Cap 27. Ha mentito! Ha mentito per salvarsi la vita!

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Jared stava vomitando in casa dell'ispettore John, inginocchiato sulla tazza del gabinetto, mentre John lo teneva d'occhio.

Aveva acconsentito a lasciargli il suo spazio, almeno per quello...ma ora doveva aiutarlo a camminare.

"No! Faccio da solo!" provò a ribellarsi Jared, ma John era ferreo. "Non dire sciocchezze, non ti reggi in piedi!" lo rimproverò, tenendolo per i fianchi, mentre lo aiutava a tornare a letto.

Lo sistemò nella stanza per gli ospiti e gli rimboccò le coperte, poi fece per andarsene, ma Jared lo trattenne per un braccio.

"Non andartene, resta qui." Supplicò.

John lo fissò con preoccupazione, e gli prese la mano. "Certo che resto, figliolo."

"Sono patetico, vero?"

"Per niente. Hai appena subito un colpo durissimo e sei anche svenuto. Ho dovuto trasportare il tuo culone pesante fino alla macchina." Gli disse in modo affettuoso.



"Jensen...lui...è riuscito a scappare?" chiese preoccupato.

John non seppe come interpretare la sua preoccupazione. Temeva che non era riuscito a fuggire, o forse lo sperava?

"Sì. Lui e quel pezzo di merda del suo amico sono riusciti a scappare, ma li staneremo."

Jared gemette.

"Jared...devo chiedertelo, quando stavo per salire da te, lui era già con te, vero?"

Jared gemette. "Perdonami."

"Non ti sto rimproverando, ma sono preoccupato. Ti ha minacciato? Aveva una pistola?"

"No..." riuscì a dire Jared con voce rotta.

"Diosanto, Jared..l'hai...l'hai lasciato fuggire??" chiese John sconvolto.

Jared non rispose, e John sbottò: "Cazzo, non so come abbiamo fatto tutti a non vedere quel maledetto elicottero!!"

"Io lo amavo! Lo amo ancora." Disse Jared prorompendo in singhiozzi.

John era ancora più sconvolto. Aveva capito che tra Jared e quell'uomo stava nascendo  un rapporto d'amicizia forte, ma non pensava a questo.

"Ok...ok...adesso calmati." Cercò di tranquillizzarlo John.

Quando Jared si fu un po' calmato, John gli disse con calma: "Tu hai capito quello che lui è, vero? È per questo che sei così sconvolto."

"Sì..."
"Sai anche che con ogni probabilità è stato lui ad attentare al naufragio che ha fatto affondare la tua nave, e che con ogni probabilità è anche colui che ti ha causato la perdita di memoria..."

"Sì.."
"Sai che...probabilmente si è avvicinato con te, perché...voleva ucciderti."

"Sì, maledizione, si!!"

"Diosanto, e dopo tutto questo, tu....lo ami ancora??" chiese sconvolto l'ispettore.

"Lui era così...così buono, così dolce, e romantico, e possessivo con me...non mi ha mai fatto del male...siamo sempre stati insieme, ne ha avuto l'occasione sempre, ogni minuto...eppure non me ne ha mai fatto..."

"Jared, probabilmente lui stava solo aspettando il momento buono per..." gli disse l'ispettore, toccandogli una spalla.

"Ha detto che mi amava!"

John lo guardò sorpreso.

"Ha continuato a dirlo fino all'ultimo, anche quando eravamo su quella torre."

"Ha mentito! Ha mentito per salvarsi la vita!!"

"NO!!! Io lo stavo già lasciando andare...non...non era costretto a baciarmi, ma l'ha fatto!"

John spalancò bocca e occhi. "Ti ha...baciato? Sulla torre??"

"Sì." Disse Jared, provando ora un po' di rimorso e vergogna per tutto quello che si era lasciato sfuggire.

"Devi dormire ora. Ne riparleremo quando sarai riposato e più lucido, in grado di sostenere questa conversazione." Gli disse John calmo.

"Promettimi...promettimi solo che non gli farete del male. Ti prego." Supplicò Jared.

John lo guardò. Più vedeva il suo ragazzo conciato in quel modo, e più desiderava prendere a pugni e calci e sbattere in una fetida cella, colui che gli aveva fatto questo, altro che avere pietà...ma non c'era bisogno di rendere a Jared la cosa più penosa di quanto non fosse già.

"Te lo prometto. Ora dormi." Gli disse.



Amore e Morte nel mirino - SoulmatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora