Cap 25. Addio amore mio, addio amori miei..

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 Jared era tornato a casa che era quasi mezzogiorno, saltellando come una trottola.

“Jensen! Jensen! Jensen!”gridava allegro.

Jensen arrivò in salotto, toccandosi la testa. “Non gridare…non sono ancora sordo, ma ci diventerò se…”

Jared andò da lui, buttandogli le braccia al collo, e baciandolo.

“Scusa, è che mi piace pronunciare il tuo nome.” Gli disse, raggiante.

“Come…come ti senti?” gli chiese.

“Non sono mai stato meglio! Anzi, devo dirti una cosa!”

“Nessun giramento di testa o malore improvviso?”

“No! beh…forse sì, ma non è niente di importante, piuttosto ascolta cos’ho da dirti, Jens! È importante!”
 

Jensen si spaventò un poco, vedendolo così entusiasta, e non riusciva a fare a meno di chiedersi dove fosse finito Sam e perché non aveva fatto quello che gli aveva chiesto.

“Ce l’abbiamo fatta, Jens! Finalmente li abbiamo in pugno!”

Chi?” chiese Jensen, intimorito.

“Quelli che vogliono farmi la pelle…l’ispettore mi ha tanto aiutato…ha mobilitato i migliori professionisti sul settore…esistevano già congegni del genere, anche se ovviamente solo in fase teorica, e sono ancora in fase di sviluppo, ma…”

“Frena, frena…quali congegni?” chiese Jensen spaventato.

“Sono dei rilevatori in grado di rintracciare quella gente, Jens…i rilevatori riusciranno ad individuare quando uno di loro sarà nelle vicinanze, o a quale distanza…certo, devono prima funzionare, ma…”

“Ma questo come sarebbe possibile???”

“Hanno utilizzato il sangue geneticamente modificato di alcuni di loro…quei pochi che sono riusciti a prendere in tutti questi anni..e l’hanno analizzato…la scienza fa passi da gigante, Jens…gli apparecchi hanno una memoria in grado di riconoscere lo stesso dna a distanza…so che sembra fantascienza, ma è ver…Jens, che cosa..che cosa fai? Piangi??” chiese Jared sconvolto.

“N…no..io…”

Jared gli prese la faccia nelle mani. “Ehi, questa è una cosa bella, potrò finalmente vivere una vita normale, non da prigioniero, e potrò viverla con te.” gli disse dolcemente, guardandolo negli occhi, ma poi il suo sguardo si fece vacuo.

“O forse tu non…non vuoi…”

“No, Jared…io…io lo voglio…davvero…è che sono…contento ed emozionato per te, finalmente ne stai uscendo fuori, J.” gli disse Jensen con gli occhi lucidi.
 

Jared lo baciò con passione, tenendogli sempre il viso nelle mani.

“Voglio uscirne fuori con te!” gli disse Jared.
 

Jensen boccheggiò davanti a quelle parole così piene di sentimento.

Suonò il cellulare di Jared, ed entrambi sospirarono.

“Scusa. ” disse Jared, rispondendo al cellulare e allontanandosi.

“Pronto, sì, John..dimmi…”
 
Jensen cercava di ricomporsi. Gli veniva da piangere.

“Maledizione…è ancora John…vuole che vada ancora da lui…ma cosa vuole? Ci siamo appena salutati…”

Jensen lo guardò con un sorriso triste.

“Jensen, se vuoi, gli dico che può aspettare..è quasi ora di pranzo e…”

“No, no…tu vai pure, io mangerò un hamburger, tranquillo…”

“Sei sicuro?”

“Sì…ah, Jared…” lo fermò, prima che andasse via.

“Sì?” gli chiese Jared in apprensione.
 
“Prima che tu vada, volevo dirti del sogno che ho fatto stanotte…”

“Un sogno?”

“Un sogno…su noi due…” disse Jensen.

Jared si fermò, guardandolo in soggezione.
 

“Eravamo…bambini…e giocavamo insieme nel cortile della scuola…non badavamo né giocavamo con gli altri bambini, per me esistevi solo tu e per te esistevo solo io…”

Jared lo fissò perplesso, ma sorridendo. Gli piaceva quel sogno.
 

“ E poi…non so…spezzoni di età diverse, ma una vita in comune..noi due eravamo sempre insieme, crescevamo insieme, restavamo sempre al fianco dell’altro…e nonostante tutta questa simbiosi, non ne uscivamo mai soffocati, perché l’unica cosa che ci rendeva felici, era restare insieme…”

“Jensen…”

“E ci fu il primo bacio, e ci fu il sesso…e fu…paradisiaco e caldo come l’inferno… un laccio al cuore che ci teneva legati e che prometteva di farlo per tutta la vita…”

Non potè continuare perché Jared lo baciò.

“Continua…mi piace questo sogno…” gli disse, tenendogli ancora il viso nelle mani.
 

Jensen tremò. “Io…non ricordo molto altro. Solo…una vita passata insieme…con te…”

Jared gli sorrise adorante. “Chissà, forse in una vita passata ci siamo già incontrati e innamorati.”

Jensen gli sorrise triste. “Già…sarà sicuramente così…”
 

Jared ricevette un sms sul cellulare.

Muoviti.

John.
 

Jared sbuffò e gli diede un altro bacio. “Perdonami, amore, ma adesso io credo di dover..”

“C-cosa…come mi hai chiamato?”

“Amore…già, scusa, forse è troppo presto per…”

“No no..va bene..va bene…” disse Jensen guardandolo stupito.
 

“Tu non c’entri? Sei Sammy, ok? E poi io…credo…credo di amarti. 
 

“Ci vediamo più tardi e ti costringerò a mangiare un altro hamburger, per mangiarlo assieme a me.” gli disse Jared.

“Sì….”

“Jensen?”

"Sì?"

Il tuo sogno…hai…creato un sogno anche per me…ed è un bel sogno. Grazie. “ gli disse, commosso ancora al ricordo.

“Sì..”

“Lo vivremo insieme, Jensen..forse non ci siamo conosciuti da bambini, ma farò in modo di esserci sempre per te…se tu vorrai…”

“Lo voglio, Jar…” disse Jensen, sentendo una giostra girare nel suo cuore e fare un male cane.

Jared continuò a guardarlo. Sorrise, anche se il suo sguardo sembrò vacillare. Forse percepiva che qualcosa non andava, e aveva paura di lasciarlo.

“A dopo…” rispose Jensen.

Jared a malincuore se ne andò.
 

Addio, amore mio…addio amori miei… pensò Jensen triste.
 

Subito dopo si mise a scrivere una lettera.
 












Note dell'autrice: niente da fare. Jensen non ce la fa a raccontare tutto a Jared ah ah xd  

Amore e Morte nel mirino - SoulmatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora