-Ehi! Da quando in qua dormi nudo?? Capisco che a Dubai fa caldo, ma esiste anche l'aria condizionata.-
-Da quando in qua si entra senza bussare?- dico, o meglio vorrei dire, più che altro lo biascico.
-La porta era aperta e comunque ti ho chiamato quattordici volte!-
Metto faticosamente a fuoco il proprietario della voce; Fra mi osserva perplesso dai piedi del letto.
-Che ore sono?-
-Mezzogiorno passato. Pensi di venire a pranzo?-
-Che cosaaaaaaa?- urlo saltando in piedi.
-Che schifo dai, mettiti almeno le mutande!- ridacchia Acerbi.
Io le raccatto dalla moquette e me le infilo, correndo in bagno a darmi una sciacquata al volto. Ho una faccia da dimenticare, decisamente.
-Buon Anno eh! Che diavolo hai combinato stanotte??-
-Vorrei saperlo anch'io..-
-Amico, mi sa che hai davvero esagerato con l'alcool, stavolta.-
Guardo Francesco, restio. -Ma se non ho neanche bevuto!-
L'altro ride di nuovo. -La tua faccia parla chiaro.- poi torna serio -Ma spera che ti passi in fretta perché il mister ti fa il culo se lo viene a sapere.-
Mi sforzo di ricordare, ma niente. Un buco nero. Aspetta..
-C'era quella ragazza, Nicole!- esclamo.
-Chi? Non credo di conoscerla.-
-Massì l'amica di Mario, quella..- mimo due tette enormi. -Hai capito, no?-
-Mai vista. Comunque vuoi dire che tu eri nudo perché ieri sera ti sei dato da fare?- mi squadra perplesso, anzi, forse anche un po' accusatorio. Io sono fidanzato e con la ragazza che piaceva anche a lui, per giunta.
-No no, certo che no!- nego, vigorosamente. -Lascia perdere, mi faccio una doccia al volo e scendo.- dico, guardando nervosamente l'orologio.
Apro l'acqua calda e mi sforzo di nuovo di ricostruire la sera precedente. Da quando mi è comparsa l'immagine di Nicole, ho un brutto presentimento. Chiudo gli occhi e mi aggrappo a quel ricordo. Nicole e le sue forme provocanti, lei nuda, sopra di me, le sue mani esperte, la sua bocca che.. -Cazzo!- esclamo. No, non posso averlo fatto davvero, sarà un sogno di sicuro. Ma so benissimo che non è così.Scendo a pranzo e praticamente non tocco cibo. Cerco di nascondermi tra gli altri, sperando che il mister non noti la mia faccia. Inutile dire che all'allenamento sembro uno zombie con un pallone. Più ci ripenso, più mi tornano alla mente i dettagli, di come mi sentivo, di quell'euforia, di quel piacere carnale. Non è stata una cosa normale. Di sicuro ha rappresentato una notte di sesso straordinaria, ma non riesco ad esserne orgoglioso. Si è instillato in me un profondo senso di colpa, e ora che ne me rendo conto, questo mi stringe in una morsa.
Siria. L'ho tradita. Se lo scopre, è finita. Non riesco a respirare. Poi mi ricordo della sua collana, protegge dal male, ha detto. Mi tasto il petto, cercandola e con una nota di pura angoscia, mi accorgo che non c'è. Non posso averla persa!
-Paloschi, ti senti bene?- è Tassotti. Mi guarda preoccupato. -Sudi freddo.- commenta, tastandomi la fronte. No! Non deve dirlo ad Allegri, il Mister non deve sapere! -No! Sto bene! Ho solo..- in quel momento le luci sul campo si accendono e io ho una reazione esagerata di abbagliamento. Mi ritrovo per terra e non riesco a respirare, boccheggio, prendendo fiato con tutta la forza che ho. L'unica cosa che sento, nettamente, è una sensazione di profondo, inimmaginabile, terrore.Mi ritrovo nell'infermeria. Il dottore entra e chiude la porta, lasciando fuori tutto il brusìo, finalmente.
-Come ti senti?- mi chiede, tranquillo.
-Frastornato.-
-Ma ora è passato?-
-Si. Cosa mi hanno dato?-
-Un calmante.-
-Cosa mi è successo?- non avevo mai provato nulla di simile, prima.
-Vediamo di rimettere insieme i pezzi, cosa ti ricordi?-
-Che mi sentivo soffocare, non riuscivo a respirare, mi sembrava di morire.- ammetto.
-E quando è incominciato?-
-Non so, mi sembra, quando si sono accese le luci o subito prima.-
Il medico si avvicina, mi punta la piletta negli occhi e fa altre manovre.
-E poi cosa hai sentito?- chiede nel frattempo.
-Non vedevo più niente, non riuscivo a respirare e..avevo paura. Che cosa è stato?- chiedo di nuovo.
-Con ogni probabilità, un attacco di panico. Ti era mai successo?-
-No.-
-Mai avuto ansia?-
-No.-
-Eventi stressanti, traumi? Anche in passato.-
-Beh gli infortuni non è che siano stati una passeggiata, ma la mia famiglia mi è sempre stata vicino.-
-Mai preso psicofarmaci?-
-No.-
-Droghe?-
-No.- Cioè, e se invece..?? Ma mi guardo bene dal dirlo. Per fortuna il dottore prosegue.
-Ti sembra di essere particolarmente stressato in questo periodo?-
-Questo ritorno al Milan è stato piuttosto pesante, in effetti.-
-La fidanzata?-
-Come?-
-Si, voglio dire, ce l'hai?-
-Si si.. perché?-
Sorride, conciliante. -Anche una rottura può essere un fattore di stress.-
-No, per fortuna non mi ha mollato.- per ora, penso con una fitta al cuore. Sempre se non lo scopre, sennò è la fine.
-Ok, allora per il momento ti consiglio solo un po' di riposo. Niente stress, per un paio di settimane.-
-Significa che non potrò giocare???- alzo la voce, allarmato.
-Direi che quello rientra nella parola stress.- è la risposta, sempre molto calma.
-Ma non è vero!-
-Si, direi di si. Potrebbe ricapitarti in campo.-
-Uff, però posso allenarmi vero?- sono davvero depresso.
-Quello puoi, ma non strafare. Forse è successo questo attacco perché stai chiedendo troppo da te stesso.-
Io invece sto realizzando che forse qualcuno mi ha drogato, ieri notte, e chi può essere stato, se non Nicole?!?!NdA: Le cose si mettono male per il nostro Albi.. 😕
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L'amore è un'altra cosa - Stella Marina || A. Paloschi
FanfictionSiria ha 22 anni ed è appena uscita da una storia difficile. Conosce per caso Alberto Paloschi e Francesco Acerbi; con loro nascerà l'amicizia e anche qualcosa di più..ma scoprirà anche cos'è l'amore?