Cap 82. Senza di te

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Sam non era più con lui e Jared cominciò ad avere paura. Non credeva di essere pronto per affrontare quel viaggio senza nessuno con lui, senza la sua anima.

"Jensen! Amore mio! Dove sei? Non lasciarmi solo!" gridò, ma quello che gli tornò indietro furono solo i suoi echi.

In lontananza vide una scala circolare molto larga, che si estendeva fino in alto. Non riusciva a vederne la fine, ma per qualche motivo aveva paura di salirvi.

Ignorò la scala e continuò a proseguire dritto, anche se la scala sembrava seguirlo dovunque andasse.

Cercò di guardare dritto e si ritrovò a correre dentro un tunnel buio.

Uscito dalla galleria, vide un treno passare. Un piccolo Jensen di dieci anni, soffiava su un soffione, spargendo i petali nell'aria.

"No...non è andata in quel modo. C'ero io lì con lui. Ha fatto soffiare a me sul soffione." Disse Jared, per poi realizzare con orrore, che quello non era un ricordo suo, ma di Sam.


D'un tratto si trovò al ballo della scuola. Jensen aveva 18 anni e nessuno con cui ballare. Era seduto tutto triste e mogio. All'improvviso la sua amica Christine andò da lui, toccandogli la spalla e dicendogli: "Jensen, balla con me." Jensen gli sorrise e la tristezza svanì. Durante il ballo, Jensen e Christine si baciarono.

"È la più bella serata della mia vita." Disse Jensen.

Jared pianse ascoltando quelle parole, esattamente come pianse quel giorno di tanti anni fa, quando Jensen lo portò in una stanza vuota e gli riservò un ballo, solo loro due, perché era con lui che voleva ballare davvero. Solo lui.

E poi teneramente gli disse: "È la serata più bella della mia vita."

E teneramente si baciarono.

E Jared aveva pianto, proprio come in quel momento.

Solo che non era stato Jared a vivere quell'esperienza, non era un suo ricordo, ma di Sam. Per questo non gli era concesso di vederlo?

Sta forse vedendo come sarebbe andata se Jensen non avesse mai avuto un fratellino immaginario di cui occuparsi?



Arrivò un altro ricordo. Jensen veniva portato via dai soldati, strappato via dalla sua casa, ancora troppo giovane.

Jensen andò via tristemente in lacrime. Non c'era mai stato un Sammy che aveva fatto cadere la statuetta dell'angelo sull'uomo che lo strattonava.

Non c'era stato alcun sorriso di Jensen, confortato dal gesto che aveva fatto Sammy, confortato dalla certezza che dovunque fosse andato, non sarebbe mai rimasto solo.


Jared vide un Jensen gridare preda di forti lamenti e angoscia dentro una cantina. Non c'era mai stato un Sam che lo aveva difeso, provocando il panico alla base e lo aveva liberato, con l'invettiva che non avrebbero mai dovuto fargli del male.

Pensava che il dolore fosse già al limite, invece no! Vide il Jensen di adesso, colloquiare con sé stesso, un altro Jared, anche se era diverso. L'altro sé stesso aveva i capelli tinti di biondo ed era vestito come un avvocato.

Credeva che quei ricordi gli rimandavano un Jensen che viveva la sua vita in un universo in cui Jared non esisteva e invece no. Era solo "Sam" a non esistere. Jared esisteva, ma senza Sam era solo Jared.

Si trovavano in una casa a brindare chissà a che cosa. Il salone era molto lussuoso e al soffitto c'era un grosso lampadario di cristallo.

Vide il Jensen di quell'universo, in cucina, mettere qualcosa che capì essere veleno, nel bicchiere di Jared.

"NO! NO!! NON FATEMI VEDERE QUESTO!" gridò Jared, tappandosi le orecchie, più che poteva.

Purtroppo il ricordo non andava via.

Jared però non bevve il vino. Vide Jensen guardare Jared, la sua felicità.. e poi vide qualcosa cambiare nei suoi occhi. All'ultimo momento, Jensen trovò una scusa per riprendere il bicchiere dalle sue mani. Forse gli disse che il vino, ripensandoci, era di qualità scadente.

Jensen andò in cucina, tirando fuori un biglietto in cui c'era stampata la fotografia di Jared, come il suo primo omicidio.

Accartocciò il biglietto e Jared capì che Jensen non lo avrebbe mai fatto.

Ma poi capì che non aveva nessuna intenzione di gettare il veleno.


Bevve il vino avvelenato fino all'ultima goccia.

"NOOOOOOOOOO!" gridò Jared.

Nel contempo, il Jared di quell'universo, ebbe come un presentimento. "Scusami" disse alla ragazza bionda, per andare, camminando, sempre più velocemente in cucina.

"Jensen, cosa......NOOOOOO!"

Jared si era chinato per prenderlo tra le braccia. "No, veleno! Perché lo hai fatto? Andiamo, amico, Jensen, non puoi abbandonarmi, io mi stavo affezionando a te...andiamo!" disse, dandogli degli schiaffetti sulla guancia.

Jensen respirava a malapena e Jared gli fece ingoiare a forza il caffè freddo della caffettiera.

Fa vomitare...il caffè fa vomitare... pensò Jared.

"Vomitare, sì, serve per vomitare, avanti, stupido." Disse quel Jared.

Jensen però voleva lasciarsi andare. "Mmmm.."

Quel ricordo stava sbiadendo, ma Jared riuscì comunque a sentire dei conati di vomito da parte di Jensen, poco prima che il ricordo svanisse del tutto.


"Jensen, amore mio, ero convinto che amassi di più la parte di me che era stata con te tutta la vita, ma, anche in un universo dove io e te siamo cresciuti separati, tu continui a scegliere me, continui a scegliere di salvarmi la vita." Disse Jared, piangendo, seduto per terra.

Non aveva idea se quello che aveva visto, era in parte reale, ma qualunque cosa fosse, gli era stato reso dono di vedere come ultima cosa, Jensen che vomitava, quindi il Jared di quell'universo probabilmente era riuscito a salvarlo.

"Amore mio, noi siamo destinati a salvarci la vita a vicenda." Disse Jared, sorridendo.



Il paesaggio cambiò e d'un tratto Jared si ritrovò in un luogo come una caverna sotterranea, circondata da laghi e paludi, dei colori più variabili.

"E adesso che razza di posto è questo?" disse, sorpreso.















Note dell'autrice: 

1) Il titolo può riferirsi sia a Jensen, sia a Sam, nel senso come vive la vita Jensen senza Sam e come la vive lo stesso Jared, ma anche come vive Jared la vita senza Jensen xd ok, basta confondervi! xd

2) Il ballo e il bacio...amo questi momenti struggenti, lo ammetto! In quel ricordo Sam avrebbe 14 anni, lo ammetto, un pò piccolino, ma è perchè avevo ormai fatto intendere che i primi baci c'erano stati quando Sammy aveva tredici anni xd

3) Nell'ultimo ricordo, non lo dico esplicitamente, perchè sarebbe stato un pò fuori luogo che in una situazione di pericolo, Jared dicesse di amare Jensen, ma voglio solo dirvi che in effetti è così, sì, si amano anche in quella "vita" anche se sono ancora agli inizi e devono realizzarlo xd

4) Jensen si era già affezionato a lui, per questo ha inghiottito il veleno

5) Lascio intendere che si salva...mi piacciono le situazioni in cui si lascia ad immaginare xd

6) la ragazza bionda è Jessica

Amore e Morte nel mirino - SoulmatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora