Capitolo 75

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Appena torno a casa Cesca mi salta addosso, abbracciandomi. Povera, l'ho lasciata sempre da sola in questi giorni, ma lei si preoccupava di più che io volessi mollare tutto e tornare a casa, a Verona. Invece resto, ormai sono qui e non torno indietro. Siamo qui, a Milano insieme, studiamo per il concorso insieme e ci facciamo compagnia in questa sorte. Adesso toccherà a lei, passare le notti ad ascoltarmi!

Ace si fa sentire spesso, mi ha chiesto di uscire con la scusa di festeggiare il suo compleanno ma cade di domenica e io non ci penso nemmeno ad andare alla partita! Non ce la faccio a pensare di vedere Paloschi, è più forte di me! Lui mi ha chiesto ancora di incontrarci, ma non posso veramente, soprattutto dopo la sua ultima scenata a casa di Ace. Anzi, devo cercare di pensare a lui il meno possibile.
Alla fine usciremo il 14, visto che è San Valentino e io e Francesca avevamo già deciso di andare in discoteca, giusto per non stare a deprimerci. Ace ha la sera libera e porta il suo amico Emiliano, che avevo visto già una volta, almeno ci distrarremo un po'.
Io e Cesca iniziamo il nostro rito, vestito, trucco e parrucco: lei mi fa i ricci e io le stiro i capelli, così ci scambiamo il look.

-Ragazze siete troppo belle stasera, non possiamo uscire con voi!!- ci accoglie Francesco.
-Quando la smetterai con questi complimenti??- lo rimprovero mentre lo bacio sulle guance. Dopo aver chiacchierato un po' al bar con un drink per scioglierci un po', ci trasferiamo all'Old Fashion..il locale è molto shic e ci sono anche altri calciatori, non solo del Milan. Quando Bojan viene a salutare Francesco, però, inizio a guardarmi nervosamente intorno, sperando caldamente che non ci sia Alberto. Ok, sto diventando paranoica, forse è il caso di rilassarsi un po' con un altro bicchiere..il barista mi attacca bottone perché è amico di Ace, è simpatico e mi offre pure da bere. Quando torno dagli altri mi metto a ridere e scherzare, come Cesca che pure è molto sciolta.
Anche Bojan è simpatico, non ci avevo mai parlato prima, ci presenta la sua ragazza, Serena (❤). Andiamo tutti in pista e Emiliano mi sembra stia facendo una corte spietata a Francesca. Appena mi distraggo, li trovo incollati. Vabbè, io faccio un altro giro al bar. Poi Ace mi invita a salutare Montolivo e Pazzini ad un tavolino separato insieme alle loro compagne. Mi fa piacere conoscerli, ma ci sono un po' troppi giocatori in giro stasera. Mi offrono da bere pure loro, mi gira un po' la testa ma poco male, per una volta, posso anche lasciarmi andare..faccio per sedermi sul divanetto e quasi cado a terra. Mi si avvicina Acerbi, ha un'aria preoccupata.
-Ehi quanti ne hai bevuti di questi?- mi scruta, togliendomi il bicchiere di mano.
-Ma sì, solo 2 o 3..o 4, non ricordo..-
-Senti, ora è meglio se ti siedi.-
-Ma no dai, balliamo!- lo invito.
Dopo due passi inciampo. Fra mi sostiene, poi mi caccia a forza su un divanetto.
-Ora stai ferma lì.-
-Resta con me, almeno.- chiedo.
-Ok.- sospira.
Io ridacchio e mi avvicino a lui.
-Posso riavere il bicchiere?-
-No!-
-Ok, ma eri stato tu a dirmi che il barista mi avrebbe dato quello che volevo.-
-D'accordo ho sbagliato.-
-Perché non posso bere, per una volta?-
-Hai già bevuto abbastanza.-
-Che palle. Non si può essere felici nella vita.-
-Adesso non incominciare con la balla triste.- mi ammonisce.
-Ok, allora non farmi parlare.- mi avvicino a lui.
-Sei ubriaca..-
-Non così tanto.- dico baciandolo sul collo.
Lui mi allontana.
-Non mi vuoi?- faccio il broncio.
-Non sei in te.- mi scaccia.
-Perché non vieni a scoprire quanto sono in me?- dico, passandomi un dito sulle labbra.
-Decisamente ora non lo sei..-
-Dai Fra, non fare il casto con me!- esclamo, finalmente baciandolo.
Lui mi lascia fare, così gli infilo la lingua in bocca. Lo abbraccio, passandogli le unghie sulla schiena.
Poi mi distanzia, di nuovo.
-Stop. Vado a prendere la macchina, ti porto a casa.-
-D'accordo. Era solo un antipasto comunque..- gli ammicco, maliziosamente.
Francesco se ne va lasciandomi sul divanetto. Spero che Francesca stia bene e che la riaccompagni Emiliano.
Chiudo gli occhi, ora gira tutto, come su una giostra.
Una giostra per bambini, i bambini che ridono, Albi che ride. Ma perché deve sempre venirmi in mente lui???
-Siria? Sei tu?-
Certo che sono io, che cazzo.
Albi che mi guarda e sorride. Con quello sguardo, quello che sembrava amore. Non voglio più vederlo.
-Come hai fatto a ridurti così?-
Apro gli occhi, di colpo. Come se avessero sparato. Sono lucida. Almeno credo.
C'è Paloschi davvero di fronte a me. Mi guarda ma non sorride, affatto.
Mi ricompongo, visto che ero scivolata lungo il divanetto, la gonna era salita un po'.
-Cosa hai detto???-
-Sei ubriaca?- si avvicina.
-Sparisci dalla mia vista!- cerco di scacciarlo ma perdo l'equilibrio.
-Oddio, non riesci nemmeno a stare in piedi..-
-Non toccarmi!- urlo.
Lui sembra sconcertato..o schifato, non lo so.
-Non guardarmi così, sei tu che fai schifo!- gli sputo le parole addosso.
-Siri..stai male?- si china verso di me.
Io mi aggrappo al colletto della sua camicia e con la mano libera gli do un ceffone. Secco, in piena faccia.
Lui barcolla per lo stupore, mentre io finalmente riesco a rimettermi in piedi.
-Come mi sono ridotta io?? Io???- la mia voce risuona forte e chiara –e tu allora che vai a puttane?!?! Mi fai schifo!- ripeto.
Sento qualcuno che mi solleva, togliendomi quella odiosa visuale che è la faccia di Paloschi.
-Basta ora, andiamo.-
Francesco, anima pia, mi carica in spalla. Facciamo un bel pezzo di strada per arrivare alla macchina. Io piango in silenzio.
-Non hai detto che andavi a prendere la macchina?- biascico.
-Ho scoperto che non si può arrivare in auto fino davanti al locale. Comunque siamo arrivati- mi avvisa, depositandomi sul sedile posteriore.
-Io faccio schifo?- gli chiedo piangendo.
Non riesco a sentire la risposta perché mi addormento.

L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. PaloschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora