. Intanto tengo la mano a Sara.
-Perché hai voluto che venissi io? Io penso che avrei voluto mia mamma.-
-Perché non Alberto?-
-Beh..- in quel momento ho un flash, io, Albi, un figlio. Di nuovo scaccio l'idea, non adesso! -Penso a una donna che ci è già passata, insomma può capire di più- rido.
Lei alza le spalle -Tu sapevi tutto della mia storia con Giacomo.. e, a proposito, grazie per avermi aperto gli occhi su Damiano-
-Non ho fatto niente, direi che qui tutta l'opera è del buon vecchio Giacomino- ammicco, riuscendo a farla ridere.
Arriva il momento di ritirare la busta.
-Aprila tu, io non ci riesco- mi sussurra.
-Ok- cavolo, che emozione -Dunque..-
-Allora?-
-Sei incinta!-
-ODDIO!!-
Scoppia di nuovo in lacrime.
-Beh, ma, contenta??-
-Si insomma, non lo so- ammette.
Ora la seconda parte: Giacomo.
Le passo il telefono. -Lo chiami?-
-No no, fallo tu-
-Ma dai, non posso!-
Compongo il numero, poi glielo passo.
-Emm, amore, ciao, sono io..emm..no non ce la faccio..-
Mi ripassa il telefono.
-Emm Giacomo? Ciao, sono Siria. Sara ha una cosa da dirti-
Lei fa cenno di no, riprendendo i singhiozzi.
-Ma è un po' scossa..-
-Cosa è successo? Sta male? Dimmelo, devi dirmelo eh!-
-Ehi tranquillo-
-Cosa c'è? C'entra Damiano? Se si è rifatto vivo questa è la volta che mi incazzo sul serio!-
-No, guarda, qui hai fatto tutto tu!- sorrido.
-Cos'è mi prendi in giro??-
-Senti dai, facciamo che ci vediamo tra 10 minuti a casa di Sara?-
Finché aspettiamo Giacomo, faccio una camomilla, mi sa che ne abbiamo bisogno tutti!
Lui arriva come una furia, appena vede Sara seduta sulla sedia con il fazzoletto in mano, corre da lei, ignorandomi.
-Amore cosa c'è? Dimmelo, dai- le accarezza i capelli biondi. Lei lo guarda con due occhi enormi. -Insomma..io..tu..noi..- poi tira su col naso e si mette composta.
-Giacomo, siediti- gli ordina.
Io gli passo la sedia.
-Sono incinta, di te- gli dice, tutto d'un fiato.
-Cos..COSAAAAA?? Amore, dici davvero?- finalmente lui guarda verso di me, come se dovessi tirare fuori un cartellone con su scritto 'pesce d'Aprile!' io invece gli sorrido incoraggiante e gli passo il foglio delle analisi.
Poi lo sento singhiozzare. Non credo alle mie orecchie -Cioè io..diventerò papà..oh santo cielo- si butta ad abbracciare Sara e poi inizia a baciarla.
-Io vado a fare un giro, ok?- urlo. Non credo che loro mi abbiano sentito.

-Allenamento bello tosto oggi, eh?- sono in un pub con Ace a bere rigorosamente un aperitivo, ci serve qualcosa per tirarci su.
-Già, e poi per cosa? Per giocare una partita al mese?- ribatte lui, cinico. Anzi, disfattista.
-Dobbiamo continuare a crederci, Fra, mai mollare, ricordi?-
Lui annuisce, buttando giù l'ultimo sorso.
-Senti ma, la conosci quella laggiù? Ti sta facendo una scansione 3D-
Mi giro un attimo e mi sento gelare, è Nicole. Mi fa un sorrisetto e con l'indice della mano mi fa cenno di avvicinarmi.
Mi giro di nuovo verso il mio amico.
-Ci vai?- mi fa.
-La conosco-
-E' una tua amica?-
-No, diciamo, conoscente- ostento una certa indifferenza.
-A me sembra una zoccola- commenta lui, acidamente.
Io sto finendo di bere il drink, ma mi viene da ridere sentendo il tono di Fra. Quasi mi soffoco.
Lui ridacchia a sua volta, dandomi decise pacche sulla schiena.
-Tutta invidia- lo canzono, poi, andando verso di lei.
Sono arrabbiato con me stesso per quello che è successo l'altra volta, ma quella ragazza ha un preoccupante potere su di me, inutile negarlo.
-Ciao, non ti sei più fatto sentire- mi dice, con aria dispiaciuta.
-Andiamo fuori, dobbiamo parlare-
Appena svoltiamo l'angolo del bar, lei mi salta addosso.
-No, no senti, contieniti, ok?- la respingo.
-Perché? Lei non c'è stasera-
-Lei c'è sempre! È la mia ragazza e la amo, te l'ho detto in tutti i modi. Non c'è posto per un'altra-
Le si riempiono gli occhi di lacrime.
-Ma l'altra volta..-
-Ѐ stato un errore e anche la volta precedente. Dammi la collana e basta, Nicole. Finiamola con questa storia!-
-E cosa pensi che la tua ragazza direbbe, se venisse a sapere di questo tuo piccolo errore??-

L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. PaloschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora