Capitolo 74

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Alla fine ho dormito qui e mi sembra la prima volta da un secolo, che dormo in modo normale. Infatti mi alzo ancora parecchio intontita e mi dirigo in salotto, da dove provengono delle voci..quando mi rendo conto che c'è qualcuno ormai è troppo tardi e quello che mi trovo davanti mi paralizza..è Alberto!
-Tu!?! Che cosa ci fai qui?? Che cosa significa?- lui mi aggredisce appena mi vede, prima che io abbia il tempo di muovere un muscolo.
Riesco solo a dire -niente!-
Ma lui è già incendiato come non l'ho mai visto, si alza stringendo i pugni. -No, ora me lo spieghi! Non vuoi parlare con me, ma sei qui da Francesco, cos'è, te la fai con lui adesso??-
-Non dire sciocchezze..- interviene Ace. È abbastanza sconcertato anche lui da questa reazione.
-Io non devo darti spiegazioni..- mi ribello.
Paloschi continua, gli occhi accesi dalla rabbia. -Si invece! Mi chiudi la porta in faccia a casa tua e poi quasi ti trovo a letto con il mio migliore amico!- viene verso di me, sbraitando.
-Che stronzo! Come puoi pensarlo?- protesto. Mi trattengo dal dire che non sono come lui.
-..hai pure i suoi vestiti addosso!- mi prende e mi strattona.
-Lasciami, mi fai male!- mi ritrovo per terra senza sapere come ho fatto e d'istinto mi proteggo il volto con le mani perché ho paura che Alberto voglia picchiarmi, poi alzo lo sguardo, Francesco si è messo in mezzo.
-Calmati Albi, non è successo niente.- ma lui non vuol sentir ragioni, spintona anche Acerbi.
-Era questo che volevi dirmi?? Da te non me lo sarei mai aspettato!-
Io non ascolto più, corro di là, prendo le mie cose, mi vesto in qualche modo e mi metto la giacca e vado verso la porta. Sento una mano che mi ferma, è Ace.
-Dove vai?-
Vorrei ringraziarlo per la sua gentilezza, ma sono troppo ferita e offesa dal comportamento di Alberto per riuscire a parlare. Riesco solo a guardarlo e non vorrei, ma non posso fare a meno di essere arrabbiata anche con lui, per avergli permesso di vedermi.
-Vado a casa.- mugolo infine e con uno strattone più forte delle mie intenzioni, mi libero dalla sua presa e corro giù per le scale, sentendo gli occhi riempirsi di lacrime, contro la mia volontà. Appena uscita, la pioggia gelida mi sferza il viso e mi sento tornare bruscamente con i piedi per terra. Non volevo proprio vedere Alberto..vederlo così, vederlo ora.. anzi, non voglio vederlo mai più! Inizio a piangere disperatamente.

In casa intanto Alberto non ha ancora sbollito la sua rabbia e se la prende con Francesco.
-Che cosa avete fatto?- lo afferra per la maglia, stringendo di nuovo il pugno, ma l'altro resta impassibile.
-Te l'ho detto, un bel niente. Ti ho chiamato perché poteste parlare, invece vuoi fare a botte con me? A cosa servirebbe?-
Paloschi lo lascia andare, ma prosegue. -Perché era qui? Viene a farsi consolare da te??-
-L'ho ospitata solo per amicizia.. non ha parlato di te, anche se lo puoi vedere anche da solo che è distrutta..- si difende Francesco.
-Forse dovrebbe ascoltarmi!-
-Se fai così, ha fatto bene ad andarsene..-
-Che fai, difendi lei adesso?- ringhia Alberto.
-Senti io non so cosa è successo, ok? So solo che lei sta parecchio male. Anche ieri sera ha pianto, anche se non lo fa davanti a me.-
-Potevi consolarla tu dato che c'eri!- gli dice ferocemente.
-Forse potevo farlo, ma non è di questo che ha bisogno adesso..- Acerbi inizia a stancarsi di quelle accuse, ma l'altro rincara.
-La verità è che aspetti solo il momento giusto per fartela!-
-Albi, la finisci??-
-Non posso crederci! Anche tu ti metti contro di me!- sbraita Paloschi, ignorandolo.
-Sei fuori di te, non sai quello che dici.-
-So che dici di essere il mio migliore amico e vuoi rubarmi la ragazza!-
Ora anche Francesco sbotta e sa che coglierà nel segno. -D'accordo mi piace, ok? Vorrei ricordarti che sei stato tu il primo a metterti in mezzo tra di noi, anche se io ti avevo chiesto di non farlo..e ora se non hai intenzione di muoverti tu, io vado a cercarla..- detto questo, si mette la giacca ed esce.

Sento il telefono suonare, è Fra. Ricaccio indietro le lacrime e cerco di rispondere in modo decente. -Pronto?-
-Ehi dove sei?-
-Alla fermata del tram..-
-Dai ti do un passaggio a casa.-
-Non ti preoccupare..-
-No! Vengo a prenderti, non ti muovere!-
Dopo 2 minuti è lì in macchina, salgo senza dire una parola.
-Scusa se l'ho fatto entrare, non pensavo che reagisse così..-
Mi mordo le labbra, non vorrei che mi vedesse in quello stato.
-Cavolo, ti sei presa acqua di nuovo..- fa per accarezzarmi i capelli, ma io mi scanso..non per cattiveria, ma non ce la faccio a farmi toccare da lui.
-Ho pensato..che mi avrebbe picchiata..- riesco a proferire.
-Dai non preoccuparti, al massimo me le prendevo io..ma poi non lo avrebbe mai fatto..-
-Ah si, ora si che sono più tranquilla!- La voce mi si fa acuta, sto per scoppiare a piangere di nuovo e lo detesto.. -Non vuole nemmeno che tu sia mio amico..- aggiungo sottovoce -ma che ho fatto per meritarmi questo?- nascondo il viso tra le mani per non fargli vedere le lacrime copiose.
-Nemmeno lui sa come comportarsi, non sa cosa fare per rimettere a posto le cose..-
-Non gliene importa un fico secco di rimediare! Guarda cosa ha fatto prima!- prendo fiato, ma non riesco a calmarmi. -Io lo odio..- affermo, gelida.
-Dai addirittura?? Non è vero..-
-Si invece, lo odio davvero! Tu non sai cosa ha fatto!-
-No, non lo so.- ammette.
-Come? Non ti ha presentato la sua bellissima escort???? Che amico è?? Digli che te la faccia conoscere così puoi divertirti anche tu!- bercio, in preda all'isteria.
-Lui non ha un'escort. Chi diavolo ti ha detto una cosa del genere?- cerca di essere conciliante.
-Lei! Lei me ho detto! E mi ha detto anche quanto l'ha pagata! Io non ci volevo credere.. Ma poi, l'ho visto con i miei occhi!! È stato orribile!!-
Ace costeggia e cerca di abbracciarmi per farmi calmare.
-Ti prego lasciami stare, non mi piace che tu mi veda in queste condizioni!-
-Guarda che puoi piangere, non ti devi vergognare!-
A quelle parole mi arrendo, tanto le lacrime escono da sole. Lui mi stringe forte e per un attimo mi sembra di non sentire il dolore che ho nel petto, ma poi torna.
-L'odio e l'amore sono due sentimenti molto vicini..- continua.
-Sarà..ma ti fanno sentire in modo completamente diverso..- dico amaramente. Quando ami una persona, gli daresti la vita, quando la odi, gliela toglieresti.
Lui mi lascia sfogare ancora un po', intanto si riavvia verso casa mia.
-Comunque puoi venire a trovarmi quando vuoi, non preoccuparti per lui, io ci sono.-
-Grazie Fra, sei un amico. E grazie anche per stanotte- riesco ad addolcirmi e abbozzargli un sorriso, più o meno.
-Ti voglio bene.-
Lui sorride e non risponde. Quando scendo mi saluta con la mano, come al solito.
È un ragazzo d'oro, ma io sono troppo impegnata ad ascoltare il mio cuore spezzato.

L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. PaloschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora