La sera di Natale, Albi ed io siamo invitati a cena da Francesco con la sua famiglia. Albi mi ha spiegato che l'anno scorso lo aveva invitato lui con i suoi, in ogni caso è stato carino a far partecipare anche me. Ci sono i suoi fratelli, Federico e Sabrina, il fidanzato di quest'ultima e la mamma, ovviamente. È una bella compagnia, io mi offro di aiutare le donne in cucina anche se è già praticamente tutto pronto, mentre i ragazzi si incollano alla PES.
-Ragazziii, a tavola!- squilla la signora Acerbi.
La cena passa allegramente, mentre chiacchiero con Sabrina..per una volta che c'è una ragazza posso parlare di trucchi, vestiti e capelli! Lei è molto simpatica e mi racconta anche che si sta per sposare ed è molto felice! Arriva il momento del dolce e Fra si prepara a tagliarlo con una certa solennità..
-Il dolce lo tagliava sempre papà..diceva che era lui il capofamiglia e doveva pensare a sfamarci..-
-Anche se ho cucinato sempre io..- lo interrompe sua madre.
-Beh adesso il capofamiglia sono io..- continua Francesco, con gli occhi lucidi -è il primo Natale senza di lui e non è la stessa cosa..anche se cucini sempre tu, mamma.- la abbraccia.
Poi inizia a fare dei quadrati con la paletta.
-Dai ti do una mano- si propone Sabrina.
-Levatevi voi due, o mangeremo più lacrime che tiramisù!- esclama Federico, ma in realtà anche lui si sta trattenendo.
-Sono contento che siamo tutti insieme, anche se lui non c'è più..- dice alla fine Fra.
-Perché dici che lui non c'è più? Io lo vedo.- affermo. Tutti si girano verso di me, è troppo tardi per tirarsi indietro, ormai.
-Lo vedo nei tuoi occhi e in quelli dei tuoi fratelli, lo sento nei vostri discorsi ed è qui, con noi che taglia il dolce attraverso le vostre mani. È qui, finché ci siete voi che lo pensate e che gli volete bene.-
Ecco, brava Siria, ora hai fatto piangere pure la signora. Sento Albi che mi strizza una mano poi esclama -Complimenti signora, non ho mai assaggiato un tiramisù buono come questo! Posso averne ancora??-
Balsamo per le sue orecchie -Ma certo!-
-Ragazzi sbrigatevi anche voi perché altrimenti ve lo finisce tutto..- avviso gli altri che nel frattempo hanno fatto sparire le lacrime con un abbozzo di sorriso.
Dopo cena siamo anche ospitati a dormire. Fra insiste per lasciarci la camera che, quando viveva lì, divideva con suo fratello, che ha un letto a castello.
-Tranquilli, potete stare voi, tanto Fede dorme con mamma e io sul divano..-
-Ma no Fra! Dai ci vado io sul divano e tu tieni il tuo letto!- propongo.
-Ha ragione, non ti disturbare, noi ci arrangiamo.- mi fa eco Paloschi.
Francesco lo guarda un attimo. -So che sei abituato a dormire in stanza con me e senti la mia mancanza..- ride. -Ma state voi, siete ospiti e tanto ho sempre odiato il letto a castello. Meno male che abito da solo, ora.-Alla fine ci lasciamo convincere. Albi prende il letto sotto e io quellosopra. Dopo 5 minuti che abbiamo spento la luce, mi infilo nel letto con Albi.
-Ehi, che ci fai qui?-
-Non mi vuoi?-
-Umm..siamo un po' stretti, ma sentivo giusto che mi mancava il mio peluche..-dice, abbracciandomi e io rido sottovoce.
-Che intenzioni hai?- chiedo però quando lui allunga le mani.
Anche lui ridacchia. -Sei venuta qui di tua spontanea volontà- scherza. -Ilprossimo weekend vado in montagna con i miei, ti va di venire anche tu? Prendiamouna camera a parte..-
-E tuoi che dicono?-
Lui fa spallucce -Beh io sono un maschio.-
-Ah e quindi puoi portarti in camera chi vuoi?! Vabbè me ne torno di sopra..-
Faccio per andarmene ma lui mi trattiene.
-Dai, ormai lo sanno di noi, è una cosa alla luce del sole.-
-Dovrò chiedere io il permesso a mamma, invece..-
-Eeehh già.- dice con aria seria.
-Ma dai che non sono più una bambina!-
-Davvero??- inizia a farmi il solletico.
-Ahahah basta, basta, smettila o svegliamo tutti.-
Alla fine ci mettiamo a dormire, dopo un sacco di coccole.Non riesco a dormire, il pensiero di papà è troppo insistente. Facciol'ennesimo giro della casa per uscire a prendere un po' d'aria dalla porta sulretro. Tutto qui mi ricorda di lui, dall'albero che abbiamo piantato insieme ingiardino, al vialetto dove mi ha insegnato ad andare in bicicletta, ai suoiattrezzi arrugginiti ancora in garage. "Lui c'è ancora" ha detto Siria. Losento così tanto che se me lo vedessi comparire davanti, anche in veste difantasma, non mi preoccuperei nemmeno. Darei tutto pur di poterlo abbracciareancora. Rientro e percorro a tentoni il corridoio al semibuio. Mi fermo davantialla porta della mia ex camera. Chissà se Albi e Siria dormono. O se invecestessero facendo...? Beh, non credo che si metterebbero a farlo qui. Mi fa un po'male vederli insieme, ma sono felici ed è questo che conta. Per prudenzaindietreggio, cercando di non fare rumore. E mi scontro con qualcuno, chesoffoca un grido, finendo quasi a terra e facendo un casino madornale, nelsilenzio della casa.
-Fra sei tu..?-
-Siri, ti ho fatto male?-
-No no, però tu mi farai morire di spavento una volta o l'altra..- si lamenta.
-Che ci fai in giro per la casa, di notte, al buio??-
-Cercavo il bagno..-
-Potevi accendere la luce!- suggerisco.
-Non ho trovato l'interruttore..-
-Ѐ qui.- dico, premendolo.
Lei si porta le mani al viso, platealmente. -Ora sono il Buddha!-
-Eh?-
-Accecata dalla luce!!-
-Ma smettila!- rido.
-E tu che ci fai in piedi?- mi chiede.
-Non riesco a dormire bene.-
-Ti manca, vero?-
Annuisco. -Ѐ stato bello quello che hai detto stasera a cena.-
-Lo penso sempre. Ogni volta che penso a mio padre è come se fosse qui con me.-
-Ti va una camomilla?- Propongo. Ho davvero bisogno di non stare da solo.
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L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. Paloschi
FanfictionSiria ha 22 anni ed è appena uscita da una storia difficile. Conosce per caso Alberto Paloschi e Francesco Acerbi; con loro nascerà l'amicizia e anche qualcosa di più..ma scoprirà anche cos'è l'amore?