Capitolo 71

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-Tesoro, lascia che te lo dica, sei proprio un cesso- si lascia andare Marta, appena mi vede. Non posso darle torto. Ho due occhiaie che fanno invidia a Dracula. -Dai, ci penso io a renderti presentabile- mi trova un vestito e mi trucca.
-Sei un angelo- commento, anche se con poco entusiasmo.
-Chi ci sarà da Giacomo?- domando poi.
-Umm, i soliti, credo-
-Anche Damiano?-
-No, deve studiare-
Alzo gli occhi al cielo in muto ringraziamento. Dopo il suo discorsetto dell'ultimo, non voglio proprio ritrovarmelo davanti ora che sono di nuovo nel magico mondo dei single. Anche se nel mio caso si tratta più del magico mondo dei morti viventi.
-Dai andiamo, la partita sarà finita, ormai-
Appena sento la parola 'partita', mi sento male. Non ho più acceso la tv, per non vedere nulla che avesse a che fare con il calcio. Mi sto privando di tutto ciò che mi piace. Almeno sono rimasti gli amici. Giacomo fa un ritrovo in taverna a casa sua.
-Da quando ha saputo della sua 'paternità', è davvero un altro- spiega Marta.
E lo posso constatare con i miei occhi, sembra il ragazzo più felice del mondo.
Sara è un po' pallidina e ci racconta che le nausee non le danno tregua, ma nel complesso sta bene. -Solo che non riesco a smuovere Giacomo sulla scelta del nome: vuole assolutamente che nostro figlio si chiami Alessandro o Alessandra!-
-Come il grande capitano!- spunta lui, indicando il poster di Del Piero che campeggia nella sala.
Il suo entusiasmo mi strappa un grugnito: è la cosa che assomiglia di più ad un sorriso da giorni. Gliene sono grata. Purtroppo però, vediamo Andrea con la sua nuova ragazza, la tedesca. Per fortuna Franci non è venuta perché aveva un raduno degli ex scout.
Approfittando di un momento di distrazione, Giacomino mi prende in disparte.
-Come stai?- si informa.
-Come una che ha un palco di corna monumentale-
-Ma lui cosa ti ha detto?-
Alzo le spalle. -Che importanza ha?-
-Insomma, gli sta bene questa cosa, che lo hai lasciato o ha cercato di rimediare?-
A giudicare dalla quantità industriale di chiamate e messaggi che mi ha mandato, non è molto contento, ma io non voglio più sentirlo, né tantomeno vederlo.
-Lo so cosa stai per dire, che se mi cerca è perché mi vuole ancora, quindi dovrei dargli una possibilità. Ma io non posso, non sono come te, non potrò mai perdonarlo!- la voce mi si incrina e gli occhi mi si riempiono di lacrime.
-Beh, ora ho capito che con Jessica non era vero amore e che perdonarla era del tutto inutile, però se Sara non avesse perdonato me, ora non sarei qui con lei e, presto, con il nostro bambino- finchè dice così le lancia un sorriso, che lei ricambia. Sono dolcissimi.
Mi soffio il naso e mi trattengo, prima di diventare una fontana vivente.
-Ho capito cosa vuoi dire- affermo.
Lui mi abbraccia.
-Tranquilla, vedrai che tutto passa-
Io annuisco solo, tristemente.

È domenica e i miei sono andati a fare un giro sul lago; ovviamente, io ho rifiutato categoricamente di andare con loro. Visto che c'è un po' di sole, decido di dare una spazzata al cortile, tanto per distrarmi. Lilli, la cagnolina dei vicini, fa capolino dalla siepe. Mi allungo ad accarezzarla quando sento un'auto fare il suo ingresso a tutta birra nella via e inchiodare davanti a casa mia. Ci metto un attimo ad accorgermi che si tratta del Suv di Paloschi. Lui scende in volata e inizia a chiamarmi. Faccio un paio di passi in dietrofront, mentre noto, mio malgrado, che ha una brutta cera, quasi quanto me.
-Vai via!- riesco a dire.
-No! Siria, ti prego, devi ascoltarmi! Aprimi!-
-No! Vattene!- gli ripeto. Di tutta risposta lui tenta di scavalcare il cancelletto. Lilli abbaia e questo lo distrae, so che ha paura dei cani, così ne approfitto per guadagnare tempo e tornare all'ingresso di casa. Alberto si lancia giù dalla ringhiera, mentre apro la porta e corre verso di me. Riesco a chiudere, un attimo prima che mi raggiunga. Sento sbattere il suo pugno contro il legno.
-Siri, TI PREGO!-
-Perché sei venuto qui? Non voglio vederti!- gli urlo attraverso l'uscio.
-Devi ascoltarmi! Devi sapere cos'è successo!- insiste.
-Mi hai tradita, è finita! Lo sapevi!-
-Lo so che ho sbagliato, ma non volevo tradirti! Io ti amo! Amo te, solo te! Per favore ascoltami!-
Sono sconvolta da quelle parole.
-Come puoi dire così, dopo quello che hai fatto??- chiedo, inorridita.
-Posso spiegarti! Ti dirò tutto! Tutto quanto! Apri!- sbatte di nuovo la mano. -Per favore! Devi sapere la verità..-
-No! La verità è solo che mi hai tradita! Non voglio più sentire le tue balle! Se mi amavi, non mi avresti tradito!-
-TI AMO SIRIA, ti prego, non lasciarmi, non rovinare tutto così!-
-Sei TU che hai rovinato tutto! Non dire più che mi ami, non voglio più ascoltarti!- mi tappo le orecchie, anche se lo sento gridare ancora. Non può dire che mi ama, non può ancorarsi a quella parola, quando ha mandato tutto a puttane, letteralmente. Mi si accende davanti agli occhi, quella scena che non scorderò mai, di lui in quella macchina. Come ogni volta mi assale il dolore.
-Io non posso stare senza di te!-
-Potevi pensarci mentre ti scopavi quella puttana, brutto stronzo!- gli urlo, incapace di trattenermi, sovrastando le sue parole.
-Non volevo farlo, ho dovuto!-
Certo, come no! La rabbia e il dolore mi accecano.
-Hai dovuto?!? Oh poverino! E la sera prima, hai dovuto farlo con me! Perché?? A cosa pensavi, mentre mi scopavi???- la voce mi muore, mentre il pensiero va avanti. A cosa pensava mentre io gli davo tutto di me e lui mi invitava a fargli capire quanto mi piacesse?? Gli ho dato tutto, la mia fiducia incondizionata, io l'ho amato veramente, mentre lui mi ha solo usata! Tutto il peso di quel pensiero mi sovrasta. Mi accascio a terra, incapace di parlare ancora per quanto piango.
Lo sento tormentarsi al di là di quella porta, lo sento chiamarmi, fino ad avere la voce arrocchita, lo sento supplicarmi di aprire, di dargli una possibilità, solo una! Ma resto immobile, spezzata in due dal dolore. Niente di quello che può fare o dire, cambierà le cose. Lo sento ora, per la prima volta in vita mia, lo sento.
L'odio.
E fa male da morire.

I could've been a princess, you'd be a king.
Could have had a castle
and wore a ring.
But no,
you let me go.
You stole my star
'Cause you really hurt me'

(Coldplay/ Rihanna - Princess of China)

L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. PaloschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora