Capitolo 81

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Quello che è successo con Francesco mi ha spiazzata completamente. Non solo perché ha avuto la mia intimità, ma per l'effetto che ha provocato. Non sarebbe stato così bello, se io non avessi fatto cadere tutte le mie difese. Ecco qual è il punto: verso di lui, sono totalmente vulnerabile e questo mi spaventa. Facciamo colazione in quasi completo silenzio, poi gli chiedo di riaccompagnarmi a Milanello, visto che ho lasciato la macchina là, ieri sera. Lui cerca di fare un minimo di conversazione, raccontandomi della squadra. Mi trattengo molto, perché l'unica cosa che vorrei dire è quanto lo detesti, il Milan. Per causa sua ho perso quello che avevo di più caro.
-Comunque giocare così poco e quel poco, male, è davvero deprimente..- se ne esce, Acerbi, con amarezza, finché a piedi, mi accompagna alla macchina di Daniela. Io mi rivedo, dall'altra parte della strada, quella mattina in cui ho seguito Alberto..poi chiudo fuori dalla mia testa quella visione.
-In effetti le tue ultime prestazioni sono state un po' deludenti..- commento, sincera, ma subito cerco qualcosa da dire per incoraggiarlo. Lui mi anticipa.
-Meno male che ieri sera non dicevi così..-
Resto in silenzio per qualche secondo, ma l'ira è più forte di me, ultimamente.
-Sei uno stronzo!-
Non mi va affatto che lui si vanti di quello che gli ho concesso!
Lui fa un sorrisino. -E' la prima volta che mi insulti oggi, dovremmo fare sesso più spesso!-
-Scordati che succederà di nuovo!!- scatto, risentita. Apro la portiera per salire, ma lui mi blocca, mettendo le mani aperte sul finestrino ai lati del mio corpo.
-Ormai lo sai che più fai così, più mi respingi, e più mi attrai..-
-Problema tuo!- cerco di spingerlo sul petto perché vada via, ma lui non si sposta di un centimetro, anzi si china e mi bacia a fior di labbra. Anche se non vorrei, mi fa tenerezza. Smetto di divincolarmi e lui mi lascia andare.
-Il 24 c'è la commemorazione per mio padre, mi farebbe piacere se venissi.- dice poi.
Io annuisco. -D'accordo. Ah, dimenticavo, gioca come sai, non dar retta a nessuno!- mi sforzo di incoraggiarlo. Lui, dei miei problemi, non ha colpa.

Mi ero svegliato stamattina in preda al rimorso. Ace probabilmente voleva solo cercare di calmarmi ieri, e io l'ho trattato malissimo, dicendogli cose che non penso davvero. Avevo in mente solo di riappacificarmi con lui, quando sono arrivato a Milanello e li ho visti.
Si sono baciati.
Non so cosa ho provato in quel momento. Mi è sembrato che il sangue mi si gelasse nelle vene. I miei peggiori sospetti sono stati confermati in un baleno: a quei due non importa nulla di me!!! Lei fa tanto la vittima, ma ci ha messo davvero poco a rimpiazzarmi e lui.. cosa dire di quello che credevo un vero amico?? Che voltafaccia di m----! Per tutto l'allenamento ho una rabbia in corpo che non riesco a contenere. Sembra che questo sia l'unico sentimento che riesco ancora a provare. Mi va anche bene, il mister deve aver scambiato il mio stato d'animo per voglia di giocare, sono titolare! Acerbi, invece, inesorabilmente in panchina. Non avrei mai creduto di poterci godere. Davvero, è un'emozione del tutto nuova. Però ci sto prendendo gusto; appena si avvicina Alexandre per parlarmi di quell'uscita che dovremmo fare, faccio di tutto per farmi sentire da Francesco. Guarda caso sarà proprio il 24 sera, che peccato, non credo che potrò andare all'anniversario della morte di suo papà. Sono stronzo? Se l'è cercata. Gli sono sempre stato vicino e ora guarda il risultato, me l'ha messa in quel posto!

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Non ho mai visto Francesco così triste. D'altronde la Messa in memoria di suo padre, avrebbe fatto piangere anche i sassi. Ma non credo sia solo questo. Paloschi ha mantenuto la parola, ha rotto l'amicizia con lui e non riesco a fare a meno di pensare che sia tutta colpa mia. Ad Ace manca, il suo amico. L'ho capito anche se non ne abbiamo mai parlato, in realtà, tranne quando gli ho chiesto se oggi sarebbe venuto anche Alberto. "Sta facendo lo stronzo. Non verrà." È stata la risposta. Chissà che passa per la testa a quello. Non riesco più a capirlo. Pensavo di conoscerlo, invece, che cosa ho visto di lui? Solo quello che volevo vedere, come mi ha suggerito Damiano? È un pensiero orribile e ancora più brutto è vederlo trasformarsi in certezza.
"Adesso sei solo qualcuno che un tempo conoscevo"

Vedo Francesco venire verso di me, dopo aver salutato amici e parenti. È davvero uno straccio.
-Vuoi restare con i tuoi?-
-No, torniamo a Milano.-
-Guido io, se vuoi. Ho imparato la strada.- propongo. Lui mi guarda un po' allarmato. La prima espressione di vita che gli vedo addosso, di oggi.
-La mia macchina? Neanche per sogno.- brontola.
-Dai che l'anno prossimo l'Audi te ne dà un'altra.- non credo di averlo rassicurato troppo, fatto sta che accetta.
Arriviamo a casa sua.
-Vuoi che mi fermi a dormire?- gli faccio una carezza.
-Ti vorrei sempre, ma non credo sia la sera giusta..-
Dio, non lo posso vedere così.
-Ti faccio compagnia, non puoi restare da solo.-
So che nella profondità del suo dolore non posso scendere, ma forse qualcosa sono in grado di fare per farlo stare meglio. Mi metto sul letto con lui, coccolandolo.
-Siri, se continui così, non rispondo di me..- bisbiglia, afferrandomi le mani.
-Tranquillo.- rispondo con tenerezza -è quello che voglio.-
Lo bacio, lentamente, affettuosamente. Voglio che le mie carezze lo facciano sciogliere. Questa volta sarò io per lui l'appiglio per non annegare, come ha fatto lui per me l'altra volta. Lo spoglio, adagio, lo accarezzo, come più gli piace. Resto nuda tra le sue braccia. Mi muovo, su di lui, gemendo piano. È dolce e prolungato; poi non resiste più, mi prende, facendo aderire le mie cosce sul suo bacino, stringendosi a me, sospirando.
-E' la cosa più dolce che io abbia mai fatto.- mi sussurra, grato.
Lo sento addormentarsi, di fianco a me, mentre guardo il primo spicchio di luna, dalla finestra.
È sottile, come la mia speranza, di riuscire a dimenticare Alberto, di riuscire ad amare di nuovo, un giorno.

L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. PaloschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora