Cap 52. Guardando il telegiornale

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 Jared e Jensen tornarono a casa di Jared, a Venezia.

“Non riesco ancora a credere che non sia andata distrutta.” Disse Jared sorridendo. “E anche che sia venuto qui uno di loro per…meno male che non hanno fatto esplodere la casa!” aggiunse.

Jensen lo guardò sbalordito.

“Avresti potuto morire e ti preoccupi della casa?”

“Certo.” Disse Jared convinto. “ In questa casa ci sono le fotografie di quando ero piccolo, la dimostrazione concreta che non è tutto un sogno.” 

Jensen lo baciò dolcemente, attirandolo a sé.

“E poi le lenzuola su cui abbiamo fatto l’amore…” disse Jensen.

“Il divano su cui l’avete fatto tu e Sam…” lo provocò Jared.

“Bastardo….” Disse Jensen, dandogli una piccola sberla sulla bocca.

“Stronzo.” Disse Jared, baciandolo ancora.
 
“Jensen…ti va di guardare quelle foto insieme, stavolta?” chiese Jared.

“Sì. Va bene.” Rispose l’altro.
 

Tornarono in camera e Jared cominciò a prendere varie foto e a metterle sul letto.

Jared a due anni, in braccio a John, che cercava di prendere le farfalle, davanti ad un balcone di una cucina, stupendamente illuminato. Aveva solo le mutandine bianche, che però erano più grandi di lui e sembravano più un pannolone.
 
Jared a tre anni che gattonava su una trapunta marrone su un comodo letto.
 
Jared a quattro anni che abbracciava un enorme orsacchiotto di peluche. Era vestito con un morbido completino di velluto nero. sembrava un adorabile mini fante di picche.
 
Jared a otto anni che andava sul cavallo di una giostra.
 
Jared a undici anni che mangiava lo zucchero filato con aria disgustata.
 
Jared a quindici anni che aveva il broncio perché non voleva andare a scuola. Aveva un’uniforme con dei pantaloncini bianchi e un maglioncino grigio.
 
“Era un pugno in un occhio!” disse Jared.

“Sei bellissimo! Sei…esattamente come ti ricordo… anche se non ti ho mai visto così, ma ti ha sempre fatto schifo lo zucchero filato.” Disse Jensen commosso.

Jared lo baciò con uno slancio dolcissimo. All’improvviso Jensen si tirò indietro e Jared temette di aver fatto qualcosa di sbagliato.

“Jensen? Se ti turbano queste foto, dimmelo, io…”

“No, no, no. Scherzi? Sono stupende… tu che vuoi condividere questo con me, è stupendo. Stavo solo pensando…”

“A cosa?” si preoccupò Jared.

Jensen guardò contro il muro, poi si girò e la sua faccia rivelava il suo amore più puro.
 
“Credevo che il massimo dell’amore a cui potevo anelare, era quando ti ho conosciuto. Un’infanzia passata insieme. Cosa c’è di più forte? Eppure, ora mi sto accorgendo che….sei una persona così meravigliosa, Jared. Se ho amato come siamo stati insieme per tanti anni, mi accorgo che la persona che sei, che non ricorda di me, è una persona davvero fantastica e io amo quella persona.”

“Jensen…”

“Il modo in cui mi hai accolto quando mi hai conosciuto a Venezia…il modo in cui mi hai tirato fuori dall’acqua, il modo in cui mi hai portato a casa tua e così dolcemente ci siamo coccolati perché io ho avuto quell’incubo…tutto senza malizia, tutto con quella tenerezza… credo di essermi innamorato di te, praticamente subito e potremmo stare a dirci fino a domani mattina che in fondo lo ero già, ma non riesco a smettere di pensare che è così raro innamorarsi due volte sempre della stessa persona.”

Jared lo baciò di nuovo, quasi con frenesia e Jensen capì che era emozionato.

“Ho solo un rimpianto…so che sembra sciocco da dire, ma…nonostante averti vicino sia stato il più grande dei regali, mi sarebbe piaciuto avere dei momenti in cui, da ragazzo normale, ti avrei guardato, osservato da lontano. Forse incrociandoti a scuola, oppure in giro con gli amici. Mi sarei limitato solo a guardarti.”

“Jensen…” rise Jared.

“Sono sicuro che se anche non mi avessi detto una sola parola, mi sarei innamorato comunque di te.” Sussurrò lui.

“Jensen, tutto questo è impossibile.”  Rispose Jared, tenendogli il volto, ridendo emozionato.

“Siamo anime gemelle e le anime gemelle non possono guardarsi da lontano. Devono amarsi.!” 

“Beh, direi che non siamo nessuno per contrastare il destino, no?” disse dolcemente Jensen, attirandogli il mento per baciarlo ancora.

“Jensen, devi vedere qualcosa.” disse Jared.
 
 
 
Jared andò in cucina a prendere una riserva di bottiglie d’acqua, mentre Jensen accendeva la televisione. Tornò mentre l’ennesimo servizio al tg parlava delle anime gemelle.
 

“La popolazione sta vivendo in qualche modo, una favola che ha cercato da tempo. La ricerca dell’anima gemella sembra essere finalmente giunta al termine e chi poteva mai aspettarsi, che la risposta era da ricercare dentro  di noi?”

“Sapevamo già in un certo senso, che l’essere umano riconosce istantaneamente la propria anima gemella, ma non immaginavamo certo che bastasse muovere qualche circuito della nostra mente, per trovare la risposta. Mille e mille anni passati a sognare con la filosofia e la risposta alla fine era nella scienza?  Dove iniziano le favole e dove finisce la realtà? Sono davvero così divise l’una dall’altra come abbiamo sempre creduto?”

“Se uno scienziato pazzo è riuscito a fare questo, forse non dovrebbe restare in un carcere. È un eroe. Ha portato l’amore universale sulla Terra.”

“Anime gemelle? Secondo me la gente sta vivendo un fenomeno di allucinazione di massa collettiva. Avranno sparato dei gas allucinogeni. Come si fa a credere a certe stronzate?” stava dicendo un passante che veniva intervistato.

“Sono circa 1500 le persone che in questo momento si stanno mettendo nelle mani del dottor Bobby Beaver. O Bobby Singer, come preferisce farsi chiamare adesso.”

“Una cosa è certa. Il mondo sta cambiando e i risultati si stanno vedendo già da adesso. La gente non è mai sembrata tanto fuori di sé. Persone che abbandonano gli uffici di lavoro, che si dimenticano di mangiare…ricchi finanzieri che donano milioni di euro ai poveri…moltissime persone sono state colpite da questa febbre. Resta solo da capire se è solo una febbre, o la febbre della verità che finalmente sta tornando a galla.”

La giornalista che aveva appena parlato, era in soggezione, quasi spaventata e Jensen capì che era così che apparivano gli occhi della gente, quando si trovava davanti alla magnificenza.

Disorientamento, terrore, ma anche stupore, esaltazione e commozione di fronte alla grandezza.

Ad un certo punto la giornalista scomparve per lasciare il posto ad un’altra e sia Jared che Jensen ebbero il sospetto di averla vista prendere un fazzoletto, cercando di asciugarsi gli occhi.
 












Note dell'autrice:  Ciao ragazzi!! :)) Allora, una cosa per volta e ora è il momento del telegiornale ahhah ho cercato di mettere insieme le dichiarazioni più realistiche che potrebbero arrivare da parte dei giornalisti se davvero capitasse una cosa del genere e spero di esserci riuscita! :))   

Amore e Morte nel mirino - SoulmatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora