Sam si risvegliò dopo un tempo indefinito in un comodo lettuccio.
"Ma cosa.." disse, guardandosi intorno. Non riconosceva quella casa.
Si accorse di essere solo e si spaventò.
"Cas? Jensen! Joo!!" gridò.
Si sentì rumore di passi affrettati e delle figure entrarono nella stanza.
Jensen, Castiel, Jo e due vecchietti.
"Jared, stai bene?" chiese Jensen.
"S-sì. Almeno credo." Rispose a Jensen. Lo aveva chiamato Jared?
I due vecchietti si inginocchiarono davanti a lui ai piedi del letto. Sam si imbarazzò un poco, soprattutto ricordando cosa era successo qualche ora prima.
"Sono...svenuto?" chiese poi.
"Sì." Risposero loro.
Sam si sentì girare la testa.
"Io...io non capisco come..."
"Vieni a prendere una tazza di tè con noi e ti spiegheremo ogni cosa." Gli disse la vecchietta, accarezzandogli una guancia.
Sam acconsentì. Si alzò in piedi, ma quando fece per camminare, cercò la mano di Jensen per sentirsi più sicuro e la trovò.
*
"Non ci siamo mai rassegnati alla scomparsa dei tuoi genitori, Jared. Abbiamo fatto ricerche su ricerche, per anni, fino ad andare a scoprire in cosa si erano invischiati." Disse la nonna.
"Purtroppo le nostre indagini perenni e assidue, ci hanno fatti scoprire proprio dai loro aguzzini." Disse il nonno.
"Che cosa vi hanno fatto?" chiese Sam, agitato.
"Niente." Rispose il nonno. "Forse pensavano che torturare dei vecchi come noi, ci avrebbe portati dritti all'altro mondo e loro incredibilmente non si giudicano dei volgari assassini." Disse il nonno.
"Già. Loro si limitano a usare dei killer che fanno il lavoro sporco per loro." disse Jensen con disgusto.
"Hanno avuto pietà di noi, ma a quel punto non potevano più lasciarci andare e rischiare che divulgassimo certe informazioni. Ci hanno esiliato su quest'isola dove, assieme a tanti altri, lavoriamo la terra, la frutta e gli ortaggi e li doniamo a loro." disse la nonna.
"Siete loro schiavi?" chiese Sam, nauseato.
"O così o la morte." Disse il nonno triste.
"Ma...non avete mai tentato di...non so...scappare, liberarvi, liberare i miei genitori, liberare tutti!!" disse Sam.
"Qualcuno si è ribellato e ha fatto una brutta fine. Siamo gente semplice, non siamo guerrieri. Non abbiamo armi e non sappiamo combattere e non abbiamo neanche i mezzi per poter lasciare l'isola. Non potremmo fare molta strada, prima di venire scoperti ed uccisi. Come se non bastasse, hanno scoraggiato ogni tentativo di rivolta, con la minaccia di fare del male o peggio, uccidere, i nostri cari." Disse il nonno.
" I vostri..." disse Sam stupito.
"Mia figlia e suo marito non sono gli unici tenuti rinchiusi in quel carcere. Molta della gente qui sull'isola, ha qualcuno a cuore, rinchiuso lì e se non fa sciocchezze è proprio per non rischiare la loro vita." Disse la nonna.
Jared guardò Jensen, Castiel e Jo, che erano scioccati alla stessa maniera. Non riuscivano a credere che fosse potuta nascere e proliferarsi una situazione simile, né che la gente si fosse adattata a questo genere di cose.
"Ci dispiace." Disse la nonna, triste.
Sam cercò di riscuotersi, perché c'era qualcos'altro che gli premeva di più.
"Hai detto...hai detto che sapevi che sono tuo...vostro nipote. Come lo sapevi? Hai visto una mia foto?" chiese Sam alla nonna.
I vecchietti si guardarono tra di loro.
"Diglielo, Deanna." Disse il nonno.
"Lo sapevo, perché....sono una strega." Disse lei.
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Amore e Morte nel mirino - Soulmates
Fanfiction"Mi hai trovato!" gli disse commosso. "Io ti troverò sempre. Dovunque andrai, io ti troverò sempre." Gli disse Jared commosso a sua volta. Chi vuole uccidere Jared e perchè? Ce la farà Jensen a salvarlo e da chi?