Capitolo 31

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Dopo altri 10 minuti di quello strazio, faccio qualche passo per cercare di calmarmi e arrivo fino all'angolo della strada. Forse Albi pensava che me ne stessi per andare veramente perché lo vedo venirmi incontro.
-oh, finalmente ti sei ricordato della mia esistenza!!!-
-dai scusa, sono stato trattenuto dalle fan..-
Alzo gli occhi al cielo -dalle fan o dalle loro paia di cosce??-
-sei la solita gelosona, lo sai che mi piaci solo tu..-
Si avvicina come per darmi un bacio, ma io mi scanso.
-questa uscita te la potevi anche risparmiare, dongiovanni da strapazzo..-
Lo seguo fino alla sua macchina, ancora con il muso lungo.
-dai non fare così! Anch'io sono contento di vederti, sai??-
-io lo ero prima di vedere le mutandine di Paloschina-capo!-
-uff, mica è colpa mia!-
Incrocio le braccia e me ne sto in silenzio.
-dov'è allora 'sto pareo party?- dice lui.
-Bastioni, Campo Marzio.-
Arriviamo in 10 minuti.
-hai intenzione di tenermi il broncio per tutta la sera??- chiede esasperato.
-mmm..senti anche tu questo profumino?- mi avvicino alla bancarella dei panzerotti e chi ci trovo? Giacomo!
-beh era logico che tu fossi qui!!- lo saluto.
-perché tu dove sei??-
Non faccio in tempo a ribattere che con mia grande sorpresa dietro di lui vedo Sara. Ottimo!
-oh ciao Siri! Quanto tempo!- lei mi abbraccia e poi saluta anche Alberto, che ha pensato bene di tallonarmi. Mangiamo un panzerotto e beviamo una birra tutti insieme ed io inizio a rilassarmi. Però ho ancora voglia di fare la sostenuta con Albi. La musica comincia ad alzarsi, quindi ci trasferiamo in pista che è appunto stata trasformata in spiaggia, io indosso il pareo sopra gli shorts e vado a ballare con Marta e Franci che nel frattempo sono arrivate. Paloschi mi tiene d'occhio a due passi di distanza e lo stesso faccio io con lui, senza darlo troppo a vedere. Se lui si avvicina però, lo ignoro. Questo gioco mi sta piacendo e forse anche a lui non dispiace, visto che la cosa non lo fa demordere, anzi mi sta intorno come un cane da punta, complice anche questa musica incalzante. In men che non si dica la temperatura sale di parecchio. Io mi prendo una bottiglietta d'acqua e mentre sto bevendo Albi mi spinge, facendomi bagnare. Quello che resta finisce addosso a lui, poco male, visto il caldo che fa. Subito dopo, si sbottona la camicia, lasciando intravedere la pelle imperlata di sudore. Lo ammetto, mi sta facendo impazzire, ma non voglio ancora dargliela vinta. Mi avvicino maliziosa a pochi centimetri da lui e gli rubo la bottiglia di birra che ha in mano. Mi metto a bere, a canna, è un po' amara, un po' salata, come il sudore, come me, ora. Alberto mi afferra per i fianchi e fa aderire il suo corpo al mio. Le nostre fronti si toccano e posso sentire l'elettricità nell'aria. Lo voglio, tantissimo. Intanto, grossi goccioloni di pioggia cominciano a martellare intorno a noi, si avverte prima il rumore e poi il pizzicore delle gocce fredde sulla pelle calda. Tutti camminano svelti verso l'uscita, perché non c'è nemmeno un tendone sotto cui ripararsi, sembra un gran vespaio. Noi ci guardiamo ancora indecisi, finché l'acquazzone non aumenta di intensità..allora, senza dire nulla, Albi mi prende per mano.
Corriamo sotto la pioggia battente, ignorando la paglia secca e il fango che si sta bagnando e che si infila tra le dita dei piedi scoperte tra i sandali, sento solo la mano calda di Alberto che mi tira e le gocce gelide che scendono lungo la schiena. Ci fiondiamo in macchina e iniziamo a ridere, siamo entrambi bagnati fradici e si sente l'odore intenso della pioggia improvvisa. Lui si toglie la camicia e cerca di asciugarsi, scoprendo il suo fisico perfetto e il fiato mi si fa corto. Il richiamo della sua pelle è forte, quasi come prima, sulla pista di sabbia, con l'afa asfissiante. Lui mi passa la camicia a mo' di asciugamano ma tutto resta umido e in aggiunta con il suo profumo come una traccia appena percettibile..la distanza tra di noi si è fatta labile.. forse è stata la birra..forse è stato il sudore..forse è stata la pioggia.. il punto è che quando inizia un amore le barriere diventano liquide.
-sono contenta che tu sia venuto alla festa stasera..mi sei mancato..- confesso.
-..ma se non hai fatto che tiratela e poi ti sei fatta anche sentire pochissimo finché ero in ritiro!
-..avevo bisogno di riordinare un po' i pensieri, tra le altre cose- non so perché ma per un flash mi viene in mente Francesco. Involontariamente rabbrividisco.
-freddo?-
-solo un po'- mi strofino le spalle per far andar via la pelle d'oca. Il mio top è fradicio e la sua camicia bagnata non aiuta più di tanto. Lui sembra intuire e accende l'aria calda. Vorrei che mi scaldasse lui, mi accorgo di pensare.
Alberto fa per mettere in moto ma poi ci ripensa.
-e ti sei schiarita le idee?- mi chiede.
-..un po' di più..sì..-
Il suo sguardo interrogativo, accende la mia speranza..gli importa di me.
Lo bacio direttamente, senza darmi il tempo di pensare a qualcos'altro da dire, non l'ho mai desiderato tanto come stasera, come prima, in mezzo alla gente e alla musica a tutto volume.. chissà se anche lui ha bisogno di toccarmi quanto io ne ho di lui..
Sembra di sì, perché risponde al mio bacio, così bene che mi sento sciogliere.
-che cosa hai deciso?-
Di buttarmi. Nel vuoto e senza paracadute.
-..è ancora valido l'invito a dormire da te..?-
Il suo sbuffo è tra l'incredulo e il sollevato. Distoglie lo sguardo fingendo di pensarci. -non lo so, avevo appuntamento con un paio di Paloschine..-
-..tanto non sono gelosa..- alzo le spalle.
-sì, certo..ho visto prima!- poi mi bacia a fior di labbra con un mezzo sorriso. -posso essere tutto per te..ma se vuoi venire da me ti avviso che non mi basterà una volta..e forse neanche due..-
-per questo ho aspettato che ti rimettessi in forma- ammicco, stando al gioco.
E lui, con un ultimo sorriso malizioso, accende l'auto e parte sgommando.

L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. PaloschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora