Capitolo 61

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È la sera della festa ed è tutto pronto. Mi sembra che Albi sia contento di passare una sera con i suoi amici, senza pensare agli impegni.
-Allora sei pronta??- sbuffa per la terza volta la sua voce fuori dalla porta del bagno.
-Sì!- esclamo, aprendo di scatto.
Lui resta qualche secondo ammutolito, a bocca aperta. Rido mentre con la mano gli tiro su il mento scherzosamente. Mi sono tirata parecchio, ho fatto tutto il possibile, per rendermi desiderabile.
-Mi preferisci con il rossetto o senza??-
Lui mi prende e mi fa fare un caschè. -Con il rossetto. Ma dopo.- risponde, prima di darmi un lunghissimo bacio. Arriviamo a destinazione, lui e Ace hanno affittato una villa per ricevimenti. A dir il vero, solo una parte, visto che non ci sono così tanti invitati.
-Come sto?- mi chiede, sistemandosi per l'ennesima volta il ciuffo.
-Come se fossi stato leccato da una mucca.- lo canzono, per il gel.
-Mettiti il rossetto.- mi intima prima di scendere dalla macchina.
-L'ho già messo, perché tanta premura?-
-Perché voglio essere sicuro che non bacerai nessun altro.-
Mi strappa un grugnito divertito.
Una volta dentro cerco di conoscere i suoi amici, anche se dopo pochi minuti non ricordo più nemmeno un nome. Comunque la festa è carina, c'è la sala buffet e la sala da ballo.
Finalmente mi imbatto in Francesco, che non avevo ancora visto.
-Ehi, che meraviglia!- esclama, prendendomi la mano e facendomi fare una piroetta.
-Troppo gentile. Posso farti gli auguri o in anticipo non porta bene?-
-I tuoi sono sempre graditi.- lo bacio sulle guance quando sento Albi che mi urla qualcosa: da quanto capisco deve uscire un attimo a spiegare la strada ad un suo amico che si è perso per arrivare. Gli faccio cenno che lo aspetterò dentro e lo guardo allontanarsi, con una strana sensazione alla bocca dello stomaco, anche se non so perché.

Esco per fare la telefonata, una boccata d'aria non mi farà male. Anche perché quando vedo Ace che guarda Siria in quel modo, mi sale subito il sangue alla testa. Arrivo nell'anticamera dell'ingresso della villa e quello che vedo mi fa dimenticare della telefonata, della festa e di tutto il resto.
-Ciao Albi- Nicole si avvicina e io come in un film vedo il bordo della sua gonna, appena visibile sotto il cappotto, le cosce scoperte e i suoi occhi di ghiaccio.
-Che cosa ci fai qui??-
-Sono sempre invitata alle feste che contano..- dice a pochi centimetri dal mio orecchio. Un brivido mi percorre lungo la schiena ma prima che possa pronunciare qualcos'altro, lei mi sta baciando. Riesco a riavermi.
-Sei impazzita?? Vuoi che ci vedano tutti??- la prendo per un braccio e mi infilo dentro la prima porta che vedo. È il guardaroba.
-C'è anche la mia ragazza, non azzardarti a fare la minima cosa che le possa far capire!!-
-Infatti io sono venuta per te..- si strofina su di me, facendomi sentire i suoi seni prosperosi.
-Hai la collana??- chiedo.
-Te la darò dopo che tu mi avrai dato quello che voglio.- afferma, sicura.
-E cosa vuoi?-
-Te!- esclama per poi avventarsi di nuovo su di me, mi afferra per il colletto e spinge la lingua nella mia bocca. È davvero difficile staccarmi, ma devo farlo.
-Smettila! C'è la mia ragazza!- mi ribello.
-Io non la vedo- continua, succhiandomi il collo. -Né qui..- si guarda intorno -Né tantomeno qui- mi punta un dito sulla fronte, poi con quello stesso scende ad accarezzarmi, sempre più giù. Io resto inebetito a guardarla. È vero, penso. In questo momento Siria non c'è, è fuori da questa stanza, fuori dalla mia mente. Non riesco a sentirla dentro di me. Sento solo la mia eccitazione, sempre più turgida, sotto le mani di Nicole. Si inginocchia davanti a me, facendomi sospirare quando usa la sua bocca sapiente. Chiudo gli occhi, inarcando la schiena, prigioniero di quel piacere. Poi lei mi fissa, asciugandosi la saliva con il dorso della mano, si toglie platealmente le mutandine di pizzo sotto la gonna, lasciandole cadere e calpestandole con i tacchi a spillo. -Prendimi- mi sussurra e io la giro di spalle e lo faccio, senza tanti preamboli, spingendola contro gli attaccapanni, senza dolcezza, solo completamente in balìa della mia stessa libidine. È un piacere intenso ma effimero, solo pochi secondi dopo averlo provato, è già sparito.
Lei mi sorride, leccandosi le labbra. -Sei fantastico, mi fai godere come nessun altro prima.-
Mi lascio baciare, di nuovo, lusingato da quelle parole.
-La collana..- riesco a proferire.
-Credo di averla dimenticata- risponde quella, guardandosi distrattamente nelle tasche del cappotto. -Ma posso lasciarti qualcos'altro, intanto.- gli occhi le brillano di malizia. Raccoglie i suoi slip da terra e me li infila in tasca.
-A presto, amore mio.-
Se ne va, chiudendo la porta del guardaroba e lasciandomi con le spalle al muro, letteralmente.
Lascio sbattere la testa indietro, sulla parete.
Estraggo quegli slip dalla tasca e li strappo con rabbia per poi gettarli via.
Sono un idiota. Un grandissimo coglione.

Albi è sparito da troppo tempo. Ho fatto il possibile per stare calma e rispondere gentilmente a tutti quelli che lo cercavano che sarebbe tornato a momenti, ma dentro di me sento salire l'ansia come un ronzio nelle orecchie. Ho iniziato a cercarlo dappertutto, ma senza successo. Esco in giardino, maledicendomi per non aver preso la giacca, quando vedo Ace. Vado verso di lui per chiedergli se ha visto Paloschi ma poi mi accorgo che è con Denise. Ok, è meglio girare al largo. Rientro e faccio di nuovo il giro delle sale, non c'è. Gli telefono, nessuna risposta.
Cosa sta succedendo?

L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. PaloschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora