Capitolo 60

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In questa settimana non ho fatto altro che allenarmi, ma non sono riuscito a spazzare via quel senso di inquietudine che mi sento sotto la pelle. A Milanello sembra chiaro che il mister abbia i suoi preferiti e io sono l'ultimo arrivato per lui. L'unica volta che gli ho parlato, mi ha liquidato con due parole e da ulteriore conferma, quando ho confidato le mie brutte sensazioni a Fra, quello mi ha risposto 'benvenuto nel club'. Già, ho beninteso quale: quello dei panchinari. Comunque io mi impegnerò lo stesso, ho preso l'abitudine di iniziare ad allenarmi in anticipo, da solo. Siria nel frattempo è occupata con il trasloco insieme alla sua amica. Lei è adorabile come sempre, con me, ed è anche un sacco indulgente sul fatto che io abbia poco tempo da dedicarle. Vorrei passare più tempo con lei, ma la verità è che non riesco a guardarla negli occhi senza sentirmi un pezzente per averla tradita, anche se non l'ho fatto apposta. Guardo il regalo che le ho preso a Dubai, non posso proprio darglielo adesso che mi sono fatto fregare, in tutti i sensi, da Nicole. Quella ogni tanto mi scrive e mi lascia intendere che ci vedremo presto, ma io rivoglio la collana! E devo stare attento a non farmi scoprire, perché non so veramente in che guaio mi caccerei!

L'unico evento degno di nota è che io e Fra abbiamo pensato di fare una festa per festeggiare i nostri compleanni, una 'festa di mezzo' tra il mio (il 4 gennaio) e il suo (il 10 febbraio), quindi il 22 gennaio. Non ci sono permesse molte distrazioni, per cui un po' di svago non potrà farci che bene! E poi ho un sacco di vecchi amici qui a Milano, che non vedo da un secolo!

Nel tardo pomeriggio passo da Siria, lei e Francesca hanno finito di sistemare e hanno invitato me e Acerbi a cena.
-Siete le uniche persone che conosco, qui a Milano, con cui potevamo inaugurare la casa nuova!- si è spiegata Siri. Il suo entusiasmo mi contagia. Mi basta vedere i suoi occhi pieni di vita per togliermi le sensazioni negative. Se ho lei, ho tutto quello che di cui ho bisogno.
Mi fa vedere l'appartamento e quando arriviamo in camera sua, io riesco a sentirmi in colpa per non averle mai dato una mano nel trasloco. -Non ti preoccupare, sono venuti i miei e anche i genitori di Francesca. Tu, conoscendoti, avresti fatto solo confusione!- mi mostra la lingua e io non posso fare a meno di afferrarla e baciarla. Gliela potrei consumare di baci, quella lingua troppo lunga e tagliente!
-Ehi, calma i bollenti spiriti che dobbiamo ancora cenare!- mi avvisa, ridendo.
-Com'è che fa quella canzone? 'Prima o dopo i pasti, non importa!'- ribatto.
Lei ride. Ride! Dio, quanto è bello quel suono! Non posso essere così cretino da rovinare tutto, solo perché una stronzetta si è infilata nel mio letto!
-Dai, torniamo di là, o gli altri penseranno male!- osserva.
-Potremmo invece lasciarli da soli per un po'..- dico, mettendomi davanti alla porta, per poi continuare con i baci.
-Francesca ci sta ancora male per la rottura con Andrea, sai dopo 3 anni..però Fra potrebbe essere interessato da come la guardava quella volta a Verona!-
-Chiamalo Ace, altrimenti tra Fra e Fra non ci si capisce più nulla!- suggerisco -Comunque quel pirla si è rimesso con Denise.-
-Davvero? Che peccato!- fa lei, con una nota di delusione.

Torniamo in cucina e sentiamo che Ace sta informando Francesca della nostra festa.
-Verrai?- chiede Siri alla sua amica.
-Ho un impegno, sai, l'incontro di Medici senza frontiere.- risponde l'altra.
-Oh ma dai, non puoi liberarti?- insiste la mia ragazza.
Poi si scambiano degli sguardi a me incomprensibili, vedo che anche Francesco è perplesso..ma tra donne si capiscono perché poi Siria cambia discorso.
-Ace che regalo vuoi per il tuo compleanno?- chiede, guardandolo negli occhi.
-Oh ma figurati..- sembra imbarazzato. Secondo me ha sempre un debole per lei. È inutile, non posso minimamente riuscire a non essere geloso.
-Fai già molto sopportando le lune storte di Albi..- prosegue, ridendo, il mio amico.
Io lo guardo storto. Poi le ragazze ci fanno assaggiare la loro cucina, non se la cavano affatto male, anche se si può ancora migliorare.
-Abbiamo tutto il tempo di provare nuove ricette, siamo appena andate a vivere da sole!- esclama Francesca.
-E voi sarete le nostre cavie!- le fa eco Siria.
Io e Ace ci guardiamo, non sia mai che diamo loro soddisfazione. -Si salvi chi può!- è il nostro commento.

Albi aveva allenamento l'indomani, per cui non si è potuto fermare. Anche se abbiamo camere separate, io e Cesca (come la chiamo per distinguerla da Acerbi) abbiamo passato queste prime serate di convivenza in camera mia o sua, a parlare fino a notte inoltrata. Perlopiù io ascoltavo i suoi sfoghi su Andrea. Analizzare la situazione può servire per togliersi un peso, ma è ancora molto provata. Lui l'ha lasciata perché in Germania ha conosciuto un'altra, alla fine. È solo il colpo di grazia, dato che erano già in crisi, ma fa comunque male. So che non verrà alla festa perché alla riunione di MSF ci sarà anche Andrea e le ho anche detto che, secondo me, vederlo la farà stare peggio, ma rispetto la sua scelta. Da parte mia, invece, non ho ancora trovato il coraggio di parlare con lei del cambiamento che vedo in Albi. Anche perché non ho voluto ancora ammetterlo chiaramente a me stessa; continuo a ripetermi che è tutta una mia paranoia, che lui è solo sotto pressione per aver cambiato squadra. Però, a parte qualche momento in cui sembra essere quello di sempre, la sua mente è distante. E io, ho paura.

L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. PaloschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora