Capitolo 20

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La domenica successiva c'è già la prima partita del campionato, contro il Bologna; Alberto parte dall'inizio e già questo so che lo renderà parecchio felice, anche se per rompere un po' gli ho appena mandato questo bel messaggio: "Sei titolare: che evento! Ti prego non far nevicare domani, che siamo ancora ad agosto!!" la sua risposta è stata solo una linguaccia ma credo che si voglia concentrare. Vabbè giusto per curiosità guardo un po' di partita, ma mi sembra che lui non stia brillando molto, purtroppo. Infatti poco dopo l'inizio della ripresa viene sostituito. Pazienza, si vede che non era ancora in forma..l'importante è che abbiamo vinto lo stesso! ☺
Verso mezzanotte si fa vivo al telefono.
-ehi, allora, contento di aver giocato?-
-si, per quello sì, ma per il resto è uno schifo..- ha il tono sotto i tacchi.
-che c'è?- gli chiedo, con una nota di apprensione.
-mi sa che mi sono fatto male di nuovo..-
-no dai, che hai fatto?-
-mi sono slogato la caviglia..-
-oh, povero! Fa molto male? Era successo anche a me anni fa e ho patito parecchio..-
-beh si un po'..ma non è quello il problema..è che ora non potrò giocare..-
-dai, magari non è così grave..con un po' di fisioterapia..-
-mi sa che ho bisogno di un Santo perché la sfiga sembra avermi preso in simpatia..-
-la sfiga non c'entra, sei tu che sei un caso a parte..dai scherzo!!-
-tu si che sai come risollevarmi il morale!!- esclama, irritato.
-sto cercando di sdrammatizzare! Come sei tragico! Hai messo il ghiaccio??-
-secondo te non l'ho messo??-
-oh mamma, sei proprio intrattabile! Dai domani ti faranno fare gli accertamenti..-
-questo lo so! Però vado a Milano..-
-se sai già tutto perché mi hai chiamata??-
-perché mi consolassi un po'! Ma mi sa che ho sbagliato persona..-
-forse dovevi chiamare la tua amica Anna..- azzardo.
-spiritosa, davvero! Anzi adesso lo faccio..-
-come sei permaloso! Dai il bimbo ha bisogno delle coccole, se vuoi ti canto la ninna nanna, ne conosco una bellissima..-
-no grazie..-
-dai sul serio, ora rilassati un po'..hai bisogno di qualcosa? Se vuoi domattina passo di lì..-
-domani vado a Milano..ti va di accompagnarmi?-
-umm ho tirocinio al pomeriggio..-
-vieni solo la mattina!-
-ok! Però ora dormi, d'accordo? Altrimenti mi chiami che ti canto la ninna nanna..-
-per carità! Buonanotte!-
Però è tenero, sembrava un po' un bambino..non potevo dirgli di no.
La mattina seguente vado da lui di buon ora, a Milano ci porta suo padre. Devo dire che l'umore di Albi non è molto diverso da ieri sera. Non posso troppo biasimarlo, ha la caviglia davvero gonfia, anche se non ho provato minimamente a metterci le mani. Però gli ho promesso che dovesse fare ancora iniezioni, gliele farò io. Di ringraziamento mi sono presa una sua occhiata torva.
Una volta arrivati al centro diagnostico si inizia: ecografia, risonanza e non so cos'altro. Ma a prima vista non sembrerebbe esserci nulla di grave, per fortuna. Poi andiamo a Milanello, perché del programma di terapia ci pensa il Milan, da quanto ho capito. Appena sento la nostra destinazione mi viene in mente che di sicuro ci sarà Acerbi. Non ero preparata a vederlo e mi sento un po' stupida per non averci pensato. Detto, fatto. Quando arriviamo Francesco è già lì, appena finito l'allenamento del mattino e vederlo mi fa ancora effetto, ma non voglio assolutamente palesarlo.
-ehi ciao Albi! Ma come hai fatto a romperti di nuovo?? Amico, mi sa che sei da buttare, ormai..- di consolazione gli dà una pacca sulla spalla.
-oh come simpatia sareste stati una coppia perfetta tu e lei!!- Alberto fa cenno a me. Grazie per essere tornato sull'argomento!!
-no, io non ho detto che sei da buttare..l'ho solo pensato..- gli sorrido mentre lo fulmino con lo sguardo.
Intanto Alberto viene chiamato per la visita e suo padre lo aiuta a camminare, così io resto da sola con Francesco. Fantastico.
-come ti va?- esordisce.
-bene, e tu?- rispondo freddamente.
-c'è ancora parecchio da lavorare..-
-ti sei tagliato i capelli..- noto, tanto per dire qualcosa.
-..si, ormai non ci vedevo più..non vedere la palla poteva essere un problema- scherza.
- forse non sono solo in campo le cose che hai perso di vista..- sono più tagliente di quel che vorrei.
- ooh..e tu ti sei data alle frecciatine pesanti?-
-solo con chi se lo merita..-
-scusate ragazzi, ho interrotto qualcosa??- il suo procuratore, Andrea, fa capolino.
-..no, anzi hai probabilmente evitato che si incendiasse Milanello..- scherza di nuovo Francesco.
-ragazzi, mi dispiace che vi siate lasciati, ma non prendetevela con me..- sorride. -ciao Siria.- mi allunga la mano per salutarmi.
-tecnicamente non saresti esente da responsabilità, visto che l'hai portato tu qui, no??- gli dico.
-ma sei perdonato, perché ti ricordi ancora come mi chiamo..- concludo poi.
-fiuu, salvo per un pelo..- ride -io sto andando a Roma per impegni, ti volevo salutare..- si rivolge a Francesco. Finché parlano, Alberto e suo papà escono dallo studio dei medici. La sua espressione è visibilmente sollevata.
-in due settimane dovrei essere di nuovo a posto..massimo tre..-
-ottimo!- gli dico -dai che ti dicevo? Fai presto a demoralizzarti tu!-
-ah e niente iniezioni!!- esclama, sorridente.
-ma no! E io che volevo tenermi in allenamento!-
-mi hai scambiato per una cavia??-
-va bene l'hai voluto tu, ti stordirò con la ninna nanna!-
-..che incubo!- sbuffa, mentre io me la rido.
-dai che presto torni in campo..- gli do un veloce abbraccio e lui si sforza di sorridere un po'.
La nostra confidenza è stata notata da Francesco.

NdA: Che succederà ora?! Fatemi sapere se vi piace..ma sappiate che il meglio deve ancora venire! 😉

L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. PaloschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora