Capitolo 56

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-Sara, io ti amo!-
-Cos..ma che dici??- la sua espressione incredula rispecchia fedelmente le nostre.
-Si, e tu lo sapevi!- Giacomo ora si rivolge minacciosamente a Damiano. -Lo sapevi e hai tentato di portarmela via lo stesso.-
L'altro apre le braccia, conciliante. -Sei il mio migliore amico, non volevo ferirti. Parliamone.-
-È con lei che devo parlare, a te ho già detto tutto!- ribatte Giacomo. Cavoli, devo dire che ha proprio tirato fuori le palle! -Vieni con me.- fa a Sara, tirandola per una mano.
-Ma sei ubriaco, per caso??- lei tenta di opporsi e lancia a Damiano uno sguardo preoccupato.
-A volte l'alcool fa vedere le cose più lucidamente.- afferma il mio amico, prima di trascinarla via con sé.
Se da una parte sono ammirevolmente colpita da Giacomo, dall'altra non posso non notare che Damiano non ha mosso un dito per trattenere Sara..il solito codardo.
-Come fai ad essere così impassibile?- gli chiedo, prima di riuscire a fermarmi. -Non ti importa niente di lei?- poi mi volto e sto per scendere le scale insieme a Marta, quando mi sento tirare per il vestito. -Aspetta un attimo, Siria.-
Quando Marta gira l'angolo, restiamo soli, io e Damiano. Incrocio le braccia, in attesa che lui dica qualcosa.
-Io penso che niente di quello che è successo sia stato per caso.- esordisce.
-Spiegati meglio.- lo incalzo.
Sorride, un po' imbarazzato. Ricordo quando mi piaceva, c'erano molte cose che amavo di lui. La calma era uno dei suoi pregi, almeno finchè non diventava un modo per tergiversare. Perché quello invece, è una cosa che odio.
-Ripensi mai a noi due?-
-Vai al dunque.- lo freddo.
-D'accordo. Beh da quando ci siamo lasciati ho visto le cose in maniera diversa. Mi sono reso conto di tutto quello che ho sbagliato e anche frequentare altre persone non ha fatto che farmi capire quanto sei stata importante per me. Penso di non essere mai stato capito da qualcuno, come da te. La nostra intesa è stata unica.-
-Dove vuoi arrivare?- chiedo, corrucciando la fronte. Non so se sentirmi più lusingata o preoccupata.
-Io penso che tu sia la mia anima gemella. Lo so, ci ho messo tanto tempo per realizzarlo, ma è quello che sento dentro. E so bene che ho sbagliato i modi e i tempi della nostra storia. Se fossi stato così maturo un anno fa, se avessi avuto questa consapevolezza, non ti avrei persa.-
-Non lo so..ci sono troppe variabili di cui tener conto, nel tuo ragionamento.- dico lentamente. -Qui non si parla solo di scelte tue, ma anche di decisioni mie, di Marianna e anche di altre persone.-
-Certo, tu sei troppo buona per addossare tutte le colpe su di me, ma io so che è così, è solo colpa mia, altrimenti saremmo ancora insieme.-
Non capisce, non lo faccio certo per bontà! Sto cercando di dire che anche le mie scelte e la mia consapevolezza, sono state determinanti! Damiano parla come se esistesse solo lui.
-Tu puoi pensare quello che vuoi..però quello che sento io, è diverso.- affermo. -Sinceramente, non riesco ad immaginare la mia vita diversa da com'è!- non riesco proprio a vedermi ancora insieme a lui e, soprattutto, senza Albi. C'è lui ad occupare il mio cuore, i miei pensieri, i miei giorni, per fortuna.
-Davvero?- Damiano fissa i suoi occhi neri nei miei.
-Forse ti è sfuggito un particolare, sono felicemente fidanzata.- obietto, anche un po' sgarbatamente.
-E lui ti capisce veramente? O è solo il riflesso di quello che vuoi vedere? Anch'io mi sono illuso tante volte, ma la mia dimensione l'ho trovata solo con te.-
Così quello che provo per Alberto sarebbe solo una mia illusione? Ma che ne sa lui?? Ora mi sto irritando.
-Ti ripeto che io sto bene così, anzi, penso che le cose siano andate proprio come dovevano andare! Ora vorrei tornare di sotto a fare il Capodanno!- ribatto decisa. -Comunque la sai una cosa? Forse hai sbagliato laurea, invece. Mai pensato di fare filosofia!?-
Lo mollo lì e vado verso la sala da ballo, cercando Marta, ancora meditabonda. Bella storiella, mi ha imbastito Damiano, bel discorso, ragionato, proprio da lui. Chissà se ci crede veramente oppure sperava solo che me la bevessi io. A proposito, ho proprio bisogno di un drink per rilassarmi un po'. Finalmente individuo la mia amica, insieme ad Isacco.
-Amica! Ma che voleva il 'moro'?- mi domanda.
-Niente di importante.- alzo le spalle. -Passami una birra, và.-
-Cin-cin!- esclama lei, ma prima che possiamo bere più di un sorso veniamo travolte da Francesca. Il trucco le è colato sulle guancie in due righe nere da pianto.
-Cos'è successo??- urliamo io e Marta in coro.
-Andrea..mi ha lasciata..- risponde lei tra i singhiozzi.
Questo Capodanno non la vuol proprio capire di raddrizzarsi un attimo.

Paloschi non ricorda esattamente quando è incominciato. Sa solo che stava guardando gli splendidi fuochi d'artificio che incendiavano magicamente il cielo di Dubai quando tutti i suoi sensi hanno preso a fondersi e mescolarsi tra loro. I suoni, le luci, i colori, le persone, lo spazio e il tempo erano dentro di lui e contemporaneamente anche fuori. O forse era lui dentro di loro. Sente quella strana euforia, che assomiglia al formicolio di piacere che ha sempre un secondo prima che la palla finisca in rete, solo che è amplificata al massimo. Tutto quello che avverte, è il massimo. E all'improvviso gli occhi blu di Nicole sono così grandi che ci potrebbe annegare dentro e le sue labbra sono troppo invitanti per non cibarsene. La prende in braccio quasi come se fosse priva di peso e la bacia con una foga che non credeva di avere. Lei ride. Ma certo, quale altro suono migliore? In realtà gliene viene in mentre un altro, mentre si passa la lingua sulle labbra. Sente il gusto di lei. È pazzesco! Nicole lo tira per la mano e, mentre cammina, Albi non sente nemmeno il contatto con il pavimento. A questo punto non si stupirebbe nemmeno se non ci fosse nemmeno, il pavimento. La porta della sua stanza si apre come per magia e lui e Nicole sono sopra il letto o sotto, o lei sopra e lui sotto, non importa. Vuole solo sentire tutto, sentire di più, godere come non ha mai fatto prima.

L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. PaloschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora